Poesie personali


Scritta da: Alessandro Bonfanti
in Poesie (Poesie personali)

Le mura e la finestra

Ogni tanto il mondo riesce a strappare i sogni
anche ai sognatori.
Il freddo arriva e mentre la gente soffoca
sotto un albero di Natale la gioia di stare assieme
ti accorgi che i tuoi pensieri
non li puoi annegare con lo spumante
perché come le bollicine
tornano sempre a galla;
non li puoi relegare in un pacco regalo
che non aprirai mai
perché c'è sempre qualcuno o qualcosa
che slega il fiocco per te.
I pensieri restano lì attorno a te
come irriducibili folletti
a farti compagnia,
a farti nostalgia
ed è allora che guardi fuori dalla finestra.
Hai mai osservato quanto calore
puoi trovare in un fiocco di neve?
Hai mai cercato la tenerezza
del vento mentre accarezza i rami degli abeti
che, nonostante il gelo, trovano la forza
per non perdere mai il loro verde?
Hai mai distrutto la lontananza
con un battito di ciglio
che sappia volare meglio di una farfalla?
I sognatori possono anche smettere di sognare,
qualche volta,
ma se hanno un amico che è con loro,
nonostante sia molto lontano,
ritroveranno il coraggio di guardare sempre
oltre le grigie cartoline che questo mondo lascia di sé;
se nel cuore batterà sempre la tua presenza
per quanto sia affilata la realtà
non riuscirà mai a dividere i nostri passi
e la voglia che hanno di susseguirsi.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Resurrezione

    Tu che hai la pantera nel nome
    e ti vesti del suo fascino mortale
    non appena la preda resta invischiata
    nell'agguato dei tuoi occhi traditori
    'ché nascondono una guerra sorniona
    da giocar fin allo stremo a colpi di sospiri
    celandone il pericolo con sguardi pastello;

    tu che indossi l'avvenenza del giaguaro
    e camminando ne utilizzi l'incedere elegante
    da poter girar gli sguardi ai possibili compagni
    per placare la tua sete di amore bollente,
    esaltando ad ogni passo una ferrea fierezza
    che alimenti foraggiando maculata autostima
    ottenuta con vittorie sulla vita quotidiana;

    tu che t'armi dell'ipnotica attrazione
    che il volto della tigre effonde
    sul nervo di colui che ha la sventura
    di incrociarti senz'aver difese interne,
    cui irrompi con artigli infiammati
    dilaniandone lo spirito, assaggiandone la carne
    per poi riposarti sul fianco appagato;

    tu che come il gatto fai le fusa se felice
    come quando cerchi affetto dopo essere appagata
    o imitando il miagolio nella parte più elevata,
    poggiandoti al cuscino che attende i tuoi sogni
    e stringendoti al braccio del notturno padrone
    cui riversi ad occhi chiusi la felina dolcezza
    che regali solamente a chi sa accarezzarti;

    tu il cui ricordo mi rivive sulla pelle
    e respira attingendo ai miei polmoni,
    ossigena i suoi occhi usando il mio sangue
    e gode rivivendo ogni istante degli orgasmi
    che azzurri avvamparono nelle ore più impensate;
    tu che hai portato una luce dentr'al petto,
    tu... tu con ludibrio m'hai ridato la vita.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Alla maniera di Verlaine

      La sordida Illusione ha bussato alla mia porta
      presentando sufficiente crisantemi increduli,
      affonda nei miei occhi uno sguardo bagnato,
      mascherando un sottile sorriso si avvicina sussurrando:
      "Il figlio dell'ingenua Speranza è morto,
      schiantato con violenza contro un muro di omertà,
      il colpo del reale purtroppo non ha retto,
      abbuffati di colpa della pietra che hai posato".
      Ed io che a questa nuova non posso altro che stare,
      urlando vittimismo sputo lacrime di pece,
      m'accascio sopra il fango respirando il mio dolore,
      angoscia e morte fusi fanno fiamme nelle vene.

      L'Illusione si fa avanti indossando un saio nero
      con l'acciaio dentro gli occhi d'un ipnotico brillante,
      tra l'oro dei riflessi mi consola assicurando:
      "La caduta del figliolo verrà accolta sull'onore".
      Detto questo porge il braccio, digrignando solidale,
      ma quello che credevo fosse un valido ristoro
      si rivela nel pallore del suo squallido movente:
      la mano la protende e tra le due la testa serra,
      dicendo di star fermo, sdraiando mi violenta.

      "Più non devi ormai temere" - mi sussura compiaciuta-
      "la tua stupida innocenza m'assicura discendenza
      ed il vuoto del passato verrà presto rimpiazzato:
      nel grembo arrivista v'è nascosta la matrice
      che da sempre hai schivato, pretendendola in segreto;
      ché siccome io da sola non riesco ad attivare
      e l'amore serve sacro per l'inizio d'ogni gene
      penetrandomi nolente l'hai scagliato dalla carne.
      Carnalmente mi amerai per la mia eternità:
      è il mio figlio che aspetti, la mia prole che allevi."
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        in Poesie (Poesie personali)

        Irresistibile

        I

        Il simulacro della forza che ti infiamma le vene,
        ti illumina gli occhi, t'affila gli artigli
        e ti rende felina, seducente e sinuosa
        alberga nelle fibre d'una meritata bellezza
        che sfoderi a trofeo nei momenti di battaglia
        ove, conscia delle armi con cui l'essere, tu, donna
        equipaggia il corpo misto ad un anima solare,
        combatti in fin lo stremo per aver ciò che ti spetta
        rialzandoti sensuale nel momento del trionfo.

        Improvviso fu il contatto ed il momento in cui
        intrecciammo inconsci sentieri di sguardi e carne;
        se soltanto avessi saputo governare il tempo
        mentre il cielo testimone scandiva le nostre maree
        con il sincrono tepore delle sue lacrime ambrate,
        mentre noi mescolavamo le pulsioni alle paure
        rendendo irresistibile la reciproca attrazione,
        ci saremmo spiegati in passioni sconvolgenti
        e la notte mai avrebbe conosciuto fine.

        II

        L'istinto e la passione che ti scalda la fronte,
        gestisce le azioni, fa pulsare il costato
        e ti rende la donna graffiante che sei,
        protegge essenza vera mascherando debolezze
        che controlli al riparo di un petto inespugnabile,
        ove versi sfumature profumate di te
        che mostri al meritevole nelle ore soddisfatte,
        come me che ho apprezzato la tua dolce irruenza
        saggiandone il sapore ogni singolo secondo.

        "Nuovamente alzato a random nel cuore della notte,
        percorrendo l'uragano che racchiudi nel ventre
        per cercar di decifrare le nostre equazioni
        e capir se la tua mano, stringendo cornucopie,
        innalza alla mia bocca ambrosia o veleno"
        "Potrei dire lo stesso ma mi piace sentire
        che t'infili in sogni e mente con tale prepotenza,
        e anche fosse solo per un attimo di gioia
        al traguardo potrò dire che n'è valsa la pena."
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          in Poesie (Poesie personali)

          Poetica

          Il cifrario elegante che utilizzo
          si imbastisce di eironeia ad ogni suo passaggio:
          fiabesco si avvicina
          con fare non curante,
          mi scava dentr'agli occhi con una finta piuma.

          Il nocciolo che trova lo passa tra le mani,
          lo lustra e lo riguarda, lo ammira e un po' lo teme,
          ed io che avevo appena
          sbrogliato la matassa
          mi trovo a non parlare una lingua che conosco.

          Suggerisce delle frasi complicate da equazioni
          ritorcendo le parole come elastici d'avorio
          il tutto accompagnato
          con fare andante adagio
          da una melodia un po' strana che anche un sordo può apprezzare.

          E mentre mi fischietta le cose che ho da dire
          a volte si rivolta a fissare l'ossidiana
          che prima aveva inciso
          parlandomi d'amore,
          soffiando fiocamente qualche lacrima di gioia;

          ed io non faccio altro che imprimere fonemi
          arrivati chissà come verso un grembo di metallo
          e quando poi rileggo
          quei pensieri sussurrati
          mi riprendo dall'ipnosi che m'aveva generato.

          Non importa se fiscali o se pure accompagnati,
          i discorsi tralasciati devon esser compiacenti
          perché quando sian riletti
          da piacere all'ignorante
          strimpellino il sapere misto a qualche accordo d'anima,

          perché questo ancora credo, come quando ero quell'altro,
          che la cosa più importante quando operi quest'arte:
          "Musica su ogni cosa,
          ch'essa allieta ove si posa".
          E più che altro al come, è sempre meglio il cosa.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Epilogo?

            L'Illusione è una sordida puttana
            che professa il solo credo del "godere e moneta",
            s'approfitta del dolore barattandolo spietata
            permettendoti per poco una psicosi puerile.

            L'Illusione è una viscida usuraia
            che specula interessi sull'insicurezza,
            ti anticipa giudaica un'euforica autostima
            per pretendere più tardi la tua dignità completa.
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              Scritta da: Mirka Naldi
              in Poesie (Poesie personali)

              Una fiamma nel buio

              E all'improvviso trovarsi
              una presenza costante
              nella propria vita,
              quando meno ce lo aspettiamo.

              Quando tutto intorno
              ci sembrava spento
              ecco arrivare quella fiamma,
              come quella di una candela,
              che da piccola piccola si fa sempre più grossa.

              Che non si spegne
              al primo soffio di vento.
              Che rimane accesa
              nonostante tutto.

              Una di quelle candele che vorresti
              non si consumassero mai.
              Una candela fatta
              non di cera,
              ma di vita.

              La cera si scioglie,
              la vita no.
              Questo per me l'amore è.
              La fiamma di una candela
              che vorrei non si spegnesse più.
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                Scritta da: Mirka Naldi
                in Poesie (Poesie personali)

                Non dirmi grazie

                Scivola lento questo tempo.
                Vorrei non passasse mai.
                Vorrei fermarlo.
                Vorrei che volasse,
                per non smettere mai di stare bene.
                Per vedere subito cosa ci riserverà il domani.

                Non posso permettermi di ricaderci,
                ma ho voglia di tuffarmi.

                Non so nuotare,
                né stare a galla.
                Che nessuno mi insegni,
                non voglio imparare.

                L'ignoto mi darà la giusta forza per osare.
                Lo spirito di sopravvivenza mi guiderà nel ritorno.

                Ma tu,
                non dirmi grazie.
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