Poesie personali


Scritta da: Angelo Ricotta
in Poesie (Poesie personali)
Per i fratelli
morti
spenti
trucidati
assassinati
da dietro le scrivanie sicure
io vi odio
da generazioni
Per voi
che portaste e portate
la guerra l'orrore
ho preparato
la lama affilata
Da tempo
ho pensato
laverò l'onta della violenza
nel mare
immane bruciante
Per colui
che non è tornato
per colui
che è stato abbandonato
nella terra devastata
nella terra gialla
nella terra nera
nella terra rossa
Per voi
ho decretato io
il giudizio finale.
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    Scritta da: Angelo Ricotta
    in Poesie (Poesie personali)
    Ho visto i cieli falsi
    trascendenza di formule sbagliate
    l'errore del giorno
    m'inseguiva nello spazio
    assoluto della certezza
    Allora tracciavo il movimento
    circolare del mezzo
    fino alla radice dell'esistenza
    l'infinito scandiva
    intervalli interi
    in combinazioni sicure
    ma non vere
    Cercai impossibili vuoti
    irrazionali
    lungo il limite atomico
    Provai
    l'ala leggera
    il baratro
    Ma le sfere colorate sono irreali
    Cosa preferiamo all'alba
    non saprei.
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      Scritta da: Angelo Ricotta
      in Poesie (Poesie personali)

      Piove

      Piove ancora sui sentieri fangosi
      sugli orti solitari
      sui verdi melograni
      Piove sulle spoglie pietre
      sulle case dirute
      sulle vigne incolte
      Piove sulle risa gioiose dei bimbi
      sulle mantelline gommate
      sulla scoscesa dei torrenti
      sui nascosti elmetti tedeschi
      Piove sulle poesie ingiallite
      sui vetri scheggiati del tramonto
      sui soffitti screpolati
      Piove sugli amori spezzati
      sulle case abbandonate
      sui laghi silenti
      sulle barche arenate
      Piove sui cuori nudi
      su tombe sconosciute
      sui volti grigi dei padri
      Piove su di noi
      sulle memorie dolorose
      sulle speranze di ieri.
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        Scritta da: Fabio Turchini
        in Poesie (Poesie personali)

        L'Angelo

        Sono. Sono presenza che s'avverte,
        che scorre labili tracce di un pensiero
        scandito in sillabe d'ala incerte,
        e segue, sospeso, il lungo sentiero
        che al respiro dello smeraldo sale
        su frasi di zolla intinte nel cielo,
        là dove tra l'Eterno e l'Uomo vale
        la stessa trama che intreccia il velo.

        Porgendo alla Madre l'intonso stame,
        tesso l'attesa con petali di vita,
        nell'ordito fatto di latte e brame,
        e nell'arcano dell'indole avita.
        Spinge la terra il Virgulto radioso
        che stille di pianto tergon con cura,
        al dolce fondo del pane odoroso
        mettendo grazia, stupore e premura.

        Guido la luce alla favola bella
        tornita d'oro in corone regali
        è mescolata a unguento di stella
        nel comporre greggi di lodi con ali.
        Stempero di bianco il tenue turchino,
        sì che di giglio si colori la notte
        e al primo giorno dell'Uomo m'inchino
        affinché disegni più salde le rotte.
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          Scritta da: Nadia
          in Poesie (Poesie personali)

          Filo d'argento

          Auguri
          amica mia
          per questo giorno importante
          Semplicemente
          teneramente
          "Auguri"

          Il resto
          che vorrei dirti
          Il mio mondo
          contenuto dalla parola
          che due volte ho ripetuto
          per questo giorno importante
          Rimane segretamente appollaiato
          come un tondo pettirosso
          sul filo d'argento
          che lega le nostre vite

          Lui
          con il suo nodo, divino
          ci ha ingarbugliate
          stringendosi e stringendoci

          Sorridendo
          si compiace del suo successo
          adesso
          che ci vede
          fuse l'una nell'altra
          felici della nostra prigionia.
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            Scritta da: Fabio Turchini
            in Poesie (Poesie personali)

            Il tuo nome a primavera

            Accompagnerò il tuo cuore attraverso la vita
            per quel che resta del Tempo Nostro,
            e ogni battito o discreta istanza sua,
            anche la più flebile e lontana,
            mi vedrà pronto a una risposta d'amore.

            Perché ho inseguito l'altezza
            nel riverbero curvato del cielo,
            interrogato il vento che profumava in ampio stormo,
            e ho progettato messi gialle,
            fresche, adesso, nel carme della primavera;
            ho poi sbriciolato terra ancora assonnata
            e baciato il muschio,
            disciolto il male,
            assaggiato il glicine, così dolce nell'ora vespertina.
            Qualsiasi cosa s'intonava con gli orizzonti miei più belli;
            e tutto mi incoraggiava alla pronuncia del tuo nome.
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              Scritta da: Fabio Turchini
              in Poesie (Poesie personali)

              Imminenza del ricordo

              Il baccanale preme contro le tempie
              che scansano a stento convitati di troppo.
              Elargisce fasto e oblio,
              mentre all'orlo d'una impura leggerezza
              s'imbelletta con cipria e frivolezze.
              È troppo acuto il frastuono sull'incudine dell'oro.

              Oramai, posti in controluce,
              i sorrisi sobbalzano e ripiegano,
              dilatando il bianco di stucchevoli decori.
              Se il canone del divertimento forzato ridonda
              è perché manca l'insidia frastagliata del ricordo
              nel languido rituale d'una étagère di chincaglieria.

              Eppure, poco basterebbe alla festa:
              il soffio rinato dell'antica carezza,
              passata tra i serici capelli
              dell'infanzia nostra,
              così trepida e vera
              dinanzi all'imminenza del Natale.
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                Scritta da: azriel
                in Poesie (Poesie personali)

                Sogno d'estate

                Scorsi per caso riflessa nel rigagnolo
                la luce argentea della Luna
                che rischiarava l'acqua.
                Preso d'incanto l'ammirai per ore
                desiderando infine di morirle accanto.
                D'un tratto Lei s'accorse dei miei occhi
                e con modestia scomparve nella notte.
                Chiamai me stesso folle addirittura
                ché nessun uomo può bramare tanto,
                la Luna ne fui certo in quell'istante
                al Cielo apparteneva e a Lui soltanto.
                Ma quando fui per volgere lo sguardo
                udii una voce dolce che era un canto:
                "Sono la Luna
                -disse-
                portami con te"
                e il Cielo ci abbracciò sotto il suo manto.
                Composta mercoledì 16 settembre 2009
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                  Scritta da: azriel
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Il lungo addio

                  Tacque la pioggia ed arrivò l'inverno.
                  A rompere l'incanto del silenzio
                  soltanto i passi tuoi lontani
                  che senza peso solcavano la neve.
                  Non ti guardasti indietro un attimo
                  per non sentire il sibilo del vento
                  e non mostrare per pudore gli occhi
                  feriti dalle lacrime e dal freddo.
                  Chissà perché mi torni in mente adesso
                  tra i luccichii di un mondo diventato altro
                  che non ho mai compreso fino in fondo.
                  Forse ti ho amata in uno strano modo
                  ma mentre te ne andavi il tempo si è fermato
                  e se puoi scusa la leggerezza di un ragazzo
                  che non ha mai saputo essere libero.
                  Tace la pioggia e arriva l'inverno.
                  Il sibilo del vento mi socchiude gli occhi
                  e mi costringe a non guardare indietro.
                  Con passi lievi mi cammini accanto.
                  Composta venerdì 11 dicembre 2009
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