Quella mattina in volo il mio Cupido si alzò, è su te gli occhi posò; lontano in quel momento ero. Mi disse va "prendila, amala, desiderala", io non credevo in lui perché solo sofferenza in me portava.
Quando ti vidi, nel mio Cuore lasciai scoccare una freccia. Il nostro sguardo fece incrociare, gli occhi miei mai più lasciar andar via volevan.
Mi svegliai in un lago di lacrime, dolci piene d'amore, ma non sapevo il mio destino quel era, se viverti ho lasciarti se morire in te ho fuggire questo amore. Un sigillo e un patto da me voleva, che il mio cuore tuo era... Accettai è l'amore si creò.
Mio Cupido, dove sei! Perché questo tu fai a me. Amore, Dolore e Rabbia nel mio cuore c'è, perché l'età non c'è; Una è la vita, uno è l'amore, che età non vede.
Ho Amore il tuo nome qual è... Chi sei, dove vai, cosa fai, un cuore pieno di amore ti aspetta, prendilo, rubalo e conservalo, uno ne nasce è uno ne muore, è di valore è.
L'Amore è come una poesia, dal cuore nasce e sulla carta vive, perché indelebile rimane nel tempo. Questo è ciò che cercavo e mai trovavo. Ma ora cosa è Amore o Dolore?
"Ti Amo e ti amerò per sempre", mio dolce raggio di luce, che il mio cuore hai scaldato è la mia vita illuminato; in Me rimarrai e per sempre Tu vivrai nel cuor mio.
Mai più potrò sentire da vicino il tuo profumo... Ma ti confesso: tutte le notti te lo rubo, mentre ti sogno, per conservare fino al risvoglio il tuo ricordo e per avvicinarlo poi al mio viso...
Correre dove nessuno potrà trovarmi... correre fino a perdere il fiato e crollare... correre a braccia aperte verso un'alba che non è mai venuta... correre sull'asfalto che brucia e fa male... correre e ritrovare un sorriso perduto da tempo... correre per ritrovare parte noi... correre e riscoprirsi senza bugie... correre per non creare più nessuna illusione... correre per non avere più paura... fermarsi... guardarsi intorno e rendersi conto che doveva andare così... correre lontano... lontano... lontano... senza cadere giù! Correre perché non posso volare più!
In questo pomeriggio alcolico, sintetico e immobile, m'inquieta un sole -o forse un'alba, meravigliosa, come a volte ciò che lo sembra, poi non lo è-.
Mi fotto da me, cosi che sento lo spleen, sento l'abbandono, sento l'angoscia, sento il sapore vecchio e tormentato del vuoto dentro di me alla ricerca sfrenata di te.
Contemplando una strana notte. Meditando su assenze indefinite di questo presente, volutamente mi perdo dietro parole sibilline, mentre ti sento muovere fra queste dita e fra le righe.
Hai cercato Iddio nel deserto dei libri. Hai viaggiato per mari e monti. Hai assaporato il potere, la ricchezza e la povertà. Ti eri illuso di averlo trovato. Ma or la delusione, del vuoto che riempie la tua anima. La più travolgente depressione! L'inferno! Il fuoco, che dovrai attraversare. Ne uscirai indenne se il Cuore è con te, e se accetterai l'aiuto della Ragione. Se saprai conciliare Beatrice e Virgilio. Ed allor il vuoto lo riempirai al più presto. Scoprirai e getterai le maschere che credevi di non avere. Quando la caverna del tuo essere sarà interamente svuotata da credenze e opinioni personali. Frutti di terreni coltivati e mietuti da altri che tu hai fatto tuoi. Né narcisismo, né senso di potere, o affermazione di sé. Guai all'orgoglio! Il vero demone che ostacola il cammino nella strada della consapevolezza, verso la comprensione del Reale. Il tuo vuoto dovrà essere realmente vuoto. E sarà allora, che il vuoto, si riempirà di un nuovo e sconosciuto sentire, che ti innalzerà al di sopra di ogni cosa conosciuta e vedrai...
Crocifiggerai la tua personalità, gusterai la paura e la morte! Ma resusciterai e sarà allora che vedrai! Si! Vedrai l'immagine di Te stesso riflesso negli occhi di un bambino. Ogni uomo sarà il tuo gemello, ed imparerai che Iddio alberga all'interno di una albero, nel cinguettio di un passero, nello sguardo affascinante di una donna. Nella tua compagna brontolona che non ti da tregua, realizzarei che Dio ti istruisce per sviluppare la qualità della pazienza. E quando non sarà più uno sforzo, non più scimmiotterai, non più reciterai il tuo ideale, l'Amore penetrerà realmente, all'interno della caverna del tuo essere divenuto vuoto. Sarà allor che ti alzerai alle due di notte, vivendone intensamente l'ora. E paradossalmente, nell'istante di quel momento, non vedrai l'ora che si farà giorno, per Creare ed Amare, per viver altri momenti. Così sentirai anche l'impeto di una forza straordinaria che ti solleverà da terra e di quell'ora meravigliosa della notte, non ne vorrai la fine!
Quale lama può tagliare il filo, distorcere il tuo profilo, le locandine delle tue virtù che mi impediscono di dimenticarti? Le frasi di un amore tanto testardo pieno di cenci, di pedine mosse male di quello che non vale di ascoltare? Il mio non è codardo come chi mente. Guarda lo specchio: brulica la tua faccia d'insetti e di serpenti. Il secchio delle nostre anime gocciola da qualche parte ma ne raccoglierò le tracce, riponendole dopo averlo riparato. L'uomo che hai amato e tanto ami pagherà il debito insolente e andrà via. È il presente nascosto, non il passato; Come il dente caduto dà lacrime a un bimbo, un altro, saldo, prima o poi le asciuga; Non vado più a ritroso né più avanti. Solo i pezzenti svuotano le mano per riempirle ancora. Io solo di te le ho riempite Ti ho stretta forse troppo, e lo farei in eterno. Ora, nell'inverno delle tue follie, credi che sia l'opposto distruggere poesie alle libertà profuse o alle incerte vie. E le mie lacrime, di contro, per te gioiose Se tanto vuoi, scioglieranno la morsa: lunga appendice di monografie tediose. Libera nel vuoto, danza immotivata, melodia da tutti sconosciuta, dessert stantio, ultima portata nel prosaico del tutto e del tuo niente. Ladra saccente, brillante vanesia. La follia in un piacere folle: gli abiti che cingi chi potrà alterarli?
Bimbo, non piangere. Sorridi. Sorridi a chi ti ha donato un sorriso. Sorridi a chi per te ha dato la vita. Sorridi perché in te rimanga il ricordo D'uomini pronti a morire per Un sogno detto pace. Sorridi alla vita perché La vita ti doni quello che 18 ragazzi hanno pagato con La propria vita. Bimbo, non piangere. Sorridi. Perché loro sorridono per te.
San Giuliano Un paese Molisano. Bambini in festa, il grido di una maestra. Tutti ascoltano la lezione mentre un bimbo Immagina un futuro migliore. All'improvviso un rumore, un boato, è il terrore. Tutti cercano di uscire, ma Solo lì potranno dormire. Morire. Dormire non è come dormire. Loro non sono morti, dormono, sognano. Sognano una vita migliore Che diffonda solo amore. Non facciamo morire questi bambini, facciamoli sognare, sognare per non dimenticare.