Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Osare
Vagare con la mente ad occhi aperti
immaginare mondi mai scoperti
Osare ancora e spingersi più in là
lambire i bordi dell'irrazionale
Amare
Senza sentirsi male.
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Vagare con la mente ad occhi aperti
immaginare mondi mai scoperti
Osare ancora e spingersi più in là
lambire i bordi dell'irrazionale
Amare
Senza sentirsi male.
Rondine
su nel cielo
portagli
il mio pensiero
e digli d'aspettare,
perché ancora
non son pronta
non son libera
d'amare.
Arriverà quel giorno,
vorrei
che fosse un 'ora,
eppur mi sembra
eterna
quest'attesa.
Mi pesa
il mio silenzio
ed io vorrei gridare
coi suoi dolci pensieri
racchiusi nel mio cuore.
Un anno è vero
è lungo,
ma attendere dovrò
fino a quel giorno
in cui
amare io potrò.
Con tutte le parole
che vorrei sussurrare
rallegro le giornate
e provo
intenso amore.
Vai rondine
portagli i miei pensieri
e digli che io presto
accanto a lui sarò.
Fresca notte
non avrò timor,
anche senza luna
percorro della vita
il mio sentiero.
Le stelle
su nel manto nero
splendendo
raccontan in silenzio.
Mi prendon per mano
mi svelano segreti,
mi sussurran le parole
che il mio cuor
vuole sentire.
Forse domani
vederle non potrò
così resto con loro
e colmo la mia anima
di questa nuova luce.
È come una carezza
che nel mio cuore scende
lenisce il mio dolore
ne sana le ferite.
È ora di rientrare
vi dico: "grazie stelle"
per i segreti ricevuti
e per il vostro amor.
Tra cuore e mente
abbiamo solcato rotte
che il mondo brama famelico,
abbiamo tracciato sentieri
e riempito i vuoti,
abbiamo cavalcato l'onda
del dolore e del piacere,
abbiamo ascoltato le urla
dell'anima che prigioniera in corpo
in un groviglio di passioni
si libera ad ogni parola
scritta col cuore.
Tra cuore e mente abbiamo
riempito di emozioni le nostre
giornate e le pagine bianche
delle vite altrui.
Seduto dietro un vetro
guardo e non osservo
il nero profondo
che è davanti i miei occhi.
Fisso il vuoto
a mani incrociate,
senza trovare mai il coraggio
di puntare giù lo sguardo.
Sento voci sussurrare
melodie conosciute
ma non so ricordarne il senso,
recito il mio copione
strappando applausi e finti sorrisi,
mi emoziono e chiudo fuori
gli sguardi affamati.
Aspetto l'ultima luce,
aspetto l'atto finale
con la consapevolezza
che per un uomo senza veli
non esiste il lieto fine.
Era l'ultimo giorno di maggio,
mese che brilla di luce particolare.
Un mese dove nascere è semplice,
le rose schiudono i suo boccioli
e la bimba più bella ha visto la luce...
Era l'ultimo di maggio,
il sorriso ha preso il colore
del raggio di sole che
ricama la tua vita.
Colore e amore sempre presente,
un inno alla donna che sei...
Donna perfetta e imperfetta
umana e sicura
dentro un guscio di noce
o rossa ciliegia...
Canto sublime
del mese di maggio
sonoro e profondo
come un chicco di grano
che presto matura...
Era l'ultimo giorno di maggio,
mese che brilla
che canta poesia,
rose si schiudono
al sole
con sublime mistero
che affascina...
Rose e fiori
si mescolano al canto
del mese di maggio,
dove la vita sboccia
e il sole inciampa
nei ricami di una tela di ragno...
Conosciuti così per caso
per un fatal destino
Scrissi su di un portale
quello che volevo fare
Di li a poco la tua risposta
Timidamente, titubante, incredula
volevo sviare
poi piano piano
mi son lasciata andare
Vera
amicizia
quella tua e quella mia
chi poteva immaginare
questa macchina infernale
quello che è riuscita a fare
Di me la vera io
mi rifletto nello specchio
sono propio io
Mi dico io valgo
prima non riuscivo a farlo,
piano piano risalgo
la lunga strada del pendio
Tra me e te
cè Dio
una vera amicizia
consolidata
senza ma
senza se
sai perché?
In cambio mai nulla
è bastato sapere
solo
che stavamo bene.
Una gigantesca vetrata suddivisa da innumerevoli quadrotti è davanti a me,
ogni piccolo quadrato è un ricordo.
In alto un vetro è rotto...
deve essere un ricordo dell'infanzia,
forse una violenza subita.
Poco più in basso un quadrotto impolverato...
deve essere una donna che ho amato.
Mi volto e in basso a sinistra c'è un quadrotto arrugginito,
non so come possa esserci ruggine in un vetro ma questo è il suo aspetto...
sono sicuro che è il ricordo di un amico,
che fu una colonna sonora della mia vita.
Moltissimi, innumerevoli sono i quadrotti, sporchi,
rotti, venati, nascosti da erbacce,
taluni sono mancanti.
Mi pervade un brivido quando sposto lo sguardo al centro
...e proprio di fronte a me un piccolo vetro è sano,
lindo,
pulitissimo...
al punto d'esser trasparente...
è la morte di mio padre.
Amori chiusi dentro buste di carta viaggiano velocemente
quante non verranno aperte
una volta al fronte
Unite sono le donne in nero
nelle militari condoglianze
Troppe son le domande che non trovano risposte
lasciando le eguaglianze
in un angolo riposte
Amori chiusi dentro sacchi neri tornano
con le bandiere espote.