Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il primo bacio

Labbra, protese braman la carezza
soavi, al limitar s'apron d'incanto
e saggian, con vigor di giovinezza
nobile bocca di turchino manto.

Bacio, oh dolce folgorar di sensi
attimo esistenzial d'animi schiusi
all'empatia dei cor, d'ardore densi
ch'è tenero ansimar di spirti fusi.

Effimera emozion, fragil momento
che al prodigo nutrir d'intimità
orme d'amore libransi nel vento
s'apprestan a decorar l'eternità.
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie personali)

    Ali di seta

    Dona l'arcobaleno un filamento
    che tessitrici muse ci han foggiato
    crisalide libratasi nel vento
    magico incanto del divin creato.

    Nutresi all'armonia di libertà
    ch'origine trovò a forar di guscio
    raggiante per cotanta immensità
    gioì di volo al salutar dell'uscio.

    La maraviglia di stupor s'inchina
    al passo suo regal bellezza pura
    che grazia di sorgente dea marina
    s'affanna a paragon d'equal natura.

    Con leggiadra movenza ella carezza
    un pavido evocar d'età passata
    sembiante a sapor di giovinezza
    che al navigar di vita s'è celata.

    Foschi frammenti d'un sentor lontano
    a raffiorar pensier poco si mostra
    che l'animo smarrito al quotidiano
    negar si suole il dondolar di giostra.

    L'esister di cangianti ali di seta
    sguardo rapisce col segnar di danza
    fremente d'esser fior d'unica meta
    ch'ogni petalo vibra di speranza.

    Ma è d'apparir fugace la farfalla
    che al volteggiar maliarda adulazione
    posa gentil al profferir di spalla
    poi aleggia e s'invola l'emozione.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: NikkiPinki
      in Poesie (Poesie personali)
      Un lampo di vita mi afferrò per le braccia...
      seduta su una nuvola del Cielo... lo sfidai con lo sguardo...
      guardandomi fisso negli occhi, iniziò:

      "L'hai persa...
      e non è un lavoro... non è un amore... non è una madre...
      non è il dolore... non è la vita...
      l'hai solo persa...
      la tua Anima
      l'hai persa...
      e adesso sei tra la gente
      con un corpo che solo in parte sei tu...
      e non senti niente...
      Sottili respiri sei...
      Dolci carezze e baci rubati...
      sei...
      Ma come si può vivere senz'Anima?
      E adesso silenziosa te ne stai
      con una mano tra i capelli...
      L'hai persa... L'hai persa...
      e non ridere..."

      Ed io pensavo...
      "Eppur vivo... Io sono viva...
      Ma la cerco... ho solo un po' paura!"
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Sir Jo Black
        in Poesie (Poesie personali)

        Dove l'ombra s'allunga

        Dove l'ombra s'allunga
        davanti il cammino,
        seguo la linea.

        Passi sempre più pesanti
        tagliano le gambe.

        Il vento spinge,
        l'ombra s'allunga.

        Il vento spinge,
        la luce s'allontana.

        Il vento spinge,
        l'aria manca.

        Quì,
        sulla linea grigia:
        con le gambe tagliate,
        senza speranze.
        Nel buio,
        senz'animo,
        senz'aria nel petto,
        ma sguardo alto e passo antico.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Laura Di Nella
          in Poesie (Poesie personali)

          Un dinosauro inadeguato

          Ahimè, quale immagine può raffigurare il percorso del mio essere,
          se non quella di un dinosauro inadeguato?

          Un enorme animale
          che, trascinando la sua esistenza solitaria,
          ignaro della sua mole,
          incute paura ed orrore
          ma non se ne preoccupa:
          le sue brutture sono lo specchio
          dell'animo di chi lo giudica senza pietà.
          La sua presenza non passa inosservata: troppo diversa per essere accettata.

          Nella casa di bambole
          non può celare la sua essenza,
          urla la sua vitalità,
          scambiata per immane furia distruttiva.

          I suoi movimenti,
          per cercare una posizione
          che non disturbi la quiete di chi,
          con la perfidia e l'inganno, ha nutrito prole altrui,
          generano frastuoni
          che rimbombano nella valle incantata,
          attraverso echi amplificati e deformati
          dalle urla di chi vuol seminare panico.

          Nessuno riesce a capire
          e il delirio collettivo degenera in follia.

          L'animale deve essere addomesticato, sentenziano!
          Ma come può il dinosauro vivere in una gabbia dorata
          che lo isoli dal mondo, per poterne far parte?

          Nonostante capisca di rinnegare se stesso,
          si cimenta in dissertazioni
          sulle porcellane del negozio
          e finge di non intuire
          il vero intento dei suoi carcerieri.
          Ma il gesto atteso ed orchestrato viene compiuto,
          indicando un piccolo vassoio nell'angolo di una vetrina,
          al viandante che gli si avvicina incuriosito.

          La gioia disperata del dinosauro non vacilla, guardando l'abisso che ha davanti:
          apre lentamente l'anta
          e mostra con fierezza quel vassoio.

          Un vento gelido si alza impetuoso,
          dopo che, anche la più piccola finestra
          della casa delle bamole, sia stata serrata accuratamente,
          si veste di uragano e si avventa sul negozio
          distruggendo ogni cosa.

          Lo sguardo del dinosauro è ormai rassegnato,
          porge, con delicatezza, quel vassosio
          all'incredulo viandante
          e, in un baleno, è come inghiottito dalla vallata.

          Il viandante riprende il suo cammino, disorientato e stordito, porta con sé quel prezioso dono,
          cercando di dare un senso a quella frenetica pazzia.

          Verso sera si siede stanco ed esausto
          e ripensa tristemente al dinosauro.

          Osserva la vallata dalla cima del monte,
          stringendo a sé il vassoio, inorridisce:
          le bambole si muovono al ritmo di una macabra danza,
          improvvisamente,
          quell'eco spaventoso torna inquietante
          ... che delirio!
          Un altro innocente perisce,
          in nome di un potere che codardamente cela sempre il suo vero colto!
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Cleonice Parisi
            in Poesie (Poesie personali)

            L'offesa

            È buona cosa,
            lasciar all'offesa lo spazio per far dilagar parola,
            affinché in quello stesso mare affoghi.

            È buona cosa,
            lasciar all'offesa l'intero cielo,
            affinché sol del suo volo si scorga,
            ed il giudizio solo lei colga.

            È buona cosa
            nel subir offesa,
            non cader nella trappola tesa
            che vorrebbe sguainar spada alla difesa;

            L'offesa è una spada tesa,
            non accettar impresa
            per una terra già presa.

            L'eco dell'offesa arrecata nella valle del silenzio,
            raddoppierà il cordoglio nella sorniona montagna,
            che disturbata da quel molesto dire,
            apprezzerà della valle
            il suo non voler interloquire.

            Quando alle porte del tuo castello,
            busserà nemico armato,
            basterà non schiuder porta
            del suo ulterior bussar poco importa.

            È nell'offesa
            la pretesa e la trappola tesa,
            non aprirai castello
            per un inutil duello.
            Vota la poesia: Commenta
              in Poesie (Poesie personali)

              Vorrei

              Vorrei accarezzarti le mani
              e con le mani toccarti capelli,
              vestire i tuoi occhi sì belli
              di sguardi e sospiri lontani...
              Trovarti di notte e abbracciarti,
              cercare di te e poi fermarti,
              poterti donare il mio viso
              e rubarti contenta un sorriso.
              Vorrei aspettarti la sera nascosta nell'erba, sudata,
              carpirti i segreti che ancora non hai,
              scoprire che forse verrai
              e aspettare la notte
              nell'ansia passata;
              capire il perché non basta a fuggire,
              nel prato, tra l'erba e l'aurora,
              riposa la piccola debole spora
              che ieri voleva morire.
              Vorrei rimanere da te,
              levarmi gli occhiali
              e posarli sul prato,
              aprire il tuo guscio incastrato
              e farti nutrire di me.
              Ma senza parole e in pochi momenti
              qualcuno mi chiama lontano
              raccolgo a tastoni sul suolo le lenti
              e chiudo il mio guscio pian piano.
              Tu resti un istante confuso
              poi apri la porta che avevi sbarrato
              mi spingi nell'atrio,
              poi fuori, scocciato,
              ma non sembri deluso.
              Il nostro pensiero rimane immutato,
              sei sempre il mio uomo,
              l'amore che ha vinto
              ed io... il timore
              che spesso hai respinto...
              ma mai che hai scordato.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Fra Libertaria
                in Poesie (Poesie personali)

                Loro come me

                A tutti coloro che timidamente hanno immaginato il calore,
                Ai sognatori indisponenti e mal assortiti,
                A tutti i navigatori di false speranze e delusioni,
                A tutti i detenuti di un carcere senza sbarre, costruito su misura,
                Ai musici di strada vaganti nella perenne notte,
                Agli scout che hanno smarrito la strada e dimenticato la stella polare,
                Ai pittori che guardano muri grigi da inventare,
                Ai poeti truffatori ed ingenui,
                Agli idealisi di rango inferiore,
                Ai figli della terra inghiottitit dalla disperazione e dall'attesa,
                Ai becchini che han scavato la loro ultima fossa,
                A coloro che gonfiano l'esistenza di monossido di carbonio,
                A quelli che guardano la corda con un po' di tentazione,
                Ai sofisti di terza serata che svendono il loro buonumore,
                Ai forestieri della vita,
                Ai ballerini con punte di gesso ammuffito,
                Ai viandanti che non possiedono la lista del loro destino...

                continuate A lottare! Ci sarà sempre un motivo per non cadere.
                Vota la poesia: Commenta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  È tutto finito

                  È tutto finito,
                  la tristezza è solo quello che resta...
                  una lacrima che dentro nasconde quel che provo per te...
                  una lacrima che cadendo porterà con se questo segreto:
                  ti amo
                  ma mai te lo potrò dire
                  perché ormai di noi è rimasto solo il ricordo...
                  è inutile pensare a un noi,
                  ed è inutile pensare a te
                  perché ogni pensiero che ti dono va perduto...
                  ma ora che la razionalità ha sfiorato la follia
                  io non posso fare a meno di pensarti...
                  In questa notte di solo buio
                  solo una stella potrà illuminare la mia mente
                  E in questi giorni di nuvole e temporali
                  solo tu brillerai nel mio cuore...
                  Non è facile vedere il sole e non poterlo toccare,
                  non è facile vederti ma solo da lontano
                  Ma visto che questo è tutto quel che di te posso avere
                  Resterò qui a guardare il mio sole
                  Resterò qui a sognare la mia luna
                  E fino alla fine dei tempi
                  restò qui a guardarti mio amore...
                  Vota la poesia: Commenta