Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Lo navigante che isole costeggi

O navigante che isole costeggi
e cauta cerchi un approdo
rigoglioso di primizie e gioie
fuggi da lezioso agghindarsi
di parole se menzogne sono al cuore.
Sterile, sappi, è sempre
il raccolto di lusinghe mendaci
che come nebbia velano l'inganno:
è solo nella fatica del divenire
di giungere ed essere luce
che non vi è mai spreco di sentire,
solo nei getti di ardore in scoppio
un rossore fiammeggia
e sempre è specchio di passione!
Se di vero sogni si indorano
di nulla sbadiglia chi vive
sulle chiome dell'anima
affluisce linfa e rugiada
luci fuggono dagli occhi!
Risveglia le ali e segui la scia
se amor sincero ti fomenta
staccati dalla pretesa
che ogni cosa che accada
sia certa e governabile;
una potenza di delizie esploda
di pienezza intera ti penetri
e poi se vuoi essere: sii!
Non vuoi tu tornare a guardare
la luna nelle celesti sere
invaghirti di future essenze
restare sotto lo scroscio
di emozioni bagnare il volto?
Non sai che la vedovanza
di sole non riporta in vita
i nostri morti e che di nero
nessuna rosa si colora?
Canta la tua vita finché puoi
prima che la voce in enfasi
sia sopraffatta dal silenzio:
poi nessun vivente più t'ode!
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    Scritta da: Alice P.
    in Poesie (Poesie personali)

    Ancora nella selva

    Ancora nella selva.
    Una selva, una foresta.
    Sto correndo, sto fuggendo da
    qualcosa di indefinito, che non vedo,
    ma che al mio istinto, al mio
    animo,
    suona così familiare...
    Le piante mi frustano il viso,
    parole come lame,
    e il terreno sotto i piedi è
    aspro e duro.
    Ancora una volta scaccio
    dai pensieri
    un volto,
    un volto che è una catena...
    Lo è davvero? O non lo è?

    Catena.
    La parola stessa ferisce più di mille frustate,
    più di mille lame,
    più di mille parole.

    Sto correndo, fuggo ancora.
    Ai piedi sento una catena legata,
    come un prigioniero fuggitivo che,
    anche se libero,
    porta sempre con sé il segno della
    sua colpevolezza.

    Ditemi, ditemi la sentenza: colpevole
    o innocente?
    Lo è davvero
    o non lo è?

    Corro ancora, fuggo ancora,
    mi chiudo dentro me stesso e lascio
    che il dolore delle sferzate muoia
    nello stesso modo in cui nasce.
    Fuggo da quella maledetta parola,
    che continua a ronzarmi in testa e
    non mi lascia mai.

    È inutile,
    è impossibile,
    in fondo all'animo so che
    non c'è via di fuga.
    Ma cosa posso fare se
    non tentare di fuggire,
    se non continuare a correre?
    Come posso rimanere fermo e accettare
    questa catena, inerme?

    Catena,
    Questo ferro che costringe, che impone.
    Che chiude in una gabbia dorata la mia...
    una mia...
    fonte di libertà.

    Continuo a correre,
    forse chissà,
    una
    via
    alla fin fine
    la si trova.
    Una svolta non ancora percorsa,
    un tronco non ancora scavalcato,
    un fiume non ancora guadato,
    una montagna non ancora scalata.

    Quasi non m'importa dove poi finisco,
    la meta non è importante in fin dei conti.

    Catena,
    che costringe, che impone.
    Che chiude...

    Catena.
    Ferisce più di mille lame,
    mille parole.
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      Scritta da: Alice P.
      in Poesie (Poesie personali)

      Amore

      L'amore di una coppia che volge a risvolti sempre più piccanti,
      catturati come sono, entrambi, dall'estasi dei sensi;
      un'amore che si sfalda sotto il litigio di possessione, ed
      un altro che finisce nel vuoto di un cuore che riesce più ad amare.

      Esiste forse, da qualche parte, quell'amore che ti colpisce
      il cuore come impetuoso martello, e lo rende
      leggero come piuma e
      fragile come vetro?

      Mi chiedo se qualcuno, lassù, conosce
      la risposta, e se mai, io,
      uomo,
      raggiungerò questa cosa magnifica che è
      l'amare
      ed essere amato.
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        Scritta da: Alice P.
        in Poesie (Poesie personali)

        Volo di rondine

        Una rondine mi ha chiesto di scrivere.
        Io
        qui
        chiuso
        incatenato - tra due muri.

        Ed allora scriverò.

        Di un volo d'uccello libero
        come nuvola,
        e leggero,
        come piuma.

        Un volo verso infiniti
        orizzonti
        infiniti.

        Un volo pieno di luce,
        che attraversa qualche nuvola - è vero
        ma che ne esce anche sempre con qualche
        battito d'ali.

        Scriverò di un volo a volte incerto,
        intimorito dai paesaggi
        sconosciuti che attraversa,
        ma un volo che affronta a testa alta
        ogni montagna e foresta, ansioso solo
        di scoprire quello che c'è dietro.

        Scriverò di un volo strano
        ma unico a modo suo,
        spesso additato dal popolo dei camminatori come
        estraneo,
        e da quello dei volatori come
        impossibile.

        Scriverò di un volo che
        conduce e mai si fa condurre,
        di un volo che si intreccia e intreccia
        innumerevoli altri voli.

        Scriverò di un volo che dallo scorso autunno
        mi ha accompagnato e
        mi accompagna sempre.
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          Scritta da: Gaspare Serra
          in Poesie (Poesie personali)

          Le lacrime del mare...

          Convinzioni strappate al caso
          spazzano via decisioni avventate
          ai piedi di laconiche incertezze.

          Tutto s'incatena al niente
          sospeso all'estremità di un ponte
          tra pornografiche luci di cielo
          e inquietanti ombre del suolo.

          La logica è ordinaria follia:
          l'eresia della ragione
          che uccide in un abbraccio l'illusione,
          tenendoci ancorati al presente
          senza catene.

          Le lacrime del mare
          non hanno religione:
          son quelle dell'uomo
          l'incesto tra carne ed emozione...

          Non è tutto falso,
          non è tutto vero:
          siam solo catene
          appese al filo stringente
          d'un pensiero...
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            Scritta da: Barbara Brussa
            in Poesie (Poesie personali)

            Sarai Libera

            La tua vita è stata sepolta
            dentro un corpo che ancora respira
            I tuoi sogni si sono afflosciati
            sopra i tuoi vent'anni
            e lì sono ammuffiti
            Incompiuti, monchi, disidratati
            essi non possono essere nutriti
            da un tubicino di plastica

            Avevano bisogno delle tue ali
            per volare lontano
            e della luce dei tuoi occhi
            per diventare splendenti
            Immobilizzata in un letto d'ospedale
            ti sei fatta donna nel corpo
            ma Vivere non è solo respirare

            Vivere è sognare, amare, guardare e toccare,
            crescere e correre a braccia aperte
            incontro al futuro...
            e non sentire il peso di quel futuro
            sul corpo che schiaccia la vita!

            Non c'è dignità
            in una persona che non Vive
            e in un'anima che non può più volare
            Prigioniera in un corpo
            tenuto prigioniero da una vita fasulla...
            Attendo e prego per la tua liberazione.
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              Scritta da: dax
              in Poesie (Poesie personali)

              Paesaggio

              Sulle colline sfuma la nebbia
              misteriosa come un sogno
              ammorbidendo le cime solitarie

              Nel fresco del mattino scroscia
              l'acqua del torrente, nuotano
              pigre le trote sognando
              un grande fiume pulito

              Gli alberi sussurrano tra loro
              chiamandosi a vicenda, sbadigliando
              con i loro lunghi rami innocenti.

              Mentre tra le foglie le farfalle
              dispiegano insonnolite
              le loro fantasiose ali:
              colori di primavera.
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                Scritta da: Barbara Brussa
                in Poesie (Poesie personali)

                L'ultima battaglia

                Il tempo passa sui giorni stanchi
                trascinando lento la tua malinconia
                calpestando ore di ricordi felici

                Il tempo infruttuoso si china
                a raccogliere lacrime amare e disperazione
                e le restituisce al tuo cuore
                senza mai portarsele via

                La fiducia si sbriciola sotto il peso delle bugie
                Neppure fiumi di colla potranno più
                tenerne uniti i frammenti

                I rintocchi della speranza
                risuonano lugubri nel tuo cuore
                come campane a morto
                mentre dal corpo ormai freddo
                di un'illusione annegata nel gelo della realtà
                resuscita la tua consapevolezza

                Con occhi vuoti e stanchi guardi quel campo
                dove si è consumata l'ultima battaglia
                Il tuo cuore appare devastato
                dai mille combattimenti
                e dalle altrettante sconfitte
                Vestita a lutto abbandoni i suoi resti
                fra la polvere del deserto

                "Lui" ha tradito quel cuore
                che tanto sapeva amare
                Ha tradito tutto ciò che eravate
                i vostri sogni, la vostra felicità
                "Lui" ha ucciso il tuo cuore
                macchiandosi di un delitto
                per il quale non ci sarà mai
                giusta punizione...
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                  Scritta da: dax
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Autunno

                  Cielo grigio sulla dolce pianura
                  nella terra vecchia amica
                  un coniglio scava la sua tana senza paura

                  Già nell'aria si sente arrivare
                  il rigore dell'inverno
                  ma il passero nel suo nido continua cinguettare

                  Scorre l'acqua al suo cammino
                  gorgogliando allegramente
                  trascinando per il suo destino
                  la speranza della gente.
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                    Scritta da: dax
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Primavera

                    Sui nostri campi
                    il grano tinge la terra
                    d'un verde pallido e vivo

                    Germinato è lo stelo
                    mentre le radici
                    bevono la linfa della terra

                    Nel cielo ventoso sciamano
                    mugoli d'insetti e le rondini
                    si tuffano dai tetti
                    scivolando nell'aria frizzante

                    Nella stalla partorisce
                    la giumenta: una nuova vita.
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