Le gestualità nascoste nate dall'eterno grugno al cuore che le sembianze poco ortodosse dei propri avi vollero intraprendere, cadono nell'intercapedine oscura della vita creata dall'ombra di avere un'esistenza simile al proprio sogno perfetto!
Rimanere seduti in riva al mare a guardare i pesci liberi di sguazzare mentre la tua unica libertà è cercare il modo di cessare l'angosciante presenza che senti in te ma che non esiste!
Tutto ebbe inizio quando l'inibizione condusse ad ascoltare il mondo, l'eterno! Scandire ogni singolo passo della gente... disinibisce e ci rende innocenti di vivere da ciechi e incauti sulla retta via!
Amar, patir, soffrir, questa è la vita. Bisogna ricordar cose accadute per trovar amor perduti. Se la speme, Dea dell'avvenire, farà anche a me suggere un poco del suo umore, anch'io potrò provare della vita il nettare: L'amore.
Arido, il mio cuore sta diventando sempre più arido. Basterebbe qualche goccia d'amore per farlo rianimare, ma forse non lo merito. Vivere nel deserto dell'insoddisfazione è triste, ma come tutti i deserti prima o poi troverò la mia oasi di felicità.
Il mio desiderio come un vortice nella mia mente, affiora alla mia bocca che vorrebbe sussurrarti dolcemente quello che vuole il mio corpo ma s infrange come un onda contro la scogliera dei tuoi occhi ormai freddi di chi ha congelato il suo cuore.
In un vecchio tronco di pioppo caduto a terra con la luna piena rivivono i sogni di un tempo antico quando l'aurora curava le ferite.
Giace a terra enorme pieno di vita. Buchi pieni d'insetti e formiche larve strane nate sotto le stelle, una famiglia di funghi ci vive dentro.
Io contemplo il gigante del vento, le sue foglie sono diventate vita le sue radici sono vene della morte dove un ranocchio canta la sua sorte.
Il tronco aspetta un'accetta mica per accendere un povero focolare, dove il nonno inventa il passato e una castagna scoppietta nelle mani.
Un pezzo di corteccia lo porto a casa: rughe del tempo maturate sotto il sole. Il cielo e il vento sono chiusi dentro questo pezzo di terra diventato legno.
Negli occhi di una Tua donna, Signore, ho trovato l'affetto. Ogni sera grido ai monti di non distrarla. Quando le Tue stelle cadono nelle sue mani un desiderio corre lontano senza parole. Soffriamo insieme sotto il Tuo sole. La sua mano nel mio dolore il mio dolore nei suoi occhi. Tutto, Singore, fugge in queste ore. Il giorno sembra muto, la gente buona, il cuore continua la Tua canzone. Solo noi due siamo gli stessi di ieri anime in corpi celesti con troppi misteri. Continua, Signore, a tracciare la Tua dimora in questa carne fatta di creta antica. Non farci abbandonare la nostra vita come cortecce d'alberi su acqua di laghi spenti. Il Tuo sguardo lavi i nostri occhi perché la vita è un dono che si vive in due. Donaci ogni sera il ricordo dei nostri volti: sarà uno specchio dove ritrovarci in tre: noi due, la figlia e Te.
Scivolano giù come stelle cadenti queste mie lacrime, solcando il buio della mia anima. Striscie lucenti che rigano il volto senza parole, mute come parole non dette. Stringe la gola l'artiglio dell'angoscia e strozza l'aria. Rimane solo questa scia a parlare del mio dolore.