Quando alla fine giungerà il vento senza mai un chiodo fisso non sentirete il mio lamento dalla memoria nel profondo abisso capirete che non son io che sto morendo perché è il mondo che sto inghiottendo.
Tu che i beati pensieri vagheggi e occupi le mie ore in ogni dove tu amor disperato che pareggi di fervor sconfinato il pio cuore lasciami solo col suo dolore
L'eros solitario non mi abbandona e mi empie l'anima di inquietudine chissà se il romanticismo perdona una vita mista a solitudine In silenzio confido nell'aurora.
Mute parole -fruscianti come foglie d'autunno sbattute per strada dal vento- cadono inermi sulla terra arida e spoglia spianata da pensieri scostanti di solitudini e tristezze...
Quando l'eco della città risponderà al tuo silenzio?
Abeti finti parlano e si muovono al passaggio babbi natale elettrici ti dedicano un saggio più che natale mi sembra un viaggio
Il canto di sirene ammaliatrici sorrisi ricamati dalle cucitrici fili lucenti fuoriescono da scatole di latta lunghe le barbe intermittenti bianco ovatta
Le corse per non arrivare tardi la gente nei negozi il vuoto negli sguardi
Angosce dentro ai suoni di infreddoliti zampognari unica cosa vera... la gioia di bambini ignari
La gente ossessionata dal solito regalo che ogni anno si ripete le mani giunte verso il cielo per ricercare quiete
Le luminarie accendono le strade del paese la piazza principale il vicolo la siepe le gare per il miglior presepe
Natale con i tuoi e pasqua con chi vuoi è tanto che la sento questa storia per me fai come puoi
C'è gente dolce... amara... forte come il pepe ma siamo tutti qui in questo gran presepe
Chi nasce in una stalla chi segue la sua stella chi porta la sua croce chi canta perché ha voce
Chi muore sul lavoro per colpa dell'orrendo uomo nero chi dice cose false chi piange per davvero
E finiamola di dire che il vecchio uomo dalla barba bianca passa dal camino è un abominio come fanno i bimbi senza o quelli in condominio?
Auguri... auguri soprattutto a chi lotta per non affogare un caro buon natale
Schiaritasi la nebbia dagli occhi, levatasi un'alba dentro, un orizzonte d'immagini e confusioni si estende sul letto di Primavera...
Tolto il chiodo che inchiodava frustrazione, sento un respiro affannarsi nelle vene, giungere forzatamente al cuore per riempirmi d'esaltazione e incanto!
Come fiumi di un desiderio in piena, naufragano sogni di cristallo straripando in gioie e amarezze, reggendo aperti gli occhi d'uomo e tenendo vivo il cuore d'un bambino.
Oramai mi riduco a cumuli di "Timore" e "Speranza": il Timore d'innamorarmi... ... e la Speranza d'amare te...
La solitudine ti fa sentire vuoto dentro non importa quante persone hai intorno continui a sentirti abbandonato didentro la felicità è solo superficiale e dura momenti e quando i tuoi amici ti chiedono: "come va?" tu rispondi: "tutto bene" sapendo che in quel istante menti; la solitudine ti ricolma di tristezza che a lungo andar diventa depressione ed è così che ti ritrovi solo, ad aspettare quell'ultima sentenza pensando che sià l'unica via d'uscita l'unico modo per sottrarti da tutta quella sofferenza così cominci a chiederti: "che senso ha la vita?"
Ho donato il mio cuore alla luna affinché risplendesse nella notte, ho sparso il mio amore al vento affinché ti raggiungesse, ho lavato l'anima dai sogni affinché fosse pronta per un nuovo amore...