Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Luna

Arrivederci Luna,
sconfitta dai raggi di un nuovo giorno,
soggiogata da chi rischiara l'alba.
Prometti che tornerai per me,
nessuna nuvola ti celerà e stanotte
potremmo di nuovo fermarci
e fissarci per parlare ancora di noi.
Faremo finta di non accorgerci
del passare del tempo finché, dannato,
il Sole non tornerà a scacciarti lontano da me.
Ma domani notte tornerai,
di nuovo ci scruteremo proprio
come due amanti che stanno imparando
solamente adesso ad amare.

Chissà magari un giorno
vi sarà solo la notte e te, bianca e pura.
Ed il Sole ti temerà e non ci disturberà più.
Allora smetterò d'inseguirti e di viaggiare
per le regioni illuminate dal nostro nemico.
Perché mai più ti porterà via da me...

Luna, del mio regno sarai la mia regina...
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie personali)

    Rimpiango

    Rimpiango...
    le cose che avrei potuto dire.
    Ma che non ho detto.

    I sogni che potevano avverarsi,
    che non si sono avverati.

    Le persone che avrei dovuto apprezzare
    che non ho apprezzato.

    Di non aver osato
    Quando avrei potuto osare

    Di non aver amato
    Quando avrei potuto amare

    Di aver lasciato sfuggire un'occasione
    per timore di un'emozione.

    Di non avere teso una mano
    Quando avrei potuto tenderla.

    Di non aver sorriso,
    quando avrei potuto sorridere.

    Di non aver letto un libro
    Che avrei potuto leggere.

    Di non essermi fermata a guardare,
    quando avrei dovuto farlo.

    Rimpiango le emozioni non vissute,
    che avrei potuto vivere.

    Quello che non ho ottenuto
    perché non ho combattuto.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie personali)

      Morte

      Sento il tuo gelo addosso,
      il tuo arrivo che da tempo attendo,
      da cui scappo inutilmente,
      che non voglio, ma per te non conta.

      Non ti temo, ma non ti voglio,
      non ti sopporto anzi ti odio.
      Ti odio per come penetri,
      in una vita che non ti appartiene.

      Ti odio per le volte,
      che porti via un bimbo,
      nel suo fiorire della vita,
      per quelli che non vedranno domani.

      Ti odio per le cose incompiute,
      perché non ne permetti il compimento.
      Ti odio per quei genitori disperati,
      e quei figli senza, angosciati.

      Ti odio per quella disperazione,
      che lasci ogni volta che passi.
      Per l'angoscia che crei,
      e quei sogni infranti.

      Ti odio per il dolore che semini,
      per la tua gelida presenza.
      Ti odio perché tu vuoi me,
      e io non voglio te.
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        Scritta da: Cleonice Parisi
        in Poesie (Poesie personali)

        Il Tempo della Trasposizione

        Cogli il tempo,
        apparente illealtà ti dimostra
        ma cova nel cuore il fuoco del tuo eterno camino.

        Cogli il tempo,
        non sarà più sfuggevole sabbia
        ma nello stabile sentiero tu troverai dimora.

        Cogli il tempo,
        non esiste vento indomabile
        sei tu maestro d'orchestra in questo intenso concerto.

        Cogli il tempo,
        solo così facendo supererai nel passo
        il tempo della tua trasposizione.
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          Scritta da: Ciro Balzano
          in Poesie (Poesie personali)
          Fino ad ora niente... tutto era stato celato da un sorriso sulle labbra che a volte scompariva per non essere notato... L'incertezza e la paura hanno preso il sopravvento su tutte le mie cose più deboli... ho il terrore di non farcela ad uscirne fuori... nel momento in cui la mia fugace presenza su questo mondo cesserà... io saprò cosa fare.
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            Scritta da: April Bright
            in Poesie (Poesie personali)

            Vento sulla pelle

            I continui viaggi nel tuo mondo
            hanno sempre tinto la mia vita di blu
            e ai miei sogni facevi da sfondo
            anche se non sapevo chi fossi davvero tu.

            I tuoi teneri movimenti
            hanno reso la mia vita un'attesa
            del tuo sguardo che un bacio diventi
            e del mio cuore che dichiari la sua resa.

            La tua mano ha segnato solchi che non andran più via
            sul mio corpo rapito dalle tue parole
            eppure m'impedisci di riascoltare quella melodia
            lasciando le mie spalle nude al sole.

            Guardo fotogrammi che mi parlano di te, di prima
            piango davanti lo specchio per un'insensata paura,
            leggo per l'ennesima volta poesie senza più rima
            cercando fra noi la passione più pura.

            Ti penso al mattino senza più capire
            perché allontanandomi da te mi avvio a perire
            e perché questa vita respinge tutto quello che sento
            coprendo le mie urla nelle notti di vento.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Vedo spesso uno zingaro
              per le strade del silenzio.
              Nei suoi occhi porta il lutto
              e nelle mani la stanchezza.
              Raccoglie con i ferri vecchi
              gli sguardi indifferenti
              di gente molto abituata
              a vivere con indifferenza.
              I suoi capelli odorano a fumo,
              il suo passo morde la steppa,
              ma è fiero del suo bastone
              segno di dignità e certezza.
              Cammini per il mondo
              nomade di orizzonti,
              noi siamo ancora poveri
              per essere vagabondi.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Quando cade la pioggia
                cade anche un po' di cielo
                su queste strade di polvere
                con tanti manifesti appesi.

                Le persone nascoste dall'ombrello
                guardano la punta dei piedi
                per non pestare l'ombra
                che appena si vede.

                Cadono gocce da tegole antiche
                su marciapiedi di tristezza.
                Le colombe guardano attente
                una bimba che si avvicina.

                È un giorno d'aprile
                lavato con acqua piovana.
                C'è chi è contento
                e chi pensa al domani.

                Quando cade la pioggia
                cade anche il tuo cielo.
                Gli uomini la raccolgono
                per lavare tabù e misteri.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Vento di Saragozza

                  Si cammina con il vento
                  lungo le strade della vita
                  trattenendo il respiro lento
                  per non mordere il pericolo.

                  Una ragazza trattiene la gonna
                  con aria di giovanile pudore
                  mentre una vecchia si rannicchia
                  per non perdere i sudici cartoni.

                  È il vento del gelido Moncayo
                  a pulire gli odori di Saragozza
                  nati da bar sempre affollati
                  e coppie baciandosi con ardore.

                  Si nasce con il vento aragonese
                  come alberi di querce secolari
                  col volto scavato nella roccia
                  e gli occhi aperti al domani.
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