Ci sono viaggi che iniziano nell'anima e finiscono nel cuore. Immagini, fotografie colori, suoni.
Ero lì, ricordo. Seduto ad aspettare, forse un treno o una risposta. I mie occhi continuavano a cercare attraversando nebbia di pensieri confusi.
Un vecchio e la sua chitarra camminano insieme, entrambi silenziosi, entrambi stanchi di una vita fatta di paure.
Due bambini in divisa in ansia per partire, i genitori non li guardano nemmeno, non si guardano nemmeno.
Un uomo si avvicina e mi chiede quando parte il treno che lo porterà nel suo paese. Io non rispondo, lui chiede scusa e se ne và.
Arriva un treno ma non si ferma. I due bambini salutano arrabbiati, non è il loro treno ma presto arriverà.
C'è un odore strano nell'aria, fra poco di certo pioverà.
Una ragazza si avvicina, mi chiede se si può sedere. Io la guardo e non rispondo, lei si siede. Arriva un'altro treno, è il suo. Si alza, mi guarda e va via. Mi chiedo chi fosse, da dove veniva, dove andava, cosa cercava. Anche i due bambini sono andati via, i genitori sono ancora lì, in un ultimo forzato saluto.
Ecco, come pensavo piove. Mi raccolgo in un sospiro, appoggio la mia testa fra le mie mani fredde, chiudo gli occhi e ascolto.
Un'altro treno. Nemmeno questo si è fermato. Riapro gli occhi, i due genitori sono ancora lì. Non capisco perché. Sono fermi uno di fronte all'altro, si guardano distanti. Vicino a loro, per dispetto, con cadenza ossessiva, cade una manciata di pioggia. Tutto ad un tratto, lui bacia lei, si volta e va via. Lei è rimasta lì tutta la notte.
Ci sono viaggi che iniziano oggi, e si perdono nel passato. Ci sono viaggi mai iniziati. Ci sono addii ed incontri. Ci sono viaggi che non portano in nessun luogo.
Sono stanco, sono ore che impietrito, rimango qui ad aspettare.
La pioggia ormai si è fatta spazio nella mia mente. Mi alzo e cammino. E tardi, poche son le persone che ancora aspettano, poche e sempre più oscure.
Un uomo in divisa mi ferma, mi chiede chi sono, cosa faccio, dove vado. "Aspetto" rispondo io.
Una signora da lontano mi chiama. Vieni vieni... vieni a vedere. Mi avvicino, povera signora, vuole raccontarmi il mio futuro. Io sorrido e lei non capisce. Il mio futuro, povera signora.
Che strana la solitudine, il pensare ossessivo alla vita, il rinchiudersi nell'ombra. Decido che non è qui ciò che cercavo. Saluto la stazione e vado via. Continuo il mio viaggio, alla ricerca di qualcosa o di qualcuno.
Bruciare di un amore folle sotto il sole di un Agosto rovente. Espandersi fino a non avere più confini. Respirare percepire la vita come se fosse racchiusa in quel solo e interminabile respiro. Poi l'Autunno porta piogge di inaspettate lacrime e ceneri di disilluse passioni. Si cerca riparo nel tepore delle proprie certezze e si aspettano quei vecchi confini come il ritorno da un lungo viaggio. Respirare l'aria pungente di Gennaio e sapere di aver perso solo un'Estate. Basta guardare fuori il cielo bianco aspetta il suo momento tutto può gelare ma c'è quasi pace è quasi neve.
Mi ritrovai seduto su una panchina del parco, la luce del sole schiaffeggiava gli alberi, mentre foglie, trasportate da un caldo venticello, mi colpivano gli abiti. Pensai a quelle foglie, come ai miei ricordi, ingiallite, come foto mangiate dal tempo, svolazzanti, come gli amori in cui avevo creduto e perso, rumorose nel cadere in terra, come il mio cuore di vetro. Volsi lo sguardo verso dei bambini che giocavano, le loro urla salivano alte, gioiose, innocenti, tanto che nemmeno gli uccellini parevano impauriti, un cane si perdeva dietro ad una palla... Come un bambino mi piacerebbe sorridere alla vita, guardare negli occhi degli adulti per trovarvi l'anima, stupirmi davanti alla magia della pioggia, saltare nelle pozzanghere credendo sia un lago. Abbracciare per sentire il tepore di un cuore che ama, stringere una mano per camminare sicuro, piangere per assaporare il gusto delle lacrime, vedendo attraverso di esse le persone amate. Legare ad un aquilone il mio sogno più bello, correre a perdifiato incontro ad un arcobaleno, carezzare chi se ne sta da solo, baciare chi perde l'anima dalle labbra. Vorrei un cuore puro, come un bambino, per cancellare ogni tristezza, ogni solitudine, per amare, amare solo e soltanto amare...
Vorrei avere due grandi ali bianche, per potermi alzare in volo, salendo sempre più verso la luce, saltellando sulle nuvole. Vorrei accompagnare una fiera aquila, per poter visitare le sommità delle tue montagne, puntare le onde del mare, per poter leggere le parole che il sole vi scrive. Vorrei lasciarmi cullare dal vento, per poter seguire la scia del tuo profumo, così unico da rivaleggiare e sopraffare le meravigliose essenze dei fiori del creato. Vorrei perdermi dietro ad un gabbiano, per poter scoprire i sogni che porta sulle ali, chiedergli i tuoi perché, conoscendoli, possa portarli io stesso dove possano essere esauditi. Vorrei poter volarti accanto, invisibile, per nutrirmi del tuo sorriso, per bere dalle tue lacrime, asciugandole, per gioire della melodia del tuo cuore. Vorrei poter far volare i miei sorrisi, i miei baci, affinché raggiungano il cuore dei bambini, perché tu, incontrandoli, possa rivedere me in loro...
Avere la vita fra le mani è vivere ogni emozione, guadare oltre sentire la vita che scorre sulla pelle.
Fino a toglierti il respiro e respirare ancora più forte.
Cercare risposte anche senza trovarle e senza arrenderti mai.
Vivendo ogni lacrima trasformandola in sorriso.
È dare e ricevere senza limiti e inibizioni, non dire mai basta a quello che senti, emozioni del tuo io.
Avere il coraggio di osare osare fino in fondo comunque sia andata avrai tentato meglio rimorso che rimpianto.
Sentire l'immenso di ogni istante vederne le sfumature fino in fondo sentirne il profumo, il suono dei "rumori" e provare pace nei tuoi silenzi.
Godere dei tempi morti come vivi guardare cercare ancora guardare ogni laddove, ogni cosa. Non fermarti mai se non a guardarti e ascoltarti dentro fino in fondo.
Vedere il tramonto trasformarsi in alba tra le braccia di chi ami o di chi ti ama avere il coraggio di dire ti amo far cadere anche l'ultima barriera quella dei limiti prefissati.
Avere la vita fra le mani è essere padrone di te stesso è vivere fino infondo ogni secondo, ogni istante ogni attimo fino all'ultimo sogno.
Si ricorderanno di ogni mia vita passata, quando osserverò tutte le mie vite future, e se avrò perduto il cuore fino in fondo resterò ai confini del peccato.
Tutto il mondo al mio cospetto, quante bestie, seicentosessantasei, ti ricorderanno del tuo odio e se avrai capito, non potrai fuggire, il ritorno della nullità mi attrae, costringendo il sangue a recitare.
Squarcio di lacrima, improvvisamente appare, modello di ogni vita riproposto sulla strada, timore di concludere l'ultima frase detta, viaggio di prospettiva, rinascimento eterno.
Si ricorderanno di ogni mia rivoluzione, forse capirò la redenzione, resterò col cuore in mano, sanguinante, per tutto il male dentro.
Uomini e giganti pronti a ripartire, ogni bestia scoprirà chi sei, guariranno il senso dell'eccitamento, quello che hai amato è l'inganno eterno, specchio della profondità dell'anima, giuramento dell'infedeltà, sopravvento di desiderare un attimo, il silenzio ascolterà le grida.
Squarcio di lacrima, sutura le ferite, immobilizzazione, nasce un alito di morte, ultima esecuzione, questa è la mia vita, ricerca eterna, è meglio respirare.
Occhi malinconici, profondamente addolorati un viso a volte tumefatto, scuro segnato da una mano che ti abbatte incurante di colpire. Indifeso, infelice impaurito. Un tremore incontrollato scuote un corpo esile di bimbo. Hai sognato un luna park tanti giochi poi una barca e un pallone e tuo padre che lo insegue. Una madre che ti imbocca che ti abbraccia che ti ama. Poi di colpo, torna quella voglia di scappare. Hai perfino paura di sognare. Non sai spiegartelo il perché non hai colpe, però paghi ti ranicchi in un angolo impaurito ma ti raggiungono anche lì. Senti male dappertutto anche quando non ti picchiano più.
Nato con il sogno dentro me vissuto sapendo che crescevamo insieme ma distanti chissà quanto la vita che passa e il desiderio di incontrarti che cresce in me gli amori son così albergano in noi e poi escono son gesti di pensieri fatti col cuore e vissuti con amore la speranza di vederli un giorno davanti è il segno di una vita che gode solo per quell'attimo Tu che sai di vivere e che di me non sai te che vivi i giorni io che li passo per te un sogno sempre non sarai in un attimo cambierai una vita per te La speranza di scorgerti nel groviglio di persone sai che questo è il modo di andare verso il destino che voglio per me La vita mia non conta è solo te che vali ed è ciò che darò a te Un attimo di sole sai che scioglie il gelo di un anima per te Il pensiero di te che vivi fa battere il cuore in me Un suono che riecheggia per chiamare te Non so se oderai Ma di certo vivrai sapendo di me in un modo che spero valga anche per me Nato con il sogno dentro me Nato con il sogno dentro me.
Magari fosse vero: Già mi vedo mentre giro la chiave del nostro portone; Non me l ha promesso ma forse lo vuole anche lui.
Magari fosse vero: Già sento provenire dalla stanza da letto il rumore della persiana che cala e compone l'atmosfera giusta per tenerci vicini; Non me l'ha promesso ma forse lo vuole anche lui.
Magari fosse vero: Riesco già a sentire quel pianto, una piccola vocina che dipende solo da noi; Non me l'hai promesso ma forse lo vuole anche lui.