Cuore, batti piano lui potrebbe sentirti ed io arrossire rallenta, ti prego e fallo presto le mie emozioni lui non può percepire non può vedere se le lacrime che bagnano i miei occhi sono di gioia o dolore non può capire che il tremare incessante delle mie gambe non derivi dal freddo. Non sente le parole della mia anima. Cieco, sordo, muto? No cuore mio è solo che non mi ama e chi non ama è indifferente. Rallenta cuore mio è ora di arrendersi.
Questa notte senza te che smania dentro il cuore ti cerco non ci sei domani vorrei no ora averti qui giro e mi rigiro in questo letto è passato solo un giorno sembra un secolo nel buio della notte mi addormento solo così sei a me vicino.
Che cos'è questa inquetudine, questi momenti di malinconia che stringono la gola quasi a togliermi il respiro. Saranno i raggi di sole che entrano prepotenti dalle persiane sarà questa aria tiepida e i gridi di rondine a farmi star male sarà la crescita di qualche colorato fiore le urla di felicità dei bambini nel cortile. Sarà il pensiero di aver perso tutto sarà il non poter più correre gridare cantare e guardare il sole sarà l'ingenuità che è andata via il rompersi delle mie ali a farmi odiare tutto ciò che è luce.
La mia vita un incubo di notte un volo di fantasia il giorno. Sono stanca di volare vorrei qualcuno che mi accarezzi la fronte e mi sussurri piano amore. Vivo tra la gente eppure non la conosco e nessuno mi conosce. La mattina passeggio per le strade ancore intirizzite dal freddo e vedo solo passanti frettolosi se qualcuno si fermasse e mi dicesse "buongiorno"e mi regalasse un sorriso. Nessuno mi conosce ed io non conosco nessuno e quando finirò di volare di notte negli incubi di giorno nella fantasia allora troverò la forza di morire o di vivere ancora senza più la mia anima.
Eccomi qui, ai margini della riva col mare pacato ed il vento freddo che scivola sulla mia stanca pelle. Tra solchi lunghi e profondi varchi che trasformano il mio volto. A pensarti ancora, a pensare di averti. Vita sprecata, mai vissuta. Vigliacco io e soltanto io, testimone del mio più grande peccato il non aver vissuto, il non aver amato. Noi, padroni del mondo e solo di quello, la vita non sarà mai nostra se non l'abbiamo vissuta, se non l'abbiamo amata. Ti ho ritrovato ancora una volta, è stato solo un attimo, ma è bastato quell'attimo, valso una vita intera. Ora basta, posso finire qui, a ricordare, a ricordarti, impresso nella mia anima, amore mio ritrovato, amore mio perso.
Albeggia, mi sporgo dalla finestra, ma la città è ancora addormentata, un piccolo vortice d'aria solleva carte in strada. Scendo ed entro in una chiesa, tutto è silenzio, si avverte ancora il profumo dell'incenso, le fiammelle delle candele si agitano, davanti al mio respiro. Il mio sguardo si vela di lacrime, troppi ricordi e troppe emozioni agitano il mio cuore. Volti cari e amati, persi per sempre, ma viventi nella mia mente, sono diventati compagni di viaggio... La luce irrompe da una vetrata e mi colpisce in pieno, uno strano calore mi pervade, mi sento cullato, sollevato dal suolo. Avverto un battito d'ali, mi volto, ma vedo solo il portone spalancato ed allora percepisco di non essere solo, di averti avuto sempre accanto...
Mi aggiro per strade assolate, immerso in un mare di volti freddi, tra persone che sanno solo vedere ma hanno dimenticato cosa sia guardare... Sono stanco di sorrisi di plastica, di parole vuote, come bottiglie di vetro, di abbracci finti, ripieni di interesse, di uomini che stanno tramutandosi in automi. Cerco, vanamente, degli occhi, che sappiano ricambiare uno sguardo, un sorriso, che colori di gioia un volto, delle parole, che suscitino emozioni, un abbraccio che riscaldi il cuore. Un bimbo mi tende la mano, che scompare nella mia, la stringo dolcemente, stupito dal candore del gesto. La mia anima si scuote ed una voce, fioca, mi dice "cerca, cerca..."
Il sole si trastulla con una nuvola, stormi d'uccelli si levano alti e paiono aquiloni in balia della corrente. I bambini sciamano allegri, tra bandiere sventolanti e musiche che invadono la piazza, riempiendo l'aria delle loro grida. Un vecchio, guardandoli, si perde dietro ai suoi ricordi ed un sorriso gli disegna il volto... Finalmente giungi tu, i miei occhi si perdono nei tuoi, scorgo i boschi della tua terra, in cui filtra, a fatica, la luce. Quella luce che, ora, illumina i miei, ove puoi vedere notti incendiate da stelle fiammeggianti che s'abbattono sul mare della mia solitudine. T'abbraccio, il mio cuore cerca il tuo, perché insieme possano creare una sinfonia d'amore, donando emozioni a tutti i giovani cuori che vorranno ascoltarla.
Canta, amore, canta! Il tuo canto arriva sempre da me. Non ti girare! Sono vicino, dietro di te. Devi solo credere, credere ciecamente in me.
Nostro destino, cattivo gioco di Dei, è di essere separati da mondi diversi, da inferni e da paradisi. Nostro destino sarà di cercarci per sempre dappertutto, perché siamo due metà di un unico universo.
Canta, amore, canta, i tuoi versi nascono in me, Sono la musa eterna e irragiungibile, L'amore infinito, che devi sempre nuovamente perdere.
Non guardarti intorno, ricordati solo la mia immagine! L'inferno si trasforma quando sono insieme a te; perché l'amore è talmente possente nelle nostre poesie, che scompare quell mondo rosso e nero anche dentro di me.
Canta, amore, canta, così mi consoli, anche se siamo per sempre condannati per camminare soli. Solo la pioggia delle tue lacrime scorre dal cielo di accarezzare me.
Io ti aspetto da tempo immemorabile, nasco mille volte con cuore innamorato di te, e ti aspetterò ascoltando per sempre, la musica tua, le nostre segrete frequenze.
Canta, amore, canta! Il tuo canto ti porterà un giorno da me. Non guardarti intorno, nel nostro amore ciecamente devi credere, perché io non posso ne vivere, ne morire senza di te.
Vorrei chiedere a una zingara di leggermi la mano per capire se davvero saprò andar lontano... Forse lei saprà dirmi che uomo sarò mascherato da Arlecchino o da Pierot...
Ma basta che tu sia accanto a me... sai che in fondo ho bisogno soltanto di te.