Nulla di ciò che pensi, navigherà lontano dal tuo animo, ogni pensiero ti accompagnerà dall'alba al tramonto e dal tramonto alla notte.
Non creda l'uomo d'esser immune dai suoi stessi oscuri pensieri, i mali che lo affliggono altro non sono che i suoi frutti malati.
Sempre grida i suoi affanni l'uomo afflitto, e della sua voce ne ha orecchie la montagna e il mare, ma delle sue colpe ne ha la certezza il cuore.
Raccogli le tue lacrime e pesane il senso, raccogli i tuoi sorrisi e pesane il senso, la bilancia del vivere troverà sempre in se il suo equilibrio se a guidarla sarà stata la mano del tuo cuore.
Le forti onde forgiano lievi danze di spuma che blandiscono la natura marina, e a pochi passi ascolto la dolce voce del mare, tra le mani stringo una conchiglia e con la mente viaggio e cammino in questo incantevole paradiso. Solo e triste osservo e cerco il possibile affetto per la mia anima delusa dalla realtà simultanea che urta giorno dopo giorno la mia esistenza. Un respiro di vento vezzeggia il mio viso e fa desistere le lacrime che avvolgono i miei occhi e la speranza che passò di lì afferrai e con esso il mio cuore ricucì dalle profonde ferite... Nell'infinito scruto la vasta distesa di fluente blu che pare trovare tregua al cospetto del tramonto, il mio corpo distante dal giorno giace di freddo e la mia anima più vicina a quella sfumatura tanto lontana trova affetto e si rinfranca... Il mare come un analgesico agisce e come un amico ti accoglie tra le sue braccia pronto per farti risentire il gusto della vita. Gli ultimi riflessi del sole si posano nei miei occhi e un colore d'oro si espande nel mare, nel lieve spegnersi del cielo una lacrima di emozione lascia i miei occhi e si spegne fra quell'immenso litorale velato dalle onde marine...
Il mondo è pieno di magia, di pensieri, e di luoghi stupendi proprio come il mare, esso è un amico, un diario dei segreti, tu unico a cui basti, lui unico che ti scolta...
Paese irreale povero d'ostilità ma ricco di felicità, fa si che l'amore e l'amicizia sia come un infinito e perpetuo desiderio di vita.
Clima caldo e clima freddo, sole e neve, fuoco e acqua van d'accordo come affini...
Triade vette, tutte alte e tutte verdi, ogni sera son nascoste da un immenso e sottile velo, che alle strida del nuovo giorno, fan mutare la campagna...
I mille lumi che avvolgon le botteghe e le vetrine, rallegran i poveri e romiti borghi, che fan mutare il paese come il nido dell'amore...
Le genti del paese treman dinanzi alle slavine e con soavi parole chiedon soccorso al grande maggiore...
Cittadini praghiani mai non mentano dinanzi al signore, esso sarà generoso e dall'alto dei cieli saprà distinguere il bene dal male...
Tutti son contigui e generosi, come il signor hai sui fedeli. Nessuno oserà trattar male alcuna creatura vivente e non vivente di questo esteso, infinito e raro mondo, immerso nella grazia divina...
La taverna sarà, la dimora dei fannulloni. La chiesa sarà, la dimora dei grandi signori. L'ospedale invece sarà, una dimora piena d'infelicità, dove la speranza e la brama sono le ultime a morire...
Alla fine il paese se ne andrà ma alla fine tornerà, con novità belle o brutte ma alla fine riverrà, tra la neve e la nebbia scomparirà ma con l'amore e l'amicizia Santa Praga rimarrà....
Ragiona con il cuore... non lasciarti sopraffare dal desiderio di riuscire, dalla necessità di non ferire... le tue parole mi hanno fatto male, più taglienti della brezza d'inverno, logoranti come una goccia che instancabile solca la roccia... fermati e lascia riflettere il cuore, il bianco e nero che vedi è ormai svanito... il mio cielo è azzurro, la mia terra bruna, il mio orizzonte profuma d'ambra... impara ad ascoltare, tendi l'orecchio agli altri e scoprirai quanto più variopinto e fantastico è il mond... se lo guardi dal basso verso l'alto senza accontentarti.
Sai... il tempo trascorre e io mi ritrovo ancora qui ad aspettare... ad aspettarmi... una sensazione che non cancello, quella di un sogno che un giorno si può avverare un sogno un tempo infranto ma che ora pulsa vivo perché non riuscirai a strapparmi l'entusiasmo, la voglia di vita troppo spesso smorzata dal desiderio di viverti ancora come allora...
Vorrei dire qualcosa che ti faccia scegliere me... Non posso. Vorrei farti alzare da terra e farti vedere il mondo dall'alto, perché quando sto con te è da lassù che lo guardo. Vorrei... come sempre vorrei... Ma ora non è questo che conta. Ciò che ha importanza è cosa ti sussurra il cuore... Smettere o Continuare? Io starò qui ad aspettare...
Cosa davero voglio? Cos'è questo? È amore? Mi pentirò di non averlo vissuto intensamente tutto? Cosa succederà? Ho paura, ma bisogna dire basta! Basta alle paure, bisogna risolverle altrimenti non andrò avanti. Deciditi... Cosa vuoi? Cosa voglio? Non lo so...
Non sei più vita... Non sei più gioia... Non sei più sole... Non sei più mare... Non sei niente di tutto ciò che eri. Perché altro non sei che male in pillole, un po' di te e tutto finisce. Un po' di te e Amore muore, un po' di te e vita smette di essere.
Indolenti, i minuti, scorrono inesorabili Bianchi spettri dello sterile tempo Vessilli di inutile orgoglio Sui quali si legge La scarlatta condanna Della mia solitudine
Rontolii di spiacere Vengono spreigionati Dai suoni a me più cari E, in me, accendono Tenere passioni
Silenti canti di Spleen Arrecano i loro malevoli danni A tutto ciò che vorrei che fosse...
Nebbie di angoscianti rimorsi si fondono Con l'oscuro arcobaleno dei miei desideri Lasciandomi inerme...