Sono il Sussurro Silenzioso del vento. Solitaria Speranza di chi Stringe Soltanto un pugno di Sabbia. Sono il Silenzio che osserva il mondo con gli occhi di uno Sconosciuto. Sono il Solitario poeta che verga su muti fogli la follia dei Sogni. Sono l'anima che cerca il Suo corpo. Sono Soltanto il Silenzio di una lacrima, un emozione... Chiamatemi Semplicemente Silence.
Dipingerò un quadro, non gli darò un nome... unirò poesia in una semplice espressione, in una lacrima che tristemente segna il tuo viso... in un caloroso abbraccio che ti illumina il sorriso. In una stella che sta per morire... per esaudire un sogno di chi vuol ancor sperare.
Amico mio... ricordi quando le rondini soavi volavano su di noi? Quando i rumori sordi nella notte rompevano il dolce sognare di un bambino... avevo la certezza della vita, ma la paura nel viverla... ricordati... amico mio, ora chiudo gli occhi non ho più paura... con un amico vicino anche la notte non è poi così tanto scura.
La Casa dalle Finestre che Ridono. Imposte aperte, torta di mele come la famosa Magdalaine e l'innocenza di un gioco al buio in soffitta. Tutto era di plastica, tutto finto, tutto era una prova della vita vera. Ora siamo alla stesura definitiva, sempre meno funziona la gomma su questa pagina stropicciata dell'esistenza. Niente penna, solo una sottile lama di coltello.
Notte e giorno, sole e luna s'inseguono. Eterni amanti costretti a sfuggirsi per insegnare al modo cos'è l'amore. Una platea di stelle mi è testimone, io sole sò cos'è l'amore. Il mio publico di stelle sà cos'è l'amore perché solo tu, mio sole, conosci il mio nome. Il mio sguardo nel tuo: Eclissi. Noi due soli. Per pochi attimi, per ricominciare. Ora posso chiamarti amore.
Eccoci qui... il sole e la luna... che si incontrano... due corpi... due anime... che si uniscono... in una stupenda danza... l'eclisse... in cui i due corpi celesti... si avvolgono... proprio come noi... io e te... io... la tua ombra... e tu... la mia luce... danziamo su queste nuvole... che ci fanno da pista da ballo... per volteggiare... come due perfetti ballerini... la danza perfetta... chiamata... amore... in cui ci uniremo... e non ci lasceremo mai più... due corpi... accomunati da una sola anima... volteggiamo intorno all'eclisse... ci desideriamo... ci vogliamo... ci incontriamo... e ci uniamo... per ballare... come su una spiaggia... si balla intorno al falò... di ferragosto... io suonando la chitarra... sfiorando le dolci corde del tuo cuore... tu cantando... facendo vibrare le dolci note dell'amore... fai presto... vieni qui... ed uniamoci nell'eclisse... per ballare... fino all'infinito... la danza dell'amore...
Ti prego, Bambin Gesù, per tutti i fanciulli che stasera hanno voglia di piangere perché non hanno affetto, perché non hanno nessuno.
Ti prego, Bambin Gesù, per tutti gli orfani, per tutti quelli abbandonati dai genitori, per quelli che vivono lontani dalla famiglia.
Ti prego, Bambin Gesù, per i ragazzi che oggi sono stati malati, per quelli che sono stati sfruttati, per quelli che, invece di giocare e studiare sono costretti a lavorare.
Ti prego, Bambin Gesù, per i bambini disabili e per coloro ai quali anche oggi il giorno è sembrato lungo e noioso.
Fermati Bambin Gesù dalla Grotta di Betlemme al loro letto, benedicili, proteggili e guariscili.
Asciuga, Bambin Gesù, le lacrime di tutti i tuoi fanciulli, trasforma il Natale in festa vera!
Nato quasi quattro lustri or sono per cause a me sconosciute, cresciuto sempre nello stesso luogo e dalle stesse amabil persone, maturato forse troppo in fretta, forse mai, morto per il mondo, vivo per il viaggio da compiere.
Uno specchio che tante volte mi ha mentito, adesso mi vede: né troppo alto né troppo basso, né troppo magro né troppo grasso, lisci e neri capelli timorosi su spaziosa fronte, occhi sempre ardenti, ibridi di colore; mani leggere e
amabili labbra carnose sempre unite, che le prime fanno ciò che le seconde spesso non riescono a far. Da sempre vestito secondo personali esigenze e non tramite quelle altrui, che l'apparir giammai raggiunse l'esser.
Ogni respiro vitale fu accompagnato da una nota, che forse solo tant'amata musica mai mi tradì, e anzi lei più volte mi salvò e tutt'ora mi salva, ispirandomi in ciò che per me è soffio d'anima.
Sposo delle parole, amante dei pensieri, maestro di frasi per chi ancora neanche allievo è, bramoso di migliorare, incessante nella ricerca, sapiente e incurante della difficoltà del cammino;
eruzione vulcanica nello scrivere, per colui che le nuvole alla terra da pavimento preferisce, creatore e Dio di mondi immortali per solitari viaggiatori, stanchi della solita strada reale.
Ambizioso e temerario per i propri sogni, curioso per natura, osservatore per passione, di error colpa difficilmente ammetto, ma di verità fondo il mio castello; il cuore come unico vessillo
mi ha preceduto nelle decisioni di vita, pur mai indipendente dalla residenza dell'anima. Limite d'amor non esiste, ed io pur avendone già abbastanza saggiato, ancor sazio non sono
e forse mai sarò, cosicché esso come droga si comporta, che una volta provata la prima dose, più a smetter non si riesce, e poco importa se abusandone sua Signora Morte falce abbassa.
In principio buono e onesto pur troppo, poi cangiato da un mondo insensibile, e così adattato nuovamente alla vita con pelle nuova, ma, nonostante ciò, allo stesso mondo avverso.
Spesso elogiato, osannato, con ammirazione visto, in egual volte non capito, ignorato, gettato via, caduto e rialzato come nostra vita vuole che sia, sanguinante e cicatrizzato come cura al dolore,
combattente mai arreso pur nello svantaggio, esortatore di tentativi e compagno di sventure, amante del rischio e dell'oscurità, sognatore profondo e prolisso, vendicativo di spirito.
Tratti essenziali e brevi per qualcosa d'immenso, come una vita appena iniziata ma già intensa, ancor cercando nel pubblico un consenso,
come ad ogni cosa che ha un inizio fine non può mancare, il novello semi-poeta qui termina il suo progetto, torna alla prosa e lascia ai sapienti il poetare.