Sul letto inondato di fiori ho baciato il tuo volto immobile
Mani fredde cingevano rose rosse rose appassite
Sul freddo letto la tua fronte luminosa ricordava lampi di vita di felicità
Dal letto vergine di giovinezza spezzata il canto candido la voce eterna della tua anima ancora sale alle stelle, del nostro amore eterne silenziose testimoni.
Noto qualcosa strana camminare nel silenzio della notte oscura. Il cuore si rifugia nella grotta ascoltando un silenzio maturo. È un bisbiglio nel cielo un fantasma nella luna un raggio di tristezza trasformato in paura? La sveglia ritma la notte un cane risponde a una stella il tarlo della memoria avanza rodendo il legno della mente. Il sogno si tinge di rosso una donna cavalca nuda un cavallo con la coda nera su una spiaggia piena di sirene. Sarà la voce del pensiero, sarà la spada della guerra, o il vuoto che portiamo dietro? È un fiore bianco una ferita nella sera una luce spenta in tenebre senza veli. Noto qualcosa conosciuta nella luce: la notte è giorno senza più paura. Il cavallo ritorna nell'azzurro: quest'uomo ritorna fanciullo.
Un'ombra di cristallo nella nebbia una ferita incastrata nella memoria una fiamma di fuoco nel cuore un grido di bimbi nella notte.
È l'ultimo tramonto di un uomo camminando solo sul ponte.
Un'ombra scende gridando con i morti i cristalli frantumano il grido della morte il cuore non ha un angolo solitario per curare la ferita aperta nell'anima.
Si cammina come il toro nell'arena: furore negli occhi e morte nelle vene. Il labirinto costruito senza valori distrugge il filo d'Arianna dell'amore.
Abbandoniamo le ombre senza cuore ritorniamo ad essere uomini di perdono.
L'apparenza nasce con una maschera portata con destrezza nobiliare: ci s'inebria, si adatta e si trasforma, in un mondo ridotto un gran teatro. Si cammina truccati da marionette su strade di città piene di gente, dove l'occhio non conosce le stelle per brillare con una luce celeste. C'è chi vive da vecchio straccione per coprire un passato maledetto, c'è chi vive da aristocratico signore per non essere riconosciuto ladrone. L'apparenza guardandosi allo specchio si vive con tristezza tutto il giorno. Non conosce il sorriso d'un bambino o lo sguardo tenero di un vecchio. L'apparenza si vive senza storia perché la vita è stata un falso, con orpelli appesi nel cuore e maschera piena d'inganni.
La vita gocciola in ogni istante, se prima eri un dolce infante ti ritrovi con la barba sul tuo viso, è passato in fretta il tempo del sorriso.
Gli anni sono volati via sciogliendo i tuoi dubbi, mettendo le catene ai pensieri nobili strisciando negli incavi di quel che eri han fatto di te un uomo tra i più veri.
Stilla ancora la tua vita, sei solo a metà della salita, hai visto le inferriate delle tue prigioni aprirsi per far posto a nuove stagioni, la primavera di una bella giovinezza, l'estate che ha portato la freschezza, l'autunno malinconico del dolore, l'inverno che ha nascosto il tuo sole.
Dolce amico che viaggi nella notte scura, le gocce della vita non devono far paura, bevi dolcemente quel che ti resta se non temi un altro inverno, il resto sarà una festa...
Ascolto i tuoi passi, tu li cammini lievi, senza far rumore, in questa stanza piena di confusione non calpesti nulla. Ti lasci sfiorare dal caldo abbraccio dell'amore, mi stringi al cuore e mi doni il tuo corpo, camminiamo insieme, avvinghiati in silenti piaceri... ooh l'amore, quanto cammino da riposare su profumate sensazioni, belle, più belle ogni volta che accendi in me il desiderio sopito.
Un mattino di primavera un velo di rugiada un manto argentato la nascita di un prato un bosco incantato. Un raggio di sole accarezza il mio viso i capelli appena mossi dalla brezza del mattino un dolce silenzio interrotto un crescendo cinguettio anima il mattino. Lontano un vagito appena percettibile annuncia una nuova vita. Un emozione un attimo di felicità tutto poi svanisce, non, il sogno di aver vissuto la gioia del creato.
Chi non riesce ad accendere il sole sorridendo col proprio cuore, vive fra le intemperie dei propri pensieri, pensando che sia più giusto salutare gli altri restando seri!
Nella mia vita ho visto tanti luoghi ho incontrato molta gente e condiviso parole e storie con sconosciuti che mai più ho rivisto ma che mi porto dentro...
la vita è il mistero... mi è sembrato di essere padrona del mio destino mentre altre invece mi sono lasciata andare a quello stesso mistero per condurmi dove io stessa non osavo andare
c'è una voce in ogni mio respiro ma la paura a volte è stata più forte ho chiuso gli occhi ma non mi sono cercata veramente
ora qui seduta ripenso e guardo le mie ali ingiallite dal tempo... e ricordo l'odore del vento... e quell'ultima volta che ho volato nel cielo.
Cara amica, lascia che ti dica... ti racconto questa storia che non è una mia paranoia... Ma non capisco la falsità unita all'ambiguità La poca chiarezza e la troppa sicurezza... Il parlare che sfinisce stordisce lenisce e ferisce... E l ipocrisia non è una cosa mia, ma tu sparli di me e poi cerchi un contatto... ma che mi hai preso per un mentecatto!