Poesie personali


Scritta da: Tommaso Mazzoni
in Poesie (Poesie personali)

Bacio di desiderio

Bacia, la mamma, il suo bambino
appena nato.
Bacia, la nonna, il proprio nipotino
che vezzeggia.
Bacia, l'innamoratino, sulla guancia,
la giovanissima amata.
Bacia, poi, l'innamoratino, la fidanzatina
sulla bocca, casta, senza rossetto.
Bacia, lo sposo novello, la sposa,
ai piedi dell'altare.
Bacia, l'amante, con foga francese,
la donna carpita all'altro uomo.
Bacia, l'amico, il proprio amico di sempre,
la fronte, sul letto di morte.

Ed io, perché troppo lontano,
non ho potuto dare, alla mamma mia,
il bacio dell'addio.
Quanto ancora mi manca, però,
quel bacio, arenatosi
sulla battigia, crudele, del desiderio.
Composta domenica 23 luglio 2000
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    Scritta da: Tommaso Mazzoni
    in Poesie (Poesie personali)

    C'è differenza

    Avere un libro
    non è detto che sia nostro.
    Possedere un libro
    non vuol dire di averlo letto.
    Avere letto un libro
    non vuol dire
    di averlo capito.
    Capire un pensiero ivi espresso
    non vuol dire
    di avere o aver potuto
    capire tutto, fino in fondo.

    Ma...
    se non teniamo,
    od acquistiamo un libro,
    non lo potremmo leggere.
    Se non leggiamo un libro,
    non si può, certo,
    capirne il contenuto.
    Se non cominciamo
    a tentare di conoscerne il pensiero
    ivi espresso,
    non potremmo, da quello,
    muoversi, rivolgersi,
    ed anche sviluppare,
    altri campi inesplorati.

    C'è quindi una forte differenza
    fra perlomeno iniziare una lettura
    e il non incominciarla affatto.

    Lapalissiano?
    Certo, ma intanto
    ho compiuto
    il mio piccolo atto,
    ho fatto
    la mia seppur debole réclame.
    Composta giovedì 10 febbraio 2000
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      Scritta da: Tommaso Mazzoni
      in Poesie (Poesie personali)

      Tutto sotto controllo

      Talvolta, quando pensi
      che tutto sia sotto controllo;
      quando quello che oggi
      chiamiamo le coordinate
      appaiono evidenti e così bene ancorate,
      perfette, al loro posto...

      Talvolta hai ancóra da capire
      - e non vorrei accadesse mai
      ad alcuno degli amici miei -
      che esiste un fondo ancóra più fondo,
      un amaro ancóra più amaro,
      un porto da raggiungere
      presso cui si potrebbe naufragare...

      Oh, quanto, pur nella sua bellezza,
      quanto triste ed infida è la vita!
      Composta giovedì 27 febbraio 1997
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        Scritta da: Tommaso Mazzoni
        in Poesie (Poesie personali)

        A voi, preziosi amici

        Quando chiamo voi, che mi leggete,
        "preziosi amici", non è, credetemi,
        per piaggeria: voi, e voi soltanto,
        date vita, o ridate vita ai miei pensieri.

        Sì come fanno i nobili attori
        di altri scritti, ancor ben più preziosi,
        nel lèggere opere mirabili ed eterne
        dei grandi, viventi o che non son più.
        Composta sabato 7 febbraio 1998
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          Scritta da: Franco Mastroianni
          in Poesie (Poesie personali)

          Un soffio

          Forse è meglio... che vada
          portando via con me
          il tuo sguardo... pieno di tenerezza

          scacciando i nodi in gola
          ingoiando una carezza

          fatico a non girarmi indietro
          e i passi miei diventano pesanti

          mi sento scivolare addosso
          il dolce tuo profumo
          ti sento che mi cerchi
          mi prendi per la mano
          e la mia bocca... continua
          a dir... ti amo

          tentenno mi volto... guardo indietro

          un soffio

          come... quando si appanna un vetro.
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            Scritta da: Ada Roggio
            in Poesie (Poesie personali)

            Cari amici

            Cari amici,
            Siamo qui riuniti.
            In questa grande famiglia virtuale.
            Dove tutti i nostri racconti
            hanno qualcosa di speciale
            Vita vissuta, vita sbandata, vita osannata,
            Vita di chi vive leggendosi,
            dando un po' di sé, a te, che sei qui
            Regalando piccoli stralci di vita
            srotolata, cercando tra le righe,
            amore
            Una risposta,
            alle mille domande
            della vita
            Ma qui,
            tra di noi
            tutto
            è un sogno.
            La mia,
            per esempio;
            è una ricerca a chi il mio sogno lo ha già vissuto
            Non smetterò mai di sognare,
            sai! Io lo faccio sempre,
            ad occhi aperti
            Il mio sogno, è il mio domani
            Il mio sogno, è qualcosa che mi spinge a svegliarmi al mattino
            anche se il sole fa l'occhiolino
            Il mio sogno è speciale, mi fa sentire una regina nel mio reame
            Il mio sogno l'ho vorrei donare a chi con me vuole volare
            Il mio sogno non è cattivo,
            anzi è costruttivo.
            Non c'è guerra,
            vi è solo pace
            e intorno tutto tace
            Sai perché?
            Questo sogno mio, lo custodisco io
            Nello scrigno del cuore mio
            Cielo azzurro, mare sereno
            Con al centro l'arcobaleno
            e per finire, la su in cielo
            Ali bianche che san volare
            e uno sciame di angeli nel reame
            Prendono da ogni cuore un sogno
            Spero si realizzino. Ne abbiamo bisogno
            Ogni frase, poesia, è ciò che di noi resta
            Tutti insieme un giorno faremo festa
            Il mio sogno lo dono un po' a te
            Affinché tu, diventi il mio re.
            Composta sabato 25 luglio 2009
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              Scritta da: Tommaso Mazzoni
              in Poesie (Poesie personali)

              Le due suore

              Vestite tutt'e due di nero
              camminan per la strada a passo svelto:
              quella più alta e grossa un po' più avanti
              la seconda, più bassa e mingherlina,
              a testa bassa la segue passo passo.

              La prima accianca, passi lunghi e rudi,
              la seconda trotterella a passi brevi.
              Le guardo un po', ma niente cambia
              per il tratto di tempo ch'io le osservo.

              Signore Iddio, mi sono detto,
              appaiate, di certo, si può dire,
              ma non mi pare che si possa dare
              a quelle suore il nome di sorelle (*).
              Composta martedì 14 gennaio 1997
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