Terre strappate con forza dall'acqua, prima paludi ora immense distese coltivate con grano straniero, legumi lattiferi, dolci tuberi e foglie essicabili, intervallate di tanto in tanto da condotte irriganti, stradine bianche, solitari alberi o piccoli boschetti, caseggiati antichi o strade nuove.
Terre che hanno dato alla luce e oscurato persone care che la mia fanciullezza hanno segnato ed istruito.
Dai primi passi qui fatti alle estate giocose, dai primi lavori ortolani ai lunghi giri... di strada in strada in groppa alla leona e con splendidi ed affascinanti racconti di tempi passati, di vite altrui, quasi come favole.
Storie di conti, baroni, di tenute, di vite passate, presenti e future, di persone sconosciute o conosciute, ma sempre di fatti veri, mai inventati.
All'ombra di questa maestosa pianta i cui dolci frutti assaporai in fanciullezza anno dopo anno, estate dopo estate, mi rendo conto che la vecchiaia non è solo umana, ma anche vegetale. Il tuo tronco infatti racconta tutta la tua vita vissuta, mentre i tuoi rami mostrano lentamente la tua sempre più acuta sofferenza.
... Vedo la luce della notte che rende le cose velate, omogenee. Qualche lampione illumina la strada e di tanto in tanto qualche auto lascia la sua scia. Se non fosse per queste auto il paesaggio sembrerebbe una fotografia di una terra in letargo. Ma questa notte sarà diversa, complice una festa non nostra. I giovani usciranno e di porta in porta bussando con una domanda. Fieri del loro bottino torneranno a casa, lasciando nuovamente questa terra in letargo.
Continuo a camminare da solo, in questa fredda foresta innevata. Percorro sentieri, viaggio, ma mi ritrovo sempre solo a combattere con me stesso. La solitudine... il mio cuor si gela, batte sempre più lentamente, sta quasi per fermarsi poi sarà congelato del tutto, intanto la mia ricerca continua, trovando l'immagine di lei in ogni cosa. Questo mi fà star ancora più male, la mia malinconia aumenta, come la voglia di te incessantemente nei miei pensieri. I tuoi occhi, il tuo sguardo, le tue labbra, il tuo sorriso, le uniche cose che mi fanno star bene ma non ci sono... non ci saranno mai. Perché tu continui ad allontanarti, ti nascondi dove io non posso raggiungerti... dammi un segno della tua presenza, rivelati a me, torna a scaldar questo cuor che soffre, torna a far battere questo cuor... solo per te, infinitamente per te, per sempre e da sempre tuo... di nessun altra. Perché sei tu l'unico fuoco, l'unico raggio di luce nella mia anima tetra e buia, l'unica strada verso il paradiso dell'amore, l'unico mio pensiero, l'unico mio sogno, da sempre... e per sempre... tu.
Il delicato profumo trasportato dal soffio carezzevole del vento riempie dolcemente le mie narici inebriando i sensi, il caldo tocco della rosea e vellutata pelle restituisce conforto al corpo affaticato, che da te ricerca affetto e passione, gli occhi castani e profondi riempiono l'immenso vuoto del mio animo un tempo turbato e confuso, il tuo corpo affiancato al mio sigilla quello che per altri non è che un passeggero stato d'animo, un effimero piacere destinato a spegnersi con l'inesorabile trascorrere del tempo, l'incontro delle nostre labbra corona il sogno che per anni ha riempito le nostre notti rafforzando il legame e aumentando il desiderio, adesso che tra le mie braccia cerchi conforto, mai più solitudine alcuna proverai finché anche l'ultimo guizzo di vita avrà abbandonato la terrena dimora del mio spirito.
Con crescente impazienza, attendo l'attimo in cui le membra nostre cingeranno i corpi, nello specchio del mondo spero di incontrarti, soltanto nello specchio in quest'ora ormai tarda, ma giammai speranza non perdo nel riveder quel tuo freddo riflesso divenir palpabile tra le braccia mie, tal'è l'attaccamento ch'io ho per te che se più non potrei averti un'interna voragine in cuor mio s'aprirebbe.
Il forte muro, eretto possente, al piover feroce, resiste impassibile, freddo e immobile, osserva l'eclisse, nel giusto momento difende il padrone.
La pioggia tempesta, la crepa si apre, il muro resiste, ma ora è segnato, la pioggia s'infiltra, il muro si spacca, la pioggia finisce, il muro rimane.
Col tempo sfuggente il muro scompare, l'orgoglio si sente nell'avere quel muro, la forza è nostra, la morte vostra.
Non è amor Cotanto sentimento Che dolor non porta In quanto amor e sofferenza Son'unico brandello dell'animo Che s'unisce al resto dei brandelli A riformar l'anima d'un uomo Che sentimenti più non ha. Fatto di ghiaccio col cuore di pietra S'illude un giorno Di riscoprir calore umano Datogli da un'anima di calor colma Che tremar gli farà la voce, Arrossar le gote, sudar le mani E soffrire il core: quello allora sarà amore.
Parole che hanno scaldato il cuore. Parole mescolate dall'emozione. Son sempre parole che arrivano dritte al cuore. Anche le ferite aperte sono causate da parole dette.
Calde come il sole, dipinte da un pittore, parole che riempiono di nero un racconto sincero quasi vero, virtuale ma non per questo ideale.
Scrivo per te, per lei, anche per noi e per voi le parole ascoltate poi. Scrivo soprattutto col mio carattere brutto, spesso chiuso nella stanza della mia gelida corazza.
Quante volte ho desiderato di scorgere un buco traforato da un raggio di sole, affinché porti calore dentro il mio cuore. Per farmi respirare aria di vita buona per viaggiare.
Tu, che hai appena scalfito la mia gelida corazza, ora che hai udito, non spegnere la speranza di un cuore inaridito, ne per sete ne per orgoglio ma per un amore che tanto voglio e tanto spero da far tremar il mondo intero.
Ascolta ciò che c'è da sentire. Culla ciò che c'è da far sbocciare. Ama tutto ciò che c'è da amare.
Cogli la preziosità incommensurabile di un istante, l'oggi è già prezioso non è nell'incertezza del domani la sua corona, l'oggi è già sovrano riconoscilo tale.
Il nostro tempo, inestimabile tesoro nelle mani di un vento inquieto, al collo del più feroce dei draghi;
Cogli la preziosità indefinibile di un momento, l'oggi è già prezioso non farlo fluire nella sacca del tempo senza tributargli il tuo applauso, non è nel ricorrere il domani che avrai colto la vita a piene mani;
Il nostro tempo, inestimabile tesoro nelle mani di un vento inquieto, al collo del più feroce dei draghi;
Cogli l'unicità di un attimo e attimo dopo attimo avrai reso la tua vita Unica.
Il nostro tempo sovrano incatenato alla paura di vivere rimpiangerai il passato rincorrerai il futuro pur di non riconoscerti nell'oggi.
Cogli l'attimo, è nel suo cuore il tesoro che renderà la tua vita unica;
Guarderai negli occhi del tuo drago e nel riconoscere la sua umanità avrai colto il tuo tempo.