Scritta da: Angelo Michele Cozza
in Poesie (Poesie personali)
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
Per leggerla comunque clicca qui.
Commenta
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
Per leggerla comunque clicca qui.
Innocente, ridente,
con la voglia dentro il cuore di vivere
le bombe ti hanno strappato il sorriso
i tuoi sogni son volati via.
Strazianti, straziati
Tutti quegli angeli
quei volti sembra che parlino
l'ultimo grido, Mamma, madri.
Grande il vostro dolore
insopportabile a ognuno di voi
Grida!
Manda in cielo il tuo grido
Io la mia preghiera a Dio
Altro non posso.
Dove sono i vostri volti?
Nascosti tra i sassi bianchi del greto
o tra le foglie morte del bosco
oppure immersi nelle nubi bianche del cielo
Qual è la strada
che congiunge noi a voi
unendo l'abisso delle generazioni
in un abbraccio senza tempo
I vostri volti scolpiti
nel nostro corpo
Il vostro segno
che si rinnova eternamente.
Lascia che io parli al tuo silenzio,
lasciati cullare dal tuo dolce fiato,
tira fuori le parole che dire non hai mai osato,
fa che smetta quel logorante ronzio.
Un tarlo dopo l'altro e la tua anima cola,
la linfa che scorreva si esaurisce da sola,
fa che si rigeneri col tuo dolce canto,
non pensare a quel che hai perso, non aver
rimpianto.
Cos'altro potrei dirti che non ho scritto,
tu tergiversi o te ne stai zitto,
assumi un atteggiamento adatto,
sei pirata sulla tua nave da matto.
L'inverno che porta le foglie
agli occhi grondanti di pioggia al mattino,
chiudi il cancello alle tue spalle,
io ti sarò sempre vicino...
Ci sono momenti pieni di sofferenza;
momenti di tristezza;
momenti d'incertezza;
momenti di solitudine;
momenti pieni di dubbi;
momenti che ti poni domande;
momenti che non trovi risposta;
momenti d'ira che non controlli.
Ma mi pongo una domanda lì.
Evitiamo? E se a volte ci tornano in mente riconosciamo che siamo noi molto spesso i protagonisti?
Ecco il tramonto della vita
sole crudele illumina
le coscienze dei potenti con luce morta
Spade sguainate insanguinate
tracciano misteriose croci nel cielo
Alziamo gli occhi e le coscienza
al cielo: gridiamo ai potenti
fermi! Che fate alla creatura di Dio
Che fate ai nostri bambini
ai nostri alberi ai nostri animali
Geme il pianeta sotto il tallone
dei potenti i popoli alla fame
soccomberanno
Schiere di voci, di grida di pianti
preghiere e bestemmie
s'accalcano nel vento
Il pianeta sta morendo
né Dio né i santi
salveranno la sfera terraquea
inondata di pianti
Crolleranno le città
i monti franeranno
il mare a terra vomiterà
la sua vita putrefatta
L'inferno sulla terra sarà realtà.
Piove acido sui pensieri
sui nostri più nascosti desideri
Piove acido sulle auto abbandonate
sulle siringhe insanguinate
Piove acido sul grano
sulla nostra mano
Piove acido sui monti lontani
sui cipressi carducciani
sul latte materno avvelenato
piove acido sul bimbo addormentato.
Il prato sogna
l'erba felice
cosparsa di fiori
di giochi bambini
Rugiada d'argento
che ammicca alla Luna
amica dei grilli e delle falene
Erba frusciante nel vento
che rimembra i ricordi
Erba infinita, erba che canta
erba ridente di suoni
che aspetta da sola il mattino,
per scaldare al Sole
il fiore più bello.
Cammini nel silenzio dei tuoi pensieri
passi pesanti nel fango della strada,
ricordi che navigano nella mente come velieri
caduti in un mare silenzioso di rugiada
Solitario continui la tua via strana
non so dove ti porterà la tua malinconia
forse miserando tra le braccia di una puttana
oppure felicemente verso la mania
Ora ti lascio misterioso pellegrino
ti stringo il braccio come un saluto
augurandoti di trovare il tuo destino:
perché della speranza il pensiero non è mai muto.
Voi che bruciate i boschi
creatura di Dio
Le vostre anime
nel fuoco degli inferi
Voi che bruciate i boschi
creatura di Dio
Le preghiere dei vostri figli
non basteranno mai! Placare l'arsura
Voi che bruciate i boschi
creatura di Dio
Canaglie assassini
cloache rancide delle vostre anime
Voi che bruciate i boschi
creatura di Dio
L'ira dell'Onnipotente su di voi
sulle vostre case
Voi che bruciate i boschi
creatura di Dio.