Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Soffice terra
Ma che dolce risveglio
aprire gli occhi e... ritrovarci insieme
tu soffice terra... ed io il tuo seme.
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Ma che dolce risveglio
aprire gli occhi e... ritrovarci insieme
tu soffice terra... ed io il tuo seme.
Cola dalle pareti della mente
l'umidità delle false parole
che scivolano via
velando gli occhi
indifferente è l'anima
freddo lo sguardo
parvenza di fogli bagnati.
Solo ieri ti stringevo a me
in un abbraccio che doveva difenderci dal mondo.
Gli occhi miei nei tuoi,
la mia mano accarezzava il tuo piccolo volto
poggiato sereno sul mio seno.
Mesi trascorsi troppo in fretta
a donarti il miracolo
che ti ha fatto diventare grande.
I sorrisi, il rivolo di latte
ai lati di una bocca minuscola.
Dai primi suoni, al balbettio incerto
di parole che raccontavano il tuo mondo,
fino ai discorsi polemici di un adolescente.
Il tempo è volato
ma non il desiderio di stringerti come prima.
Non fa più
se non quando dormi.
Sei grande ormai
come dici sempre tu.
Nei tuoi occhi limpidi
è rimasto il bambino che sei stato,
nato quel giorno di Ottobre
dove anche io
sono nata per la prima volta.
Grazie a te, Matteo,
grazie di cuore mio adorato figlio,
per avermi donato la vita!
Ciao... dolce amore
sono colui che tu conosci bene
ma il mio nome
non è franco... sono il suo cuore
ti scrivo mentre lui
come tu sai
è sempre intento
a ricercar parole nuove
sono sicuro che le scriverà per te
ma intanto... ora che è un po distratto
ti voglio dir
che lui ti ama
come un matto.
Andai al mare,
perché la pace volevo trovare;
andai al mare,
e nostalgia cominciai a provare.
Provai con la montagna,
ma la tristezza mi prese;
provai in campagna,
ma alla solitudine si arrese
il mio essere.
Quando arriva la primavera
si esce più spesso la sera,
perché è bello passeggiare
al tramonto e al mare.
Nell'azzurro del cielo si vedono
tanti uccelli che volano,
il giorno si riempie
di un giallo splendente.
Mi cercherai
Ci sarò?
Mi chiamerai
Potrò risponderti?
Vorrai il mio abbraccio.
Potrò abbracciarti?
Io non so.
Io non so.
Io ho avuto il coraggio,
di guardare in faccia i miei errori,
dire tutta la verità
e dirmi ho sbagliato.
Tu!
Ti nascondi.
Ti rifugi
Ometti le verità
Se un giorno tu lo vorrai, veramente
Spero che quel giorno,
Dio mi abbia lasciato qui.
Per dirti
quanto di quanto
tu sei me
quel cordone ombelicale
che non è acqua
ma è parte di me di te.
Pensavo che il tuo treno fosse in ritardo,
non avevo capito di averlo perso,
su binari lontano ha fischiato piano,
da qui non è passato... t'amo...
l'abbaglio di un amore mi ha fatto perdere la rotta,
vagavo da fantasma aspettando una tormenta,
mi chiedevo dove fosse il tuo cuore che mi amava,
non sapevo di illudere il mio che già soffriva...
Su quel "ti amo" ho costruito poesie,
ne ho fatto un'icona e di te un Dio,
aspettavo paziente che tu lo ripetessi,
che accendessi la luce sui miei deboli passi...
Così un'illusione può far crollare il mondo,
come un terremoto silente hai spazzato un incanto,
i detriti divenuti strada per te
sono tomba eterna nel silenzio di me...
Dovresti essere orgoglioso di aver avuto
la fortuna di un amore senza fiato,
invece calpesti ciò che ti ho dato
proseguendo il cammino che mi ha annullato...
Il suono delle tue parole,
Se c'è qualcosa che vorrei non smettere di poter ascoltare, è questo.
Ho imparato a conoscerne i riflessi, rossi accesi di desiderio, o di irrequietezza, bianchi sorridenti o anche azzurri, e neri.
Neri quando preferisce spegnersi.
Fin dal primo istante, la mia logica, mi ha fatto considerare la possibilità di un nero perenne da ascoltare, infine, e da allora so, che quel nero assorbirà i miei occhi, e farà a pezzi un cuore che si ostinerà a voler far scorrere sangue solo per te, come adesso, e per sempre.
Ed io lo seguirò all'inferno.
Forse è il mio destino cercare la strada più certa per l'abisso, forse le mie stelle, non sono che il contorno ad indicarla, e l'oscurità ad attrarmi col suo affascinante mistero mai completamente svelabile.
Che sia la gioia più immensa a poterne mostrare il sentiero altrimenti segreto?
Che sia l'amore e la consapevolezza di esistere perché importa all'amore stesso, la chiave per il passaggio?
Io ti ho trovata qui, tra macerie di dubbi e certezze mischiati, e la tua mano sul cuore non ha mai più perso la presa.
Sai, che quando hai in mano i suoi battiti del petto, puoi fare quello che desideri di un uomo.
Devi sapere, anche, amore mio se non lo sai, che tutta la mia voglia di vivere è nascosta in ogni singolo battito, e che ognuno suona, solo perché le tue mani posseggono il mio cuore, altrimenti starei zitto in petto, e parlerei con la mia voce senza senso.
Come un vestito vuoto.
Io non ti resisterei.
Lo sai, e lo hai sempre saputo, nessuno può farmi male, tranne te.
Tu puoi prendere il mio sangue, e renderlo infetto, farlo scorrere nelle mie vene fino ad imputridirmi, per poi danzare sulle mie ossa marce.
Puoi tagliarmi la carne, pezzo dopo pezzo, e ricostruirmi come desideri, anche senza senso, anche senza forma.
Puoi chiudere il mio cuore nel tuo petto, e farlo battere al tuo tempo, o farlo smettere,
per sempre.
Sono stato il mio più grande avversario, l'unico capace di sconfiggermi, di darmi la morte, per le cose, e per i sensi.
Era la mia più grande forza.
Non c'è più, da quando ho paura di poterti perdere,
Adesso che ho te, vivere non è mai abbastanza tempo per restarti accanto.
E starne senza non sarebbe possibile.
Per questo potrai farmi tutto, l'amore più intenso e profondo e il male più estremo e perverso.
Potresti anche abbandonarmi, e farmi dissolvere nel bianco, dove resterei con tutta la mia oscurità, senza più esistere.
Griderei tutto l'odio che ho dentro, fino a spegnere ogni sogno, e poi scomparirei.
Perché ti amo,
per sempre.