Il tuo rifugio è un cono d'ombra, non pensare a lei, tieni la mente sgombra, accogli le pitture del suo cielo non giudicare il prossimo se è sincero.
Prendi la tavolozza del passato, mischia i colori controvento, imbratta ancora la tua tela, vola ancora, è primavera.
Hai permesso che la neve scendesse sul cuore, sulle foglie ingiallite d'autunno, noir, dipingi la tua musa con tinte di sole schizza i colori come fossi Renoir.
Guarda la tua opera, è quasi completa, manca un pizzico di nostalgia, e poi è la meta, ma non importa, tu segui l'istinto di un cuore ferito, però hai vinto.
Solo il silenzio D'un cuore contemplativo E lo sguardo Dell'animo che arde del più alto sentimento Rendono grazia alla dea Che generosa Ha deciso di condivider con me quel momento Che d'allora divenne infinito
E ora sospeso Tra il sole e la luna Batte il mio cuor Poeta d'amor.
I Tuoi Occhi, rossi rubini incastonati su di un viso che amabil e dolce Fa sbocciar un sorriso Nel cuor di chi È fortunato ammirator Di ciò che di più grazioso Esiste in natura
Rossi rubini Incendiati D'un fuoco che arde nel cuor Alimentato da infiniti ceppi d'amor Fiamma teporosa Che diffonde attorno a te Il delizioso profumo d'una splendida rosa Quel fiore che tu sei E che d'infinita beltà riempi gli occhi miei
Specchi in cui Riflette l'amor Quel gran sentimento Che per te io serbo nel cuor
Tu, sei luce, Tu, sei calore, Tu, di rara specie, Tu, infinito amore
Sei per me Ciò che il sole è per l'intero universo Di vita la mia ragion.
Piccole stelle esplodono con un sorriso in viso negli occhi pien di vita dei bambini di una piccola stretta terra, imbrattando le strade della loro ingenuità, attingendo dalla tavolozza colorata dei loro pensieri un arcobaleno di sogni.
La spontaneità dei gesti dei bimbi permette loro di guardar ancora in alto solo per ammirar le stelle: inesauribile fonti di speranza per gli altri, sono sempre pronti a dimenticare il giorno prima per progettarne un altro...
Nella verginità dei loro sentimenti ai piccoli non è dato conoscer l'odio, ma la sofferenza si: la vedono ogni giorno negli occhi familiari dei grandi, la nutrono ogni notte del rammarico di non avere conosciuto in tanti...
Figli di un popolo senza Stato e senza terra, loro non sanno cos'è la guerra e possono costruire solo muri di sabbia: vorrebbero liberamente giocare, fuori dai bunker dell'ultimo rifugio; apertamente rincorrersi coi compagni d'oltre muro, non distinguendo per nascita o religione; semplicemente sognare ad occhi aperti, senza rabbrividire del sangue sparso intorno!
I bambini non sanno perché i loro padri a volte li salutano con una cinta imbottita addosso, come per un addio; non comprendono perché ogni giorno la gente scenda in strada con in braccio un piccolo fagotto di lenzuola; non si spiegano come mai certe notti il cielo di Gaza s'illumina a giorno - come se esplodesse- e la gente rifugge - anziché rincorrere - le stelle cadenti...
Nell'ignoranza della loro età a volte piangono senza un perché -o solo perché piangono gli altri-. Molti di loro non lo scopriranno mai, poiché non ne avranno il tempo; molti tra loro lo capiranno appena più tardi, quando - costretti a diventar grandi bruciando le tappe- avranno anch'essi imparato ad odiare...
Se ti porterò nel mio cuore, mentre la neve cade frugando nel tuo sorriso un po' di me, forse è un peccato? Triste lucciola che illumini un cuore saggio che piange in silenzio giornate amare, riscalda quelle lacrime di tristezza, mentre io rincorrerò l'altra faccia dell'amore aspettando l'allegria, che ti faccia scordare la tua dolce malinconia.
Gli parlerò di te, del bacio d'ali. L'attesa pertinente di un cuore di madre. Gelide assenze, emanano calore a chi carnevolmente di lei sei la vita. Tessera di un volto il mio cielo. Bolle di sapone, i sogni. Illusione! L'amore che tu aspetti, è solo il cupo pensiero, di essere di lui il suo amore vero. Perdonami, figlio di quel cerchio di fuoco, che come lame di luce ti invade l'essenza di quel amore platonico che è dentro di me, per te.