Arrivederci Luna, sconfitta dai raggi di un nuovo giorno, soggiogata da chi rischiara l'alba. Prometti che tornerai per me, nessuna nuvola ti celerà e stanotte potremmo di nuovo fermarci e fissarci per parlare ancora di noi. Faremo finta di non accorgerci del passare del tempo finché, dannato, il Sole non tornerà a scacciarti lontano da me. Ma domani notte tornerai, di nuovo ci scruteremo proprio come due amanti che stanno imparando solamente adesso ad amare.
Chissà magari un giorno vi sarà solo la notte e te, bianca e pura. Ed il Sole ti temerà e non ci disturberà più. Allora smetterò d'inseguirti e di viaggiare per le regioni illuminate dal nostro nemico. Perché mai più ti porterà via da me...
Nella solitudine dell'autunno, madre terra prepara l'inverno, l'attesa è lunga, ma ne vale la pena, con il fiore ci annuncia la primavera, arriva l'estate con calore, così la vita alterna il nostro umore.
Fino ad ora niente... tutto era stato celato da un sorriso sulle labbra che a volte scompariva per non essere notato... L'incertezza e la paura hanno preso il sopravvento su tutte le mie cose più deboli... ho il terrore di non farcela ad uscirne fuori... nel momento in cui la mia fugace presenza su questo mondo cesserà... io saprò cosa fare.
I continui viaggi nel tuo mondo hanno sempre tinto la mia vita di blu e ai miei sogni facevi da sfondo anche se non sapevo chi fossi davvero tu.
I tuoi teneri movimenti hanno reso la mia vita un'attesa del tuo sguardo che un bacio diventi e del mio cuore che dichiari la sua resa.
La tua mano ha segnato solchi che non andran più via sul mio corpo rapito dalle tue parole eppure m'impedisci di riascoltare quella melodia lasciando le mie spalle nude al sole.
Guardo fotogrammi che mi parlano di te, di prima piango davanti lo specchio per un'insensata paura, leggo per l'ennesima volta poesie senza più rima cercando fra noi la passione più pura.
Ti penso al mattino senza più capire perché allontanandomi da te mi avvio a perire e perché questa vita respinge tutto quello che sento coprendo le mie urla nelle notti di vento.
Vedo spesso uno zingaro per le strade del silenzio. Nei suoi occhi porta il lutto e nelle mani la stanchezza. Raccoglie con i ferri vecchi gli sguardi indifferenti di gente molto abituata a vivere con indifferenza. I suoi capelli odorano a fumo, il suo passo morde la steppa, ma è fiero del suo bastone segno di dignità e certezza. Cammini per il mondo nomade di orizzonti, noi siamo ancora poveri per essere vagabondi.