Poesie personali


Scritta da: Daduncolo
in Poesie (Poesie personali)

Santa Praga

Paese irreale povero d'ostilità
ma ricco di felicità,
fa si che l'amore e l'amicizia
sia come un infinito e perpetuo
desiderio di vita.

Clima caldo e clima freddo,
sole e neve, fuoco e acqua
van d'accordo come affini...

Triade vette,
tutte alte e tutte verdi,
ogni sera son nascoste
da un immenso e sottile velo,
che alle strida del
nuovo giorno, fan mutare
la campagna...

I mille lumi che
avvolgon le botteghe e le vetrine,
rallegran i poveri e romiti borghi,
che fan mutare il paese
come il nido dell'amore...

Le genti del paese treman
dinanzi alle slavine e
con soavi parole
chiedon soccorso al
grande maggiore...

Cittadini praghiani mai non
mentano dinanzi al signore,
esso sarà generoso e dall'alto dei
cieli saprà distinguere il
bene dal male...

Tutti son contigui e generosi,
come il signor hai sui fedeli.
Nessuno oserà trattar male
alcuna creatura vivente e non vivente
di questo esteso, infinito e raro mondo,
immerso nella grazia
divina...

La taverna sarà, la
dimora dei fannulloni.
La chiesa sarà, la dimora dei
grandi signori.
L'ospedale invece sarà, una dimora
piena d'infelicità, dove
la speranza e la brama
sono le ultime a morire...

Alla fine il paese se ne andrà
ma alla fine tornerà, con
novità belle o brutte ma alla
fine riverrà,
tra la neve e la nebbia scomparirà
ma con l'amore e l'amicizia Santa Praga
rimarrà....
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    Scritta da: Chiaretta Moce
    in Poesie (Poesie personali)

    Bianco e nero

    Ragiona con il cuore...
    non lasciarti sopraffare
    dal desiderio di riuscire,
    dalla necessità di non ferire...
    le tue parole mi hanno fatto male,
    più taglienti della brezza d'inverno,
    logoranti come una goccia
    che instancabile solca la roccia...
    fermati e lascia riflettere il cuore,
    il bianco e nero che vedi
    è ormai svanito...
    il mio cielo è azzurro,
    la mia terra bruna,
    il mio orizzonte profuma d'ambra...
    impara ad ascoltare,
    tendi l'orecchio agli altri
    e scoprirai quanto più variopinto
    e fantastico
    è il mond... se lo guardi
    dal basso verso l'alto
    senza accontentarti.
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      Scritta da: Chiaretta Moce
      in Poesie (Poesie personali)

      Sai...

      Sai... il tempo trascorre
      e io mi ritrovo ancora qui
      ad aspettare...
      ad aspettarmi...
      una sensazione
      che non cancello,
      quella di un sogno
      che un giorno si può avverare
      un sogno un tempo infranto
      ma che ora pulsa vivo
      perché non riuscirai a strapparmi l'entusiasmo,
      la voglia di vita
      troppo spesso smorzata
      dal desiderio di viverti
      ancora
      come allora...
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        Scritta da: Leandro Mancino
        in Poesie (Poesie personali)

        Smettere o continuare?

        Vorrei dire qualcosa che ti faccia scegliere me... Non posso.
        Vorrei farti alzare da terra e farti vedere il mondo dall'alto, perché quando sto con te è da lassù che lo guardo.
        Vorrei... come sempre vorrei...
        Ma ora non è questo che conta.
        Ciò che ha importanza è cosa ti sussurra il cuore...
        Smettere o Continuare?
        Io starò qui ad aspettare...
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          Scritta da: Carlo Scioli
          in Poesie (Poesie personali)

          My Spleen

          Indolenti, i minuti, scorrono inesorabili
          Bianchi spettri dello sterile tempo
          Vessilli di inutile orgoglio
          Sui quali si legge
          La scarlatta condanna
          Della mia solitudine

          Rontolii di spiacere
          Vengono spreigionati
          Dai suoni a me più cari
          E, in me, accendono
          Tenere passioni

          Silenti canti di Spleen
          Arrecano i loro malevoli danni
          A tutto ciò che vorrei che fosse...

          Nebbie di angoscianti rimorsi si fondono
          Con l'oscuro arcobaleno dei miei desideri
          Lasciandomi inerme...
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            Scritta da: Carlo Scioli
            in Poesie (Poesie personali)

            Notte

            Luce
            Invadente presenza
            Nelle pensierose notti
            Ove tutto tace

            Dinanzi all'alveare
            Del mio subconscio
            Cerco di captare
            Un profondo sguardo
            Da poter contemplare

            Silenzio onnipresente
            Alle volte come un fratello
            Altre invece
            Come uno scomodo fardello

            Osservo nel mio animo
            La statuaria eclisse di sogni
            Mai dimenticati ne realizzati
            E passeggio tra essi
            Ascoltando il richiamo di Morfeo

            Ed all'intero universo
            Volgo un profondo inchino
            Augurandogli semplicemente
            "buona notte"...
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              Scritta da: Daduncolo
              in Poesie (Poesie personali)

              11 Settembre 2001 - Per non dimenticare!

              L'uomo cade in basso e privo di fune non riesce a risalire dal baratro, non perché la corda non ci sia, ma perché dalla troppa ignoranza non riesce per sua sfortuna a farne buon uso...
              La vita sarà pure un sogno,
              ma per sognare sofferenza e distruzione
              preferisco fare incubi la notte.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)

                Sul fiume Zambesi

                Si ruppe l'incatesimo alla riva del fiume.
                Un braccio finì in un coccodrillo:
                Dio delle acque e dell'umano futuro.
                Piangeva una donna la sua mano
                pensando al passato finito nell'acqua
                quando il bianco serpente l'aiutava.
                Non c'era rumore sotto le palme,
                il vento s'era chiuso nei cocchi,
                i vecchi giocavano con le pietre
                seduti intorni ai buchi del tempo.

                Il fiume immenso scendeva all'orizzonte
                portandosi dietro l'odore di montagne
                lasciate da giorni insieme ai rinnoceronti.
                Un'anatra stanca viaggiava con i fiori
                guardando intorno la pianura e il sole.
                L'ipopotamo sonnolento spiava la canoa
                vicino a un papiro pieno di calore.
                La donna piangeva non più la sua mano
                ma il suo uomo seduto nell'acqua
                cercando un pesce che li sfamasse.

                Si ruppe l'incatesimo alla riva del fiume:
                era lo Zambesi pieno di storia e dolori,
                era l'uomo, la donna, il coccodrillo e l'amore.
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