È qui che passeggio la domenica mattina, tra antiche mura e odori di cucina, aiuole ben curate, come fosse estate, e merli di torri mai scalate.
Un orologio segna l'ora del mio arrivo su un piazzale che ha visto albeggiare turisti di ogni dove e monaci pregare rimanendo nel suo splendore natio.
Mosaici di indescrivibile bellezza ornano un Duomo di inestimabile valore che con molto sangue e tanto dolore adesso mostra la sua faccia a chi lo apprezza.
Gente scura di pelle insieme a capelli biondi hanno invaso le strade dei nostri latifondi portando la loro arte e la magia fino a giorni nostri, nella Palermo mia...
Solo parole come mani che carezzano il viso... e sorrido ai suoni avvolgenti... Mi lascio travolgere da un possente mare... Ma si ritrae l'onda e non può la risacca riconoscere la voce che lascia l'eco infelice di un pensiero... Chi sei... spirito del mare per inebriare la tentazione di una sconosciuta favola. Chi sei... Che potere hai usato per ammiccare a un desiderio che sonnolento era adagiato al mio tempo impallidito nel cuore.
C'è un tempo che vivere è una promessa di felicità. Insegui fiduciosa l'ideale che il pensiero corteggia e la vita ammansisce con illusioni. Guai alle lacrime improvvise che indeboliscono il sogno chimera... C'è un tempo che vivere è la sola ragione per non morire.
Fugace fu. Baleno di sensazioni. Fulmine in un cielo terso. E non importò vedere impallidire piano l'attimo felice. Vibrazioni in un cuore ormai deserto parvero onde di un mare sconosciuto e inondarono di dimenticate illusioni... Breve fu. Come vita di farfalla che si sentì bella e incantata da petali già cadenti. È stato bello. Ma non vero ... come ombra che appare netta al sole e scompare indistinta al buio.
Quando scende la notte, indossa un mantello di stelle e la luna gli fa da corona. Ecco che il cielo, Principe Azzurro di giorno, diventa il Re della notte.
Pronto a vegliare sui cuori innamorati, raccoglie promesse eterne e progetti futuri. Disegni di vita, che egli traccerà su soffici e candide nuvole...
Nuvole, che danzando col vento, cambieranno forma e direzione.
Quando i cuori innamorati non sapranno più riconoscere le proprie, esse diverranno nubi scure e pesanti.
Cadranno lacrime di pioggia, sui resti bruciati di un amore...
Ho sentito per strada come un ritorno al passato l'odore dell'origano in un campo tagliato. Era di giugno il grano biondo io con le ginocchia sbucciate: sfidavo il mondo, Giungeva il profumo del pane abbrustolito, del sugo fresco, l'odore dell'origano si confondeva sotto il pesco... Ho seguitoquell'odore per tornare al passato? Era solo una sensazione, l'avevo sognato? Mi è passato in un attimo come un lento cortometraggio: la mia infanzia, i mie nonni, i giochi: mia madre il suo coraggio... Ho pensato che forse, lontano, in un campo di grano dove non c'è buoi, né freddo, né pioggia, né dolore "lei"con i suoi occhi verdi sparge l'origano per ricordarmene l'odore...
Stelle che brillano in un celo oscuro Storie di vita diverse da raccontare Volano tra i loro sogni ma quando il vento le butta giù si fanno male Tu cerca di afferrarle quando smettono di volare non permettere al tempo di spegnere il fuoco che arde nei loro sogni e di spezzare quel fragile filo che le fa sorridere quando sono tristi.