Bella donna che hai stregato il suo cuore, ne hai fatto quel che volevi, ma senza amore, le tue parole suadenti lo hanno portato in paradiso ma poi dritte all'inferno, senza sorriso.
Le vostre anime hanno consumato tutto l'amore che avevate nel fiato, mesi di speranza messi in discussione, gelosie che celavano un falso amore.
Le voci della notte portavano il sereno là dove c'era il buio nel tuo cielo, ma quando il destino decise di cambiare, vi ha visti assai vicini e mai più tornare.
Un tuffo nel passato ti fa perdere la testa, il cuore batte ancora, ma lei ha detto basta, gli sguardi di quel giorno sono rimasti nel vento e dopo tanti anni lei è ancora il tuo tormento...
Illudersi di amare chi non ti ama davvero è come camminare sui binari mentre arriva il treno.
Ma chi sono gli eroi, antichi o ultimi déi, sovrani di un regno eterno che impugnano scettro per meno di un giorno, che si onoran di medaglia, che si impongon sulle genti come lapida. Idoli di un mondo pitturato che difendon chi non può senza mai tradire occhi che si sciolgono in lacrima. Geni che portan l'udito fino all'anima, che allungano mano toccandoci il cuore. Sono gli eroi che veston di gloria, sfoggian fierezza in divisa grazie ad eroi che offron la vita. Eroi i perduti che non hanno saputo di esserlo diventato o quelli che gonfian le fedi che son mistero di esistenza. Corone di denari sulle teste di eroi sconosciuti che lascian la sorte di fama a pupazzi sbranati e riciclati a imbottire pance di altri eroi. Veri eroi che infilan parole da annodare la lingua, che trovan del vero teoria, che velan di dubbio certezza, che danno spinta a questa giostra, che conducono mandria a contrappeso di bilancia. Eroi senza causa che celebran fama a suon di moneta, battaglie finite, drammi consumati senza eroi. Eroi che stringono i denti attendendo domani, i martiri, gli avi, eroi son bambini che ridon miseria, sono i campi di croci di vite falciate. Leggende di eroi tramandate con nome venuto dall'ignoto, eroi che portavano un nome che poi si è perduto.
Parlami... parlami ancora Di un abito bianco, di capelli al vento, Del suono di un organo in chiesa. Parlami... parlami ancora Del primo vagito, del primo sorriso Degli occhi più dolci e più belli. Parlami... parlami ancora Di Venezia e del tramonto in laguna Di Atene e del mare più azzurro. Parlami... parlami ancora Di occhi di bimba, di piccole tenere mani Di sorrisi appena accennati, momenti di gioia. Parlami... parlami ancora Di una possibilità, di un momento Di un abbraccio voluto, di vera poesia. Parlami... parlami ancora Parlami amore mio Parlami della morte.
Strappiamoci le vesti dinanzi alla morta giustizia dinanzi a muti cadaveri che la terra maternamente abbraccia
Terra! Terra! Che accogli i tuoi figli e generi Grano Vivo
Terra! Terra! Misericordiosa che assorbi il sangue degli innocenti da Abele il giusto fino all'ultima vittima della violenza dell'arroganza il cui nome sconosciuto si rinnova ogni minuto di questo mondo corrotto ed inumano
Terra! Terra! Fino a quando sopporterai il peso di questa umanità dissennata fino a quando gemerai ferita ed agonizzante fino a quando vedrai sradicare la gioia dai cuori degli innocenti
Terra! Terra! Antica che sfamasti i profeti ed il Cristo
Terra! Terra! Madre creata dal potente dito di Dio stringi al Tuo Petto noi piccoli spaventati anima-li noi piante avvizzite noi bambini piangenti sbaraglia chi uccide corrompe i nostri figli
Terra! Terra! Amata Madre il cui multiforme nome s'adegua al pensiero dei tempi
Grazie, grazie per esserti soffermato e avermi dedicato un po' di tempo
Grazie, perché con il tuo impeto e la voglia di fare mi hai saputo affascinare, a ogni tuo cambiamento appariva il mio tormento si trasformava in dubbio e patimento.
Grazie a te ho imparato che la vita è movimento e ora di nuovo sento un grande turbamento, sicuro non sarà l'ultimo ma grazie a te sono diventata forte e affronterò ciò che mi riserverà la sorte.
Nel caos della mia stanza dove l'affanno mio è evidente riesco a trovar pace e intorno a me più niente e mentre creo le logica di un ordine d'ambiente fuggo con la mia anima e pur con la mia mente mi trovo in luoghi ameni a passeggiar tra i monti con gli occhi su nei cieli a rimirar tramonti viaggio tra le nuvole verso mete fuori mano cavalco brezze e venti per arrivar lontano sorvolo oceani interi che sono i miei pensieri nel caos della mia stanza penso al mio amor lontano raccolgo la mia lacrima e guardo la mia mano vedo il tuo dolce viso sorridermi di più rialzo gli occhi al cielo e corro ancor lassù.
Non alzo mai recinti per tener chiuse le parole le lascio brucare libere nel loro pascolare e non posso farci niente se a volte tu le fai entrare e poi ti lamenti perché il tuo prato verde son venute a rovinare.