Ancora lui
Ho misurato la noia col miriametro
e l'apatia con l'infinito
per misurare l'autodistruzione
ho dovuto fare i conti con lui.
Commenta
Ho misurato la noia col miriametro
e l'apatia con l'infinito
per misurare l'autodistruzione
ho dovuto fare i conti con lui.
Sì, lo so è una stupida idea
dire che un giorno sarai mio,
anzi devo trovare la forza di dire
che sarai solo un caro amico
come tanti altri ragazzi.
Sì, lo so che non avrò mai i tuoi baci
e non potrò mai stringerti a me
per dirti ti amo.
Stavo sola da tempo
in un angolo
non volevo sentire,
ascoltare aspettavo soltanto.
In un attimo un giorno
ho visto i tuoi occhi
un grande prato verde, immenso
dove io non avevo camminato mai.
Eri entrato nei miei pensieri
nei miei sogni
cominciando a far parte di me
e quando ho capito d'amarti
tu te ne sei andato.
Tramortita
senza senso
senza vita
senza te
finita.
Nostalgia di cieli
tersi di miseria
di bimbi seminudi che piangono
e giocano nella polvere
di odore d'olio fritto
di biancheria al vento
e di venditori ambulanti.
Violenza e umanità
lacrime e sangue
ingiustizia e miseria
come in ogni angolo sud del mondo.
Terra amara la tua
che puoi baciare
perché profuma di casa
tepore di una piccola stufa
e di una lampadina.
Amico dolce e sfortunato
sei dovuto partire
all'improvviso, nemmeno tu sapevi
di questo viaggio
per te breve, per me senza fine.
Aspettavo di svegliarmi da questo
sogno assurdo
ma tu non tornavi
non sei ancora tornato
non tornerai.
Mi ricordo di te, l'amore non muore
con l'uomo
l'amore è forte e vive con lo spirito
mi ricordo di te...
Sei volato in una notte di festa
con un sorriso
che mai si è spento sul tuo viso
ti sei infranto come un'onda
contro lo scoglio
nel profumo della primavera che nasceva
nel tempo dell'allegria
nei colori tenui
hai preso per sempre sonno.
Lui nacque così
con il primo tetto di stelle
io vidi lui e poi più niente
lui mi promise tutto
dalle gocce di maggio
al moriremo insieme.
Poi ogni parola fù una bugia
strappata alle mie poesie
così dimenticò tutti i miei treni
ripresi a malapena
e quel nostro unico
chiar di luna
così forse mi diede tanto
con due baci rubati
al buio e qualche sogno sussurrato.
Così cancello i nostri giorni
pian piano così allontanò
le nostre vite
come i passi lenti di un vecchio
rubando al cielo
ogni mio tormento
e velando il mio sguardo di tristezza
Così lottò contro di me
e vinse la sua battaglia.
Io ti conosco, tristezza
ti ho vista negli occhi
del ragazzo che tendeva la mano
nello sguardo di una madre
in attesa del ritorno del figlio
sul volto aggrinzito
posato sulle ginocchia
dell'uomo di colore.
Ti ho vista nell'ombra notturna
che su di me si chinava
negli occhi del vecchietto
dal passo incerto
Ti ho sentita negli accordi
di una vecchia canzone
nel vento improvviso
che faceva cadere le foglie
Ho tentato di sfuggirti ma mi hai inseguito.
Era bello vederli passeggiare
il passo incerto
la schiena leggermente ricurva
sotto il peso di una vita
non facile.
I vestiti un po' fuori moda
ma dignitosamente puliti
le loro mani unite
incrociate, come a formarne
una sola.
I loro occhi guardarsi per
ripetere all'infinito
meno male che ci sei ancora.
Mi piacerebbe tornare bambina
"bianca", in un pomeriggio di sole
o in una sera di neve.
Buio, luce, solitudine, lacrime
mi piacerebbe essere quello
che ero e non sono più "bianca".