Avevo un amico come un incantesimo si trasformava in qualunque cosa bella quando era tempo di lacrime. Dicevano gli altri che era solo temporaneo, un amico ipocrita, che quel miracolo era solo un vano promettere e che risultavo troppo sempre in debito col mio amico. Ma quale amico è così amico da avere il profumo dell'oro, il peso di un capriccio, la forma d'una moneta?
Essere vittime Strano Ma Vero Lo si diventa senza accorgersene Lentamente, quasi per un incanto dannato La tela intersecata è così sottile che non si riesce a scrutare l'orizzonte Sembra che chi ti stia dando la sua mano sia il tuo benefattore ma in realtà tu sei la sua benefattrice la sua preda, la sua vittima designata Troppo tardi ti vien detto quando vuoi liberartene Ma io nulla sono quando sono venuta al mondo e nulla voglio essere ora Rivoglio la mia dignità Vittime designate di un sopruso Maledetto dal principio alla fine Rivolto la terra che mi avvolge sento quello strano odore di polvere Che presto diventerà la carne.
Non trovare le parole per descriverti, ardere di passione morire e poi rinascere solo per poterti osservare mentre stringi forte i pugni e ti aggrappi alla vita. Sentire il respiro farsi rapido, assecondare i tuoi movimenti, tremare quando tremi tu.
Sto imparando che la serenità è una conquista da sudare, che la felicità corre se l'insegui come vento sulle foglie, passa e poi va via senza fermarsi mai. Sto imparando a scavare senza fissare mai la superficie, a non guardare ma sentire perché felice è chi ha nulla. Ho imparato che niente al mondo è più bello degli occhi di una donna che in grembo custodisce il segreto di un miracolo, niente è più bello del sorriso di chi regala al mondo un nuovo sole.
Nel suono di una fisarmonica fra un violino e l'armonica nasce un forte sentimento, acceso dal nulla al momento.
Le campane in festa dindondano nella testa. Un fuoco arde lento nel petto prima spento.
La magica sensazione precede una forte emozione. Il sangue scorre come fiume e l'anima vola come piume.
Il cuore sente il frastuono. Apre l'uscio e chiede: cos'è questo suono. Sono io buon uomo, per te c'è un sole nuovo.
Abbagliato e agitato come mescolato nel silenzio del suono adagiato, il cuore spalanca le narici, annusa l'odor dei salici accoglie nel suo tepore il sentimento che si chiama amore.
La quiete scolpisce i sogni, appaga i sensi, svuota la mente, riempie le assenze, nutre l'amore, non è mai uscito dal mio cuore...
Rincorrendo la luna percorro la notte, la sua luce cattura, il vento mi sbatte, mi acceco coi raggi riflessi sul mare, ma non è la luna a fare più male...
Mentre i miei sogni accarezzeranno il suo volto, mentre la luna passeggia sul filo di un ricordo, mentre i cuori lontani non smettono di amare, mentre il sole di domani dorme ancora... sul mare... io segno il percorso, traccio una meta, senza rimorso cammino accanto alla vita...
Un volto su un quaderno disegno astratto e vuoto sogno disilluso di pagine bianche immagine uniforme di donns che sussurra. Rimmel cola giù dagli occhi misto a gocce di rugiada che paiono lacrime, no lacrime, no dolore, basta un aito di vento a ridare colore. Rosa nel tramonto l'azzurro tenue del cielo verde, l'orizzonte sconfinato dei prati, davanti a me: l'ignoto! Ignota la strada, estranea la gente, chiusa in me stessa col mio amore: né più bambole, né tazzine. È finita l'era delle bambine. E tono a fissare un volto su un quaderno, capelli al vento e sguardo che sussurra. Nero il fumo di una sigaretta acre il rimorso di un pianto mai fatto dolcezza incolore fra le rughe della fronte. Ma è solo uno schizzo su un foglio bagnato dal rimmel: non sa pensare.