E giardini s'inanellano di corolle delicatamente ricamate di rugiada e soffi accarezzano petali per profumare palpiti d'erba... E volano farfalle in danze frenetiche alla ricerca di colori per trasformare ali in abiti da sera all'incontro con l'amore.
Vorrei un fiore per sentire tremare le tue labbra quando le schiudi mentre accarezzo i suoi confini e, così, la pelle sazia di brividi si rifugerà nel calore delle mie.
Ho mal di gola vorrei miele e tè caldo ma non lo faccio. Non ho fame sono due giorni che lo stomaco si è chiuso. Ha una sorta di morbosa gelosia ha capito che forse è il momento di abbattersi. Io no. Io ho quel momento che non vorrei Io ho quel desiderio di vita non vissuta. Dovremmo almeno avere il tempo di fermarci. Ma non c'è. Sembra un mondo parallelo il mondo che vorrei... La gola mi pizzica sarà arrabbiata con me perché cammino sempre scalza o perché non dormo se non con la finestra aperta. Lui sembra vicino con la mente ma sono tratti... scivola lascia i suoi segni graffiano e stanotte fanno male. Vorrei fare l'amore con Lui. Vorrei sentirmi addosso quel corpo che si porta dietro da trentaquattro anni Vorrei trattarlo come mi tratta lui vorrei solo quello. È buio c'è un cane che mi fissa dalla finestra chiede cibo ma non voglia di cercare tra frigoriferi mi pento cerco tra cosce di pollo che non ho mangiato. Non ho sigarette e qualcosa mi dice che domani sarà uguale. Meglio andare a dormire. Ciao Parole.
È come se ti sfuggisse di mano come se all'improvviso svanisse. Come mani che non toccano più come rose senza spine o troppe spine. È così. Ti lascia con pensieri strani con telefonate a metà. È un pensiero che ti attraversa è un bambino senza caramelle. È come se volesse farti del male è non sentire la terra sotto i piedi. È un salto nel vuoto. È un Amore che non vuol tornare. Dovrei lottare. Dovrei sentire il mio sangue in vena dovrei parlare con anime a metà. E a novembre qualcuno che aspetta... Aaaa novembre... L'ha detto. Sarà qui e lenzuola bianche. Ne vuoi due. Sono lì. Uno e Due. Ma dove? Al telefono. Oggi. In un email. Oggi. In una canzone. Oggi. Chiedi al tempo. Chiedigli quando smetterà di farsi gioco di te. Chiedigli due mani, due occhi come il mare, una bocca e due sorrisi. Chiedigli lenzuola e parole. Chiedigli canzoni da scrivere per te e nuove poesie in cui rivederti. Chiedigli nomiglioli sempre nuovi e un telefonino sempre libero. Chiedigli un posto dove perdersi e bacidanotte come dice. Chiedigli boeri e pensieri alberi sotto cui dormire e poi lasciarsi andare. Chiedigli mare e stelle e nuove emozioni. Le avrai. A novembre. L'ha detto. Ma questo ti darà felicità? Intanto qualcuno più in là aspetta e non ha più pazienza. Perché non chiedi anche di lui?
In principio erano due. Un uomo e una donna. Dieci anni (quasi). Ma la vita si sa graffia e lascia segni. E gli uomini diventarono due. Due uomini e Una donna. Ma non si sa Mai visto. Solo voce. Solo parole. Solo. Visto. Rivisto. Guardato. Assaporato. Un paio di jeans Un paio di scarpe Un paio di completini un paio. E adesso sembra sola.
Com'è crescere? Com'è soffrire per amore... ora che ha capito quanto ama. Com'è ascoltare la sua voce e il pianto e dirle che stai bene? E riprovare... ancora... una. Solo. E non aveva capito. Non capiva che amava e non capiva che ci si brucia.
Non capiva il perché. In principio erano due. Un uomo ed una donna. C'è uno. Uno che non vuole più. Ora. Dice. Crede. Bugia. Spera. L'altro. Non c'è!. Non c'è!
Dove sarà quella scarpa che ho perso nella camera d'albergo? Quella scarpa che mi ha accompagnato in queste sere d'estate che decideva vestiti e colori. L'altra è qui... a casa... che aspetta il ritorno. Come si fa a perdere una scarpa? Si può perdere la testa ma non una scarpa luccicante e diamantata. Cavolo l'ho persa. E dovrei pensare a chi mi dice da giorni che non ama che non ama più. Dovrei prendere un treno e andare lì. Dovrei insistere. Ma faccio altro. Faccio tutto quello che non dovrei fare. Penso a chi è perso da altre parti e non da risposte. E la solita storia. Ti accorgi di amare quando stai per perdere quando le telefonate non arrivano più. E la paura ti fotte. Ho paura di perdere. Di perdere un Amore che credevo fosse lì. Per me sempre. Ho paura di perdere. Dovrei fare qualcosa. Dovrei.
Lacci damore, il tuo mondo. Devastami come foglie al vento. Abbraccio in un incantesimo vivere oltre la luce del tuono. "Lui fu mio" Ermetico e soave di una cronaca locale. A fior di labbra, arrivò l'autunno, oltre la vita del niente... T'amo! Irrepetibilmente come ombra di polvere di stelle l'ho vissuto ancor, questa notte un tuo abbraccio, il tuo dolor... Buon compleanno, mio dolce tesor.
Leggo sulle labbra nel respiro del silenzio, l'amore che si affretta a sbocciare, e io berrò in un angolo di cielo, la luce notturna che nel cuore si posa come diamante di stelle. Illuminami il cuore, tu che negli anni hai versato gocce di lucciole nel mio respiro di dolore. Io berrò di nuovo dai tuoi occhi Il sorriso, berrò l'amore delle tue braccia Che mi stringono con passione. Berrò gli attimi di te che respiri dentro di me!
Come un fiore... che si accorge di te. Come il vento... che ti parla di me. Così vedo le tue ali. Così sento la mia veemenza. Ti amo e ti cerco... fugace voluttà.