Poesie personali


Scritta da: NikkiPinki
in Poesie (Poesie personali)
Credo che nulla possa
sfuggire
al controllo del cuore.
Quell'organo posto nella cavità toracica
che tutti hanno.
Forse.
Credo che nemmeno Tu,
che me lo hai rubato
puoi fuggire da esso...
nemmeno Tu
puoi credere di esserne immune.
Da quello che comanda.
Da quello che vuole che tu faccia.
E vai
per mari... e Sirene.
E non ti fermi mai.
Tra pochi giorni
valigie e cartoline.
Tra chissà quanto
le tue parole...
E leggere numeri
che fanno male
e vedere foto
e Tu.
Non ti voglio
E chi lo dice che sei lì?
E chi mi dice che non pensi a me?
E se i baci che regali fossero per me?
E sto bene
facendomi male
di te.
E come si può, la notte,
dopo risate e sabbia
stare qui?
A volte penso
che è il Cuore
che comanda.
E mi chiede spesso
di te.
Che gli dico?
"Prima o poi..."
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    Scritta da: NikkiPinki
    in Poesie (Poesie personali)
    Mi lascio cullare
    e tra mani amiche
    vivo.
    Sembra ieri
    sembra settembre
    sembrano occhi innamorati.
    Ho come la sensazione...
    di tornare lì
    di ritrovarmi a scriverti
    e di chiedermi il perché.
    Non c'ero.
    Non avevo voglia.
    Non ti ho più visto.
    Ho pensato di chiamarti... ora...
    L'ho fatto.
    Dormi.
    Dormi?
    Mi sono pentita.
    Nell'attesa
    ho scelto un blog
    il mio
    per dirti
    ancora una volta
    che voglio solo te.
    Basta... questo mi basta.
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      Scritta da: NikkiPinki
      in Poesie (Poesie personali)
      C'è qualcuno che voleva sposarmi
      diceva dopo anni...
      quali anni?
      Anni.
      C'è qualcuno che addirittura fissò una data.
      E allora
      son scappata
      son tornata
      son qui ora
      che mangio una mela rossa.
      Al mio compleanno quest'anno
      mi ha mandato rose
      bianche
      al mio onomastico
      mi ha mandato rose
      bianche
      al mio funerale mi porterà
      rose rosse?
      Una mia amica si sposa.
      Tra bomboniere e confetti
      aspetta
      un uomo che ama
      lei dice
      aspetta di regali e flash.
      Ed è felice.
      E come sarebbe il mio?
      Vestita di seta bianca
      ed un velo lungo metri
      mi sposerei sulla spiaggia
      Mi sposerei tra palme e sabbia
      e tanta vodka gelata.
      Mojito per me grazie!
      Uno sposo il mio
      di poche parole
      un "sì" d'amore
      e labbra da mordere e baciare.
      Un prete con rughe
      ed occhi buoni che sorridono.
      E bambini
      e fiori colorati.
      Ed inviterei
      l'Amore.
      Sarei una sposa
      vera
      Una sposa che ama
      non solo quando conviene.
      E farei l'amore per ore
      e abbracciarsi per ore.
      Una libertà la mia che sa di partenze e ritorni.
      Sa di abbracci
      e telefoni spenti.
      Sa di "ti amo"
      Sa di "ti odio"
      Una libertà che è solo mia
      che non trova parole
      che scorre nelle vene.
      Una mia amica si sposa.
      Ed il suo non aver paura
      mi mette paura.
      Non sono fatta per il matrimonio
      non sono fatta per anelli
      case
      e catene
      non sono fatta per le domeniche dai suoceri
      sono fatta per L'amore!
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        Scritta da: NikkiPinki
        in Poesie (Poesie personali)
        Ho chiesto
        al bambino delle caramelle
        di darmene due euro.
        E anche quelle morbidose bianche e rosa.
        Ciuciù... si chiamano qui.
        Morbide delizie sotto il palato.
        Sono arrivata ad otto di euro
        Amica mi ha fermato stasera.
        Per me non c'è prezzo.
        Non c'è prezzo per quel gusto di fragola
        per quel morbido che coccola la bocca.
        C'era una festa... c'erano cantanti... c 'era musica e c'era gente.
        C'era la Swift in seconda fila
        e tre amiche che rassicuravano.
        C'era un ragazzo di poche parole
        che fissava occhi e bocca.
        Che non trovava le parole
        ma che chiedeva.
        Erano dolci
        che arrivavano al cuore
        che chiedevano
        era.
        Un silenzio di parole.
        C'era un suo amico che giocava con i miei capelli
        e c'ero io che più di una volta
        ho guardato male.
        C'erano amiche che ridevano
        di capelli e di occhi permalosi.
        C'erano le sue telefonate
        e la sua gelosia.
        C'erano le mie dita
        a spegnere il telefono.
        C'erano le mie prese per il culo
        e il mio sentirmi solo mia.
        C'erano foto e caldo
        C'era la mia borsa che chiedeva pietà.
        C'era acqua e Bacardi alla pesca
        c'erano mani che battevano
        e bocche che cantavano
        C'era il dialetto napoletano.
        C'erano fuochi
        e mazzate
        C'erano ragazze vestite di giallo
        C'era anche quello fidanzato
        che tra baci
        rubava occhi soli.
        E poi a cercare una macchina
        che non si trova più
        tra clacson e canzoni dedicate
        tra numeri sbagliati
        rossetti e smalto.
        (La lontananza
        sai
        è come il vento
        che fa dimenticar chi non s'ama!)
        anni
        tra treni
        autostrade
        arrivi e partenze.
        Anni
        a crederci ancora
        tra regali e telefonate
        tra weekend e amore.
        E stasera che ti volevo con me
        stasera che avrei voluto
        le tue mani
        i tuoi sorrisi
        la tua bocca
        dove cazzo eri?
        Stasera che avrei voluto dirti
        ti amo
        dov'eri?
        Tra il tuo lavoro
        la tua macchina
        e la tua casa
        ed io dov'ero?
        Ero qui
        a non pensarti
        a non pensarti più
        a sentirmi libera
        a non chiedere più
        a non chiederti più
        e mi sta bene ora.
        Ma ho voglia di farti del male
        continuo a farti del male.
        Tu non la sai
        ma è così.
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          Scritta da: NikkiPinki
          in Poesie (Poesie personali)
          Si riparte alla grande.
          Come quando le dita incrociano quelle dita
          che ami
          quelle dita che se le tocchi danno
          fantasia colore tormento e vento.
          Si riparte con qualche chilo in più
          e qualche livido di troppo
          tra carezze e percussioni.
          Si riparte senza fermarsi
          tra treni persi
          e baci sognati.
          Si riparte senza sosta
          con questa estate che non vuol venire
          e il desiderio di fermare la musica.
          Una musica che conosci
          che ti ha accarezzato e
          che non ti lascia stare.
          Si riparte con le stesse amicizie
          le stesse sorelle
          le stesse mamme
          e gli stessi fidanzati.
          Si riparte con l'iPod e le cuffie.
          Si riparte tra maschere vecchie e nuove.
          Si riparte tra matrimoni e fiori
          e nuovi desideri.
          La Fortuna è come se mi amasse
          è come se fosse talmente innamorata
          da non lasciarmi mai,
          da seguirmi
          da accarezzarmi
          è una gatta.
          La Fortuna mi ospita tra A, B, C ed emozioni
          e poi mi lascia lì da sola.
          È gelosa. Non trova pace. E le conferme sono poche.
          C'è una specie di fresco settembrino stanotte.
          Un leggero brivido che sale.
          Ma si sa le mezze stagioni non esistono più
          dice sempre mia madre.
          La vida è mia
          ed io cambio direzione.
          Delice è il mio nuovo nome
          avrò anche poca immaginazione
          ma delice suona bene.
          Notte gente.
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            Scritta da: NikkiPinki
            in Poesie (Poesie personali)
            C'è un vento che
            scompiglia i capelli.
            Lo senti se ti avvicini alla finestra
            a quest'ora
            ora.
            Ha un modo particolare
            di accarezzarmi il Vento.
            Sembra vestirsi di me
            sembra appropriarsi di quella pelle
            ambrata dal sole
            sembra che gli appartengo.
            Le finestre di fronte sono aperte
            come se tutti gelosi
            ne volessero un po'.
            Quel po' che accarezza e corteggia.
            Come un fidanzato innamorato
            cerca conferme
            che non do.
            Che non ho.
            Un pensiero che va e viene
            trova risposte in un numero e una sola parola.
            La vita da pensieri da adulti
            e sogni da bambina.
            Sognavo di volare da piccola
            di avere Ali e colori.
            I know we're broken.
            Stai con me?
            Come at Home!
            Ho ventitré lune e una stella
            tre oggi
            e quattro domani.
            Ho un HP con riconoscimento di impronta digitale
            e un paio di Carrera nere.
            Ho sushi e riso alla cantonese
            Ho colori e due armadi.
            Ho una Luna che è storta e un'altra mi ha prestato un sorriso.
            Ho "Where is my mind?" dei Placebo in cuffia e una sigaretta in bocca
            Ho il telefono scarico e ancora da fare la spesa per la dieta.
            Ho Vita e Amore.
            E chiedo ancora.
            Non mi basta mai.
            Chiedo Ali!
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              Scritta da: Enzo Fiore
              in Poesie (Poesie personali)

              Per Alice

              S'io fossi meno timido e discreto
              forse te canterei nà serenata
              ma sono più portato cò la penna
              nun è la mano ma er core che comanna.
              perché si stò davanti all'occhi tua
              a me pure la voce me va via
              ma resta pe' fortuna L'emozione
              D'avecce stà ragazza dentro ar core.

              Quanno la sera m'affaccio a la finestra
              e vedo quelle stelle co' la luna
              le guardo da sinistra fino a destra
              eppure come te non c'è nisuna.
              Lo sò, so' paragoni un po' banali
              che vanno bene solo pe' le rime
              ma chi me piace a me, sei te, ali
              e pè capillo nun tocca esse delle cime.

              Mò spero che sti quattro ritornelli
              scritti da un poeta principiante
              risultino pe' te almeno belli
              magari co' un qualcosa e'eccitante
              in modo che ogni volta che rileggi
              ste frasi che t'ho scritto questa sera
              nasca dall'occhi tua un soriso...
              pe' me sarebbe un sogno che s'avvera!
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                Scritta da: Danilo Rusciano
                in Poesie (Poesie personali)
                Allungare la mano tra le lenzuola e non trovarti
                Chiudere stretti gli occhi per provare a immaginarti
                Cercando di rimettere insieme tutti gli odori
                I sogni, i baci, i giochi e le sensazioni di nuovi amori
                Cercare te ovunque e illudersi che non sia finita
                E non credere che tu sia uscita dalla mia vita
                E sentirsi ancora solo perché è stato un attimo
                Capire che piangere, ora, è legittimo.
                Per trovarti in una lacrima
                Pregando che sia l'ultima.
                Maledire il cielo, prendere a pugni il muro
                Mostrarsi al mondo sicuro
                E far finta di niente
                Per riviverti ogni giorno nella mente.
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                  Scritta da: Antonino Gatto
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Tu che mi taci

                  Tu che mi taci,
                  e che ti volti quando mi incroci.
                  Tu che hai la mappa dei miei pensieri,
                  e la usi come guida sempre più di ieri.
                  Tu che hai lottato per stare sempre insieme,
                  e sai che questa lontananza non ti fa star bene.
                  Tu che per orgoglio non chiederesti mai perdono
                  e ti aspetti che sia io, a farti questo dono.
                  Ora mi leggi, e sai già che parlo di Te,
                  ed un brivido ti sfiora, pesando ancora a Me;
                  ma non basterà una semplice poesia,
                  a portare pace, in questa tua follia,
                  che ci ha costretti lontani nel cammino,
                  nonostante le foto, sul nostro comodino.
                  Forse verrà il giorno che torneremo ancora insieme,
                  perché questo distacco davvero non conviene,
                  e come ogni anno ritorna primavera,
                  vedrai che questo sogno, prima o poi si avvera.
                  Si è fatta notte fonda e ti devo salutare,
                  ma ricorda che forse entrambi abbiamo molto da imparare.
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