Poesie personali


Scritta da: Jaco Po Hò
in Poesie (Poesie personali)

Una morte economica

In mente ancor non mi vien
se in fin convien
che con tanta foga
un giovane cerchi la droga,
che a caro prezzo
diventa per ogni cosa il mezzo.
Da quelli io son diverso
perché non condivido il loro obiettivo perverso:
se proprio mi volessi ammazzar,
spero almeno di non dover pagar...
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    Scritta da: Andrea Sargenti
    in Poesie (Poesie personali)

    Accadde Domani

    Camminando, lungo il ponte vecchio
    una sottile brezza
    accarezza questa mia speranza.
    Firenze oggi,
    ieri e domani.
    Mille anni son passati
    da quando ti ho vista mia città.
    Nei tuoi pensieri ho camminato,
    tra le tue braccia ho ambito.
    Accadrà che l'anima di ieri
    del tuo passato,
    illuminando il mio futuro,
    si riconosca nel mio io.
    Per ora attendo,
    rimango osservatore.
    Ecco

    le tue strade
    antiche di misteri,
    di sguardi,
    di occhi ancora lì
    tra i sospiri di un tempo
    mai passato.
    La tua vena, il tuo sangue
    in questo fiume rincorre l'infinito.
    Il tuo profumo di vecchio sentimento
    attraversa il mio ascoltare.
    Firenze, quanto sei lontana
    presente in quest'anima
    presente in questo cuore.
    Accadde domani
    che ieri, pensando al dopo
    ritoverò l'inizio di quel che sarà.
    Questo domani
    nell'oggi
    seguito da un passato
    presente nel futuro.
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      Scritta da: Andrea Sargenti
      in Poesie (Poesie personali)

      Brividi

      Conosco l'attimo
      posto e riposto in un sogno
      che violento e magico
      travolge l'ultima paura.
      Conosco e credo
      un destino fatto di parole.

      Un brivido mi scuote
      con violento vivere
      e il silenzio afferra
      la pazzia di un cuore che ama.

      Cosa conosco io?
      Conosco l'estrema forza
      di un estremo pensare.
      Conosco l'emozione,
      la gioia,
      la paura,
      il dolore di un addio,
      la grandezza di un "per sempre",
      l'infinito di un tramonto,
      l'anima del vento
      e della pioggia.
      Conosco il cielo,
      anche se piccole
      son le mie mani
      per carpirne
      anche un solo frammento.
      Conosco il mare
      e l'antico suo mistero.
      Cosa conosco io?
      Nulla.
      Nulla è sufficientemente vero
      se non visibile e vivibile
      nel tuo viso.

      Un brivido mi avvolge,
      il cuore risponde
      alla gioia di un incontro.

      Di tutto questo
      cosa e quanto vivo?
      Cosa conosco?
      Conosco la magia del tuo sorriso,
      la forza travolgente
      del tuo sguardo,
      il profumo del tuo corpo
      che mi sveglia nella notte.
      Conosco il brivido
      che mi segue
      quando cerco le tue labbra
      e rincorre l'ambizione
      di un viverle in eterno.
      Conosco
      quel sentor di seta
      della tua pelle
      che rapisce le mie mani,
      non certo meritevoli
      di questa infinita grandezza.
      Conosco il tuo respiro,
      il battito vitale del tuo cuore,
      la dolcezza del tuo seno,
      la freschezza dei tuoi fianchi.
      Conosco le mie mani
      che ti cercano
      come un fiore cerca il sole,
      che ti sfiorano
      come l'alito di un sogno,
      che cercano pace
      nella sottile avventura
      dei tuoi capelli
      e nella calda emozione
      del tuo corpo.
      Conosco
      il brivido di passione
      e l'attesa
      di sentire
      anche solo la tua voce.
      Conosco la speranza,
      l'illusione,
      la realtà,
      la gelosia
      e la paura.
      Conosco il terrore
      di svegliarmi un giorno
      e non trovarti più.
      Conosco il sogno
      di svegliarmi ogni giorno
      rapito e avvolto dal tuo viso.

      Tutto questo
      conosco e vivo,
      tutto questo
      come un brivido infinito
      che mi accompagna e mi segue
      nel tempo e nella storia.
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        Scritta da: Andrea Sargenti
        in Poesie (Poesie personali)

        Stazione di Bologna

        Ci sono viaggi
        che iniziano nell'anima
        e finiscono nel cuore.
        Immagini, fotografie
        colori, suoni.

        Ero lì, ricordo.
        Seduto ad aspettare,
        forse un treno
        o una risposta.
        I mie occhi
        continuavano a cercare
        attraversando nebbia
        di pensieri confusi.

        Un vecchio
        e la sua chitarra
        camminano insieme,
        entrambi silenziosi,
        entrambi stanchi
        di una vita fatta di paure.

        Due bambini in divisa
        in ansia per partire,
        i genitori
        non li guardano nemmeno,
        non si guardano nemmeno.

        Un uomo si avvicina
        e mi chiede quando parte
        il treno che lo porterà
        nel suo paese.
        Io non rispondo,
        lui chiede scusa e se ne và.

        Arriva un treno
        ma non si ferma.
        I due bambini
        salutano arrabbiati,
        non è il loro treno
        ma presto arriverà.

        C'è un odore strano
        nell'aria,
        fra poco
        di certo pioverà.

        Una ragazza si avvicina,
        mi chiede
        se si può sedere.
        Io la guardo
        e non rispondo,
        lei si siede.
        Arriva un'altro treno,
        è il suo.
        Si alza, mi guarda
        e va via.
        Mi chiedo chi fosse,
        da dove veniva,
        dove andava,
        cosa cercava.
        Anche i due bambini
        sono andati via,
        i genitori sono ancora lì,
        in un ultimo forzato saluto.

        Ecco, come pensavo
        piove.
        Mi raccolgo in un sospiro,
        appoggio la mia testa
        fra le mie mani fredde,
        chiudo gli occhi
        e ascolto.

        Un'altro treno.
        Nemmeno questo
        si è fermato.
        Riapro gli occhi,
        i due genitori sono ancora lì.
        Non capisco perché.
        Sono fermi
        uno di fronte all'altro,
        si guardano distanti.
        Vicino a loro,
        per dispetto,
        con cadenza ossessiva,
        cade una manciata di pioggia.
        Tutto ad un tratto,
        lui bacia lei,
        si volta e va via.
        Lei è rimasta lì tutta la notte.

        Ci sono viaggi
        che iniziano oggi,
        e si perdono nel passato.
        Ci sono viaggi mai iniziati.
        Ci sono addii ed incontri.
        Ci sono viaggi
        che non portano
        in nessun luogo.

        Sono stanco,
        sono ore che impietrito,
        rimango qui ad aspettare.

        La pioggia ormai
        si è fatta spazio nella mia mente.
        Mi alzo e cammino.
        E tardi, poche son le persone
        che ancora aspettano,
        poche e sempre più oscure.

        Un uomo in divisa
        mi ferma,
        mi chiede chi sono,
        cosa faccio,
        dove vado.
        "Aspetto" rispondo io.

        Una signora
        da lontano mi chiama.
        Vieni vieni... vieni a vedere.
        Mi avvicino,
        povera signora,
        vuole raccontarmi il mio futuro.
        Io sorrido e lei non capisce.
        Il mio futuro, povera signora.

        Che strana
        la solitudine,
        il pensare ossessivo alla vita,
        il rinchiudersi nell'ombra.
        Decido che non è qui
        ciò che cercavo.
        Saluto la stazione e vado via.
        Continuo il mio viaggio,
        alla ricerca di qualcosa
        o di qualcuno.
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          Scritta da: Chiara Lattanzi
          in Poesie (Poesie personali)

          È quasi neve

          Bruciare di un amore folle
          sotto il sole di un Agosto rovente.
          Espandersi
          fino a non avere più confini.
          Respirare
          percepire la vita
          come se fosse racchiusa
          in quel solo e interminabile respiro.
          Poi l'Autunno
          porta piogge di inaspettate lacrime
          e ceneri di disilluse passioni.
          Si cerca riparo nel tepore delle proprie certezze
          e si aspettano quei vecchi confini
          come il ritorno da un lungo viaggio.
          Respirare
          l'aria pungente di Gennaio
          e sapere di aver perso solo un'Estate.
          Basta guardare fuori
          il cielo bianco aspetta il suo momento
          tutto può gelare
          ma c'è quasi pace
          è quasi neve.
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            Scritta da: Roberto Strati
            in Poesie (Poesie personali)

            Come un bambino

            Mi ritrovai seduto su una panchina del parco,
            la luce del sole schiaffeggiava gli alberi,
            mentre foglie, trasportate da un caldo venticello,
            mi colpivano gli abiti.
            Pensai a quelle foglie, come ai miei ricordi,
            ingiallite, come foto mangiate dal tempo,
            svolazzanti, come gli amori in cui avevo creduto e perso,
            rumorose nel cadere in terra, come il mio cuore di vetro.
            Volsi lo sguardo verso dei bambini che giocavano,
            le loro urla salivano alte, gioiose, innocenti,
            tanto che nemmeno gli uccellini parevano impauriti,
            un cane si perdeva dietro ad una palla...
            Come un bambino mi piacerebbe sorridere alla vita,
            guardare negli occhi degli adulti per trovarvi l'anima,
            stupirmi davanti alla magia della pioggia,
            saltare nelle pozzanghere credendo sia un lago.
            Abbracciare per sentire il tepore di un cuore che ama,
            stringere una mano per camminare sicuro,
            piangere per assaporare il gusto delle lacrime,
            vedendo attraverso di esse le persone amate.
            Legare ad un aquilone il mio sogno più bello,
            correre a perdifiato incontro ad un arcobaleno,
            carezzare chi se ne sta da solo,
            baciare chi perde l'anima dalle labbra.
            Vorrei un cuore puro, come un bambino,
            per cancellare ogni tristezza, ogni solitudine,
            per amare, amare solo e soltanto amare...
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              Scritta da: Roberto Strati
              in Poesie (Poesie personali)

              Il Volo

              Vorrei avere due grandi ali bianche,
              per potermi alzare in volo,
              salendo sempre più verso la luce,
              saltellando sulle nuvole.
              Vorrei accompagnare una fiera aquila,
              per poter visitare le sommità delle tue montagne,
              puntare le onde del mare,
              per poter leggere le parole che il sole vi scrive.
              Vorrei lasciarmi cullare dal vento,
              per poter seguire la scia del tuo profumo,
              così unico da rivaleggiare e sopraffare
              le meravigliose essenze dei fiori del creato.
              Vorrei perdermi dietro ad un gabbiano,
              per poter scoprire i sogni che porta sulle ali,
              chiedergli i tuoi perché, conoscendoli,
              possa portarli io stesso dove possano essere esauditi.
              Vorrei poter volarti accanto, invisibile,
              per nutrirmi del tuo sorriso,
              per bere dalle tue lacrime, asciugandole,
              per gioire della melodia del tuo cuore.
              Vorrei poter far volare i miei sorrisi, i miei baci,
              affinché raggiungano il cuore dei bambini,
              perché tu, incontrandoli,
              possa rivedere me in loro...
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie personali)

                Fino all'ultimo Sogno

                Avere la vita fra le mani è vivere
                ogni emozione, guadare oltre
                sentire la vita che scorre sulla pelle.

                Fino a toglierti il respiro
                e respirare ancora più forte.

                Cercare risposte anche senza trovarle
                e senza arrenderti mai.

                Vivendo ogni lacrima
                trasformandola in sorriso.

                È dare e ricevere senza limiti
                e inibizioni, non dire mai basta
                a quello che senti, emozioni del tuo io.

                Avere il coraggio di osare
                osare fino in fondo
                comunque sia andata avrai tentato
                meglio rimorso che rimpianto.

                Sentire l'immenso di ogni istante
                vederne le sfumature fino in fondo
                sentirne il profumo, il suono dei "rumori"
                e provare pace nei tuoi silenzi.

                Godere dei tempi morti come vivi
                guardare cercare ancora guardare
                ogni laddove, ogni cosa.
                Non fermarti mai se non a guardarti
                e ascoltarti dentro fino in fondo.

                Vedere il tramonto trasformarsi in alba
                tra le braccia di chi ami o di chi ti ama
                avere il coraggio di dire ti amo
                far cadere anche l'ultima barriera
                quella dei limiti prefissati.

                Avere la vita fra le mani
                è essere padrone di te stesso
                è vivere fino infondo
                ogni secondo, ogni istante
                ogni attimo fino all'ultimo sogno.
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                  Scritta da: Roberto Di Nardo
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Squarcio di lacrima

                  Si ricorderanno di ogni mia vita passata,
                  quando osserverò tutte le mie vite future,
                  e se avrò perduto il cuore fino in fondo
                  resterò ai confini del peccato.

                  Tutto il mondo al mio cospetto,
                  quante bestie, seicentosessantasei,
                  ti ricorderanno del tuo odio
                  e se avrai capito, non potrai fuggire,
                  il ritorno della nullità mi attrae,
                  costringendo il sangue a recitare.

                  Squarcio di lacrima, improvvisamente appare,
                  modello di ogni vita riproposto sulla strada,
                  timore di concludere l'ultima frase detta,
                  viaggio di prospettiva,
                  rinascimento eterno.

                  Si ricorderanno di ogni mia rivoluzione,
                  forse capirò la redenzione,
                  resterò col cuore in mano, sanguinante,
                  per tutto il male dentro.

                  Uomini e giganti pronti a ripartire,
                  ogni bestia scoprirà chi sei,
                  guariranno il senso dell'eccitamento,
                  quello che hai amato è l'inganno eterno,
                  specchio della profondità dell'anima,
                  giuramento dell'infedeltà,
                  sopravvento di desiderare un attimo,
                  il silenzio ascolterà le grida.

                  Squarcio di lacrima, sutura le ferite,
                  immobilizzazione, nasce un alito di morte,
                  ultima esecuzione, questa è la mia vita,
                  ricerca eterna,
                  è meglio respirare.

                  È meglio respirare.

                  È meglio respirare.
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