Voglio rubarti l'Anima, accarezzare la A e poi sentirla mia, lasciare che la notte scende su di noi e aspettare il giorno e così finché le notti non si incrociano e i giorni non finiscono, finché nei tuoi occhi non rivedo più i miei... Scrivo di Anime, due, vaganti e ora sempre più lontani, lascio per un po'... lo sai, ma poi ritorno, sempre.
Nulla è mai come prima e mentre affogo nell'idea benevola che avevo di te mi mordo un labbro... Ascoltami Amore perché se tu sei il colore degli attimi di follia il caldo abbraccio di una sera il destino che ti viene incontro le dita nella cioccolata... se sei tu questo... Allora sei tu Amore e se è vero che nulla è mai come prima abbracciami e in silenzio disegna il mio corpo... Perché le tue parole stasera mi hanno fatto tremare l'anima se mai ne avessi una. L'hai squartata a metà, perché il bene che ti voglio è quanto di più male possa esistere al mondo. E se Dio mi ha dato un'Anima vorrei che ad ucciderla fossi tu. E ancora Ti Amo, anche ora, e ancora ti amo.
Ora vedo il bianco del foglio Mi inquieto a guardarlo Questo potente scoglio Poggiato sulla traiettoria del mio veliero Mi ostacola e offusca il mio pensiero L'acqua si stizzisce urla incazzata Si interrompe brusca la mia traversata.
Rifletto, mi affanno e mi domando Agli argini del burrone, in bilico, tremando Come mai vedo l'essenza che sta svanendo Consento agli stimoli di ingabbiarsi gelando In un carcere di paure la pena stanno scontando
Vaneggio con la mente mentre il caos sta esplodendo Penso alla mia musa, al mio intelletto Ora mai è tanto che di pan e acqua si stan cibando E ora di evadere da questo destino maledetto È ora di dar luce e potenza alle parole scappando Dall'ansia carceriera che tirannica mi ha stretto Ai polsi manette che soffocano ogni mio vero comando.
Passeggiava assorto dentro fasci di luci Respiro breve e intenso e passi scolpiti Guardava evaporare emozioni come suffumigi E inerte inondava il pensiero di ricordi gioiosi Candidi eran i barlumi emanati dagli astri quasi vento sul collo brividi casti oh cara stella ferma i tuoi fasci stanotte ho paura dei tuoi sentimenti fausti.
Ricordo molto antico: dal mio piccolo mondo lilla muovevo passi al lucernaio. Desideravo vedere: soffici, grigi, gonfi, stampati nel cielo, i cuscini della silente riflessione.
Ricordo antico: dal mio grande mondo viola muovevo passi al lucernaio. Desideravo ascoltare: splendida, bianca, tonda, stampata nel nero, la luce del vibrante desiderio.
Ricordo ieri: dal mio lungo mondo grigio muovevo passi sulla linea. Desideravo trovare: tagliente, azzurra, sottile, stampata dietro il cancello, la luce dell'attesa speranza.
Ricordo oggi: dal mio lungo mondo grigio muovo passi sulla linea. Ancora sull'antico cammino...