Poesie personali


Scritta da: Roberto Di Nardo
in Poesie (Poesie personali)

Amica

Amica del cuore, dimmi dove sei adesso, non ti vedo più perché,
ho chiuso dentro me di nuovo il mondo rifiutato, mondo che ho dimenticato,
perché vivere, non è cosa che mi riesce facile,
con tutti i miei discorsi sulla verità,
con il dubbio eterno sulla libertà,
con il mio conoscere di me, del mio martirio dentro.

Amica del cuore, dimmi, ce l'hai fatta almeno tu,
della tua libertà, di vivere secondo quel che sei, compresi vizi e dubbi,
e sentimenti e sogni ed i pensieri tuoi, senza restare ad ascoltare chi non vuoi,
perché il mondo è di chi il mondo prende, di chi vive quel che vede in se,
ma se vedi dentro me, forse capiresti che,
c'è chi ha voluto perdere, perché ce l'ha scritto dentro.

Amica del cuore, io vorrei vederti ancora qui,
punto fermo che non cambierei, ma se vado in fondo, morirei,
non vorrei scoprirti dentro i sogni miei,
li tradirei, li venderei, li ucciderei,
rinnegherei ogni mia speranza, resterebbe solo la realtà,
che per me non ha pietà, che per me non ha.

Amica del cuore, dimmi quello che vuoi, io ti ascolterò.
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    Scritta da: Roberto Di Nardo
    in Poesie (Poesie personali)

    Follia

    Follia.
    Pura follia,
    restarsene a guardare i tetti a cadere negli spazi,
    vuoti,
    e tutt'intorno a urlare per discutere ogni cosa a senso unico,
    diretto solo per parlare,
    che di risposte non prevedi di ascoltare,
    ne pretendi di sapere.
    Stupida follia premeditata,
    incombe dentro,
    e ha già nutrito,
    fuori si consuma solo quel che al tempo resta appiccicato,
    e sfuma nei ricordi,
    facce esilaranti a maschera d'ottoni riflettenti,
    li riconosci dai deliri di te stesso,
    e il segno si è lasciato,
    scritto in ombra bianca,
    dimenticato.
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      Scritta da: Roberto Di Nardo
      in Poesie (Poesie personali)

      Padre

      Senza pietà, dal momento del pianto della nascita,
      illusioni confuse tra sogni e realtà,
      sorridenti maestri di normalità,
      deludenti certezze accompagnano età.

      Non si ferma, cade a terra, si trasformano stelle.

      Cerco angeli dentro lividi, rubo sogni ai sogni e sogno di perdute libertà,
      chiedo favole, contro lacrime, vedo limiti oltre illimitate santità,
      piango uomini, prego uomini, vendo chiacchiere e parole di presunta verità,
      credo a modo mio, non esiste Dio,
      vive solo perché a vivere all'inferno siamo noi.

      Ricostruirò tutto quello che il gravido mondo, di suono, ha perduto.
      Sentenzierò attraverso i miei atti d'insana devianza, la fine.
      Brucerò l'anima al fuoco vivente, che accoglie i lamenti del cielo.
      Navigherò verso mari d'ignote ragioni di me.

      Questa vita, ruba al misero e misericordia non ha,
      cresce al sole ma alimenta l'oscurità.

      Cambia pelle, morde fango, si traveste ribelle.

      Cerco angeli, trovo demoni, sogno di rubare l'anima a dei dell'eternità,
      verso lacrime verso fantasie, lego le mie ali al cuore e volo via,
      odio uomini, perdo umanità, contro regole oppongo la mia sola falsità,
      credo a modo mio, non esiste Dio, vive in terra e in ogni luogo,
      ma a cercarlo siamo noi.

      Nome di Dio, nomino anch'io,
      bestemmierò nel silenzio che assale e corrompe i pensieri dell'insanità.
      Padre mio, sangue verso, ringrazierò.
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        Scritta da: Roberto Di Nardo
        in Poesie (Poesie personali)

        Spara

        Integrità, moralità, vitalità, fuori dai coglioni,
        virilità, diversità, mediocrità, basse prestazioni,

        io son nato dentro una prigione intorno
        e non ho voglia di lottare contro il mondo,
        io son nato stanco di passare il tempo
        e non ho voglia di cambiare per il mondo.

        Corri laggiù, risali su, e fallo anche tu,
        defenestrazioni,
        con la magia, con l'energia, la fantasia,
        putride illusioni,
        non ha più alcun senso stare ad ascoltare
        chi non se la sente, chi non ha mai niente

        da considerare, meglio non parlare ma dimenticare
        chi non può capire
        che son nato dentro gabbia d'oro e fango
        e non ho tempo per sparare a tutto il mondo,
        per sentito dire, ma vai a cagare
        non è più il momento di piangersi addosso,
        non può avere senso rivoluzionare
        l'esistenza stessa di chi sta a guardare

        spara, spara, spara, spara, spara, spara, spara, spara,

        uccidi distruggi uccidi distruggi
        uccidi distruggi uccidi distruggi

        uguaglianza, fratellanza, vecchie tradizioni
        per la libertà, martirizzazioni.
        Acqua di sorgente, ne berrò alla fonte,
        pane mendicato non verrà mangiato.

        Mura di sangue di bestie accoppate accoppiate
        scappate dal progresso umano che non ha confini
        che segnano il limite della civiltà
        senza freni morali, mortali,
        come un bambino che schiaccia formiche
        come un pastore che beve il vino di pecora.
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          Scritta da: Roberto Di Nardo
          in Poesie (Poesie personali)

          Nessuno

          Nessuno, nessuno, nessuno, nessuno...

          Può dire se esiste una vita migliore,
          che aspetta negli angoli bui delle strade che hai scelto,
          senza domandare a nessuno di fare da guida,
          nessuna risposta se chiedi chi sei diventato,

          nessuno, nessuno, nessuno...

          sarà proprio adesso a cercare se esisti,
          conflitti di regole infrante dal basso del cielo,
          che osserva, e nasconde le stelle che sogni di prendere,
          quelle più belle, più vere, che dicono al mondo,
          che il mondo non è di nessuno,

          nessuno...

          è nero il colore che tinge le mie sensazioni,
          che aspetta di trovare posto,
          manifestazione di pezzo di cielo che cade nel vuoto
          di un cuore già dato perduto, che è stato venduto.

          E sentirai nel petto briciole di gioia,
          le sprecherai per vivere della miseria dei tuoi desideri,
          mistificazioni delle tue speranze,
          sogni che non puoi raccontare a nessuno.
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            Scritta da: Ale88
            in Poesie (Poesie personali)
            La Vita è un insieme
            di luoghi e di persone
            che scrivono il tempo
            il nostro tempo.

            Sono queste che poi vanno
            a definirci.
            Alcune sono più importanti
            di altre, perché formano il nostro carattere.

            Ci insegnano la differenza
            tra cio che è giusto
            e cio che è sbagliato.
            La differenza tra il bene
            e il male.

            Cosa essere e cosa
            non essere.
            Ci insegnano chi
            vogliamo diventare.

            In tutto questo, alcune
            persone e alcune cose
            si legano a noi in un
            modo spontaneo e inestricabile.

            Ci sostengono
            nell'esprimerci e nel
            realizzarci.
            Ci legittimano nell'essere
            autentici e veri.

            E se significano veramente
            qualcosa, ispirano il modo
            in cui il mondo cambia
            e si evolve.

            E allora,
            appartengono a tutti
            noi e a nessuno.
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              Scritta da: Cinzia Coppola
              in Poesie (Poesie personali)
              Certe volte in certi giorni,
              capita che la tristezza
              si sveglia ancor prima che io mi svegli,
              non viene mai impreparata e mi assale,
              purtroppo succede che delle volte non riesco a scacciarla via, la accolgo,
              ma riesco a tenerla a bada,
              la tengo buona buona
              e faccio in modo che essa non chiami a se
              le sue malefiche compagne,
              quelle dell'angoscia,
              almeno evito di far loro organizzare festini
              nella mia anima.
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                Scritta da: Ada Roggio
                in Poesie (Poesie personali)

                Calde incantate sere d'estate

                Calde incantate sere d'estate
                Seduta li aspetto che arrivi notte
                Notte fonda
                Dove i sogni fanno da padrone nella mia mente
                Ricordi prima confusi
                Poi rimescolati
                Riportati al presente
                scanditi
                Ecco li riaffiorare piano, piano
                Uno, ad uno
                Ricordi, che la mia mente aveva rimosso
                Affiorano, riportandomi a sofferenze vissute
                avevo cancellato volutamente
                per non farmi male
                La voglia di annientare quel dolore provocato
                lo annientava
                La rabbia oggi,
                di essere stata molto flebile
                vulnerabile, sciocca, stupida, fino a farmi raggirare
                Io che ero un soldato,
                oggi uno spettatore,
                che ascolta fuori dal teatro
                non ha soldi per entrare
                Mi nascondo, per non farmi riconoscere
                le mie scarpe, la mia borsa
                i miei abiti
                Io irriconoscibile ai miei occhi e a quelli degli altri
                Quando entravo li ...
                il mio profumo, ora non più il mio
                Resto la donna di sempre
                pelle vellutata, sempre ordinata,
                d'aspetto giovanile ma cambiata.
                Composta martedì 26 maggio 2009
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                  Scritta da: R. Parisi
                  in Poesie (Poesie personali)

                  A te

                  Sento su di me l'eco di mille parole
                  Ascolto i rumori di questa casa
                  Penso a tutto quello che vorrei
                  Fare e disfare
                  a tutti i libri che dovrei leggere
                  a tutti quelli che dovrei studiare

                  Sento il freddo dalla finestra aperta
                  Ascolto i rumori di strade deserte
                  Penso a quanto questo posto
                  Sia simile a casa
                  a quanto sia così lontano dalle mie stelle
                  Dai miei amori, dalla mia vita reale

                  Ogni sera mi fermo un attimo
                  Proprio quell'attimo
                  Prima di prendere sonno
                  e penso, una volta ancora
                  a quanto vorrei fosse tutto diverso
                  Eppure ogni sera stringo gli occhi
                  Non piango
                  e penso
                  Si ancora lì ancora a pensare
                  Che è solo un attimo
                  Che mi "dovrà passare"

                  Rimango lì
                  Sforzandomi
                  Di restare immobile
                  Aspettando che il sonno arrivi
                  e mi aiuti a non pensare

                  Stanotte non ce l'ho fatta
                  Li ho riaperti
                  Ho guardato fuori per guardarmi dentro
                  e non sono del tutto certa
                  Di cosa abbia trovato
                  Ecco
                  Non sono così sicura
                  Di sapere cosa ho trovato.
                  Sento
                  Ascolto
                  Penso

                  a te.
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