Datemi un cavallo Disse Peter Pan Voglia andare al ballo Che mi aspetta lei Metto la camicia Quella azzurra e poi Spruzzo di profumo Bello come il sol.
Nato come rospo Io coi baci tuoi Salgo fino al monte Ruzzolo nei guai Cerco da distante Il mondo dove sei Luna titubante Non scherzare dai.
Resta qui da questo Uomo che lo sai Grande per davvero Non l'è stato assai Ma di quel che dico La bugia non c'è Di frasi questo fiore Colto è qui per te.
Oggi ho pianto per amore Perché l'ho perso Ho disteso le urla tra le mani a stare solo. Nel buio ho lasciato Una speranza spaurita Asciugarsi in fretta Show must go on.
Mi prende il cuore Il respiro di questa bambina e le mani piccole Che cercano papà
Nella paura del buio Nel bello di essere caldi e la mano e il fiato Ci lasciano l'impronta e i capelli si sciolgono Mentre il sogno arriva Nel sonno che il sorriso Stende a dare battito Più forte e vero Al cuore di questo papà tuo Che poche volte ti ha e ti tiene il profumo Tra naso e ricordi Che le assomigli molto Peccato perché Se ti vedo Chi batte a grancassa Per dirmi ricordi? E pensiero malandrino Che chi cerca sei tu Sempre purtroppo Male detta mente tu.
Dammi il sole Sogno l'alba di te Ogni sveglia che solo Non migro nel fianco Vuoto senza ritegno Che di quanto era scritto Si capisce nulla Tranne semplice cosa Fai più parte di me.
È sera quando le stelle si tuffano nell'argento del mare d'estate. La riva si lascia accarezzare dalla candida schiuma di timide onde. Passi leggeri calpestano sentieri senza tempo. Una brezza svogliata si insinua tra i capelli, gioca con le mie vesti bianche suona la sua canzone. Ascolto rapita le note del mare, fondersi in una melodia che commuove l'anima. Per ogni diamante in cielo un brivido che racconta un pezzo di vita, una emozione un sogno da realizzare. Il passato, il presente e ciò che sarà. La luna strizza l'occhio da lassù ad illuminare la notte di chi sogna di chi ama di chi tenta di afferrarla per sentirsi meno solo. Mi volto. Accanto e intorno a me tanti volti, tante storie, tante speranze calpestano quei sentieri senza tempo!
Sono, in questo istante, quel che avrei voluto essere da sempre, innamorato, di una donna, che percorre strade inventate dal cuore per poter sognare, e il cuore in petto mi cattura, lo stringe a se, lo rende schiavo, legato, e ad ogni battito che sento, vivo, libero di amarti. E allora scrivo, per te, canzoni di parole a fuoco impresse dentro le mie stesse dita, che toccano, vibrano, ricercano armonie che ti somigliano, le stesse dita che si meravigliano a sentirti esistere, vicino, a me. Scrivo del tuo respiro, sentirlo addosso come fosse pelle del mio corpo, fuori, dentro, vestirmene nella mia stessa mente, e disegnare quelle immagini che nascono a pensarti, a sentirti, e appartenergli, e appartenerti. Io lo so, vivrò per sempre nei tuoi occhi, per sempre dei tuoi occhi, altro non importa, assume essenza d'ombra, tu sei, semplicemente. E io sono, con te.
O fiore, che dell'amor sei il simbolo più eletto, che di speranza nutri, e di poesia, la timida fanciulla che ti accoglie, tu sai, rosa odorosa, come coprire le tue punte aguzze, intanto che il tuo profumo inebria la ragione.
Anche l'amore cela le pungenti spine di un'aspra vita, con le tenui foglie della gioventù. Ed è perciò, che tu, fanciulla, accogli, inebriata e ignara, coi colorati petali, quelle doppie spine: e della vita mendace e della rosa.
Rovistando alcune carte abbandonate e impolverate, mi cade in terra, proprio qui davanti, una vecchia tua fotografia. La prendo su e ti guardo: dovevi avere circa dodici anni, e c’erano due amiche insieme a te.
Passeggiavi con esse disinvolta e compiaciuta: tutto era bello, in fondo, e tanta gioia sprizzava dal tuo volto entusiasmato. Il sole, in cielo, alto, senza nuvole, il tuo sguardo smaltò su quella foto, unica testimonianza giunta sino a me di un tuo così bel giorno.
Avrei voluto anch’io esserti accanto, per essere con te, fanciullo con fanciulla, qual foglia verde accanto al fiore in boccio, ma non ti avevo ancora incontrata. Pensa, ancora non ti conoscevo.
Sono trascorsi giorni, mesi ed anni. Il fiore adesso è molto profumato, dischiuso e sobriamente colorato. La foglia, col passar delle stagioni, non è più di un bel verde come allora, ma è ancor forte, ben salda e assai diritta. Ma soprattutto è ancora vicinissima a quell’unico fiore, che sei tu!