Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)

Il geranio

Un geranio rosso pende dal balcone
guardando l'uomo correre nel giorno:
lo guarda, gli parla, lo ascolta
gettando i suoi petali al vento.
Solo un uccello si ferma a giocare
con la chiazza rossa nata nella notte.

Oggi i fiori nascono e muoiono
feriti da occhi indiscreti.
I raggi di sole
non sono gli stessi di ieri.

Un geranio rosso pende dal balcone
si spezza e cade.
Nessuno lo raccoglie, viene calpestato.
Un cane lo fiuta
gli strappa l'odore.
È morto anche oggi
un geranio rosso
nato per vivere la bellezza
poche ore.
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    Scritta da: mcfreud
    in Poesie (Poesie personali)
    Ho bisogno di uscire,
    finalmente dopo tanto tempo
    dopo tante sofferenze,
    ho avuto la fortuna di trovarti,
    tu amico mio,
    ho bisogno di te,
    e ho bisogno di essere, essere, essere
    senza subire pregiudizi altrui,
    grazie amico mio che vivi, e che insieme a te,
    riesci a farmi vivere per quel che sono. Grazie.
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      Scritta da: Pierluigi Camilli
      in Poesie (Poesie personali)

      Illusione e delusione

      PRIMA (Marzo 1963)
      Dopo cena
      Accosto al fuoco,
      la pipa in bocca
      immerso nei pensieri,
      sembrava la statua della saggezza!
      Socchiude gli occhi.
      Ogni tanto
      Segue i cerchi di fumo.
      Sogna!
      Sogna la giovinezza
      ch'è fuggita troppo presto,
      come i suoi cerchi di fumo!
      Rivive giorni di fatica
      e di piacere.
      Rivive il tempo
      Quando giovane,
      lavorava per un pezzo di pane.
      E questi di oggi…
      Questi irrequieti!
      Questa gioventù a cui nulla basta!
      Nonno, Nonno!
      Oggi non basta più:
      non può bastare
      solo un pezzo di pane!
      Oggi, nonno, si prepara il mondo…
      Oggi si lavora per domani!
      Perché oggi vogliamo
      che domani non più dicano,
      come a te,
      eccoti questo pezzo di pane:
      noi dobbiamo dire voglio.
      Voglio questo o quel pezzo di pane!

      DOPO (1979)
      E giunse il sessantotto…
      Il nonno ancora in vita
      Ma non poteva più fumare:
      non poteva più inseguire i ricordi
      tra i cerchi di fumo!
      Scuoteva la testa!
      Anche a noi
      toccò ridimensionare i sogni
      di pretese
      assurde, per chi non ha potere!

      OGGI (2005)
      Effettivamente, nonno,
      potrai vedere dal sonno
      eterno, che qualcosa abbiamo cambiato!
      Il disoccupato
      di lusso, che firma cambiali
      per fare vacanze con industriali!

      CAGLIOSTRO (2005)
      Cagliostro!
      Almeno davi l'illusione
      di guarire la gente!
      Inchiostro!
      Oggi se ne spreca a profusione,
      per non far niente!!
      Riforme!
      Fatte di malavoglia,
      ti lasciano morire!
      Deforme!
      Davanti alla soglia
      dell'ospedale rimani a soffrire!
      Analisi!
      Richieste per controllare
      la vista che stai perdendo!
      Però bisogna aspettare
      Mutato tu essendo!
      Si è in crisi!
      Costa un occhio, non si può fare:
      rimane il miracolo del reverendo!
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        Scritta da: Lorenzo Righetti
        in Poesie (Poesie personali)

        Vorrei

        Vorrei aprire gli occhi e vederti... qui, davanti a me!
        Vorrei poterti accarezzare, baciare dolcemente, stringerti forte a me per donarti il mio calore...
        Vorrei appoggiare il tuo viso sul mio petto e dedicarti il battito del mio Cuore...
        Vorrei prenderti per mano e tenerti nel mio mondo, un mondo chiamato Amore...
        Vorrei cullarti teneramente tra le mie braccia, e coccolarti nel più dolce dei modi...
        Vorrei far parte dei tuoi pensieri, dei tuoi ricordi... del tuo passato, presente e futuro...
        Vorrei Amarti di quel Amore che solo io potrei darti, un Amore sincero e senza confini...
        Vorrei fare l'Amore con te per Amarti nel modo più intenso e profondo...
        Vorrei essere l'aria che respiri per farti vivere di me ed essere parte di te...
        Vorrei essere il vento che con la sua brezza ti carezza il viso e si inebria del tuo profumo...
        Vorrei essere la pioggia per cadere su ogni centimetro del tuo corpo ed essere assorbito dalla pelle...
        Vorrei essere un fulmine per accecarti col mio Amore per te, e un tuono per urlarti un fragoroso Ti Amo!
        Vorrei essere una stella cometa per essere un tuo desiderio e precipitare nel tuo Cuore...
        Vorrei essere un supereroe per stupirti con ogni mio gesto e per darti la sicurezza di cui hai bisogno.
        Vorrei essere la tua felicità, la tua serenità, la tua gioia, il tuo buonumore, il tuo sorriso...
        Vorrei, Vorrei, Vorrei... Vorrei tante altre cose, ma la cosa che Vorrei di più è che tu esistessi!
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          Scritta da: Stefano Galbusera
          in Poesie (Poesie personali)
          Con te accanto
          vorrei trascorrere il tempo
          così effimero e veloce
          come pioggia d'estate

          con te accanto
          vorrei vivere il silenzio
          di questa notte
          che ci avvolge
          amorevole e fredda
          con mani invisibili
          ci accarezza
          rigando i nostri volti
          con raggi di luce
          alla luna rubati

          con te accanto
          vorrei percorrere questa strada
          persa fra gli alberi
          grondanti rispetto e vita
          e fermarmi ad osservare
          ciò che distruggiamo
          come impietoso cancro della terra

          e ti cullerei
          con parole
          vecchie come la polvere dei secoli
          eppur vive
          come frecce miranti al cuore
          e parleremo d'amore
          della luce che riscalda i cuori
          della gioia del mondo
          di volti felici
          di occhi lucenti
          come diamanti del tesoro di un re

          e ruberemo la vita
          da questo tempo

          per farla nostra
          nostra soltanto.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Salute a te o vento.

            Salute a te o vento
            armonia vagabonda di mormorii,
            musicale voce lamentatrice
            che vieni da lontano e animo ridai
            a moribonda aria!
            Hai mugghiato tra i portici,
            trasportato polline, agitato
            ciuffi di canne, spettinato chiome
            e salici, attraversato contrade,
            scompigliato mucchi di sabbia,
            corrugato il ponto,
            soffiato su lapidi e vivi!
            Ora raccogli le tue forze,
            trova un varco nel mio cuore,
            increspa l'acqua stagna del mio lago,
            insuffla un alito da i vetri infranti
            della finestra delle mie speranze!
            È lontano ma non obliato il ricordo
            di quando, aspettandoti con ansia,
            liberavo nel cielo aquiloni colorati
            o sfidandoti, disarmato di abiti,
            nei tuoi momenti di veemenza
            imperterrito ti venivo incontro!
            Altri venti ho incontrato, altri soffi,
            hanno scosso gli arrugginiti
            cardini della porta dei miei anni,
            altri petali ho visto strappare
            al bocciolo prima che fiorisse
            pendie e secche foglie mulinare
            tra turbini di sogni;
            altri perduti giorni ho visto
            stramazzare, senza luce.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Thànatos

              Thànatos,
              insopportabile vita
              disfatto mi trascina
              per giorni cupi e tristi
              deportandomi
              in funerei pensieri
              ove consunta anima,
              smarrita si aggira
              te invocando
              che, impietosa, ti attardi
              e più acerba e lunga
              fai la pena mia!
              Sono qui Thànatos,
              prendimi per mano
              e conducimi sulla strada
              da cui viene e va ogni
              vivente cosa! Oltre
              non indugiare! Non indurmi
              stanco... a venirti incontro!
              Liberami da questo fardello
              di uman dolore che misera
              fa la vita quando null'altro
              avanza se non malinconia
              che, pungente abbracciando,
              trafigge l'inconsistente guscio
              a strenua difesa opposto
              contro mortali insidie!
              Sai... fui vivo un tempo:
              gladio impugnai
              nella cruente arena
              di ideali battaglie!
              Sentii i possenti fremiti
              che scuotono il cuore
              e fanno grande l'occhio
              con cui penetri le cose
              cercando amor di vita!
              Tra tramonti ed albe,
              il cielo e le stelle scrutai
              nelle mia lunga notte
              ma non scorsi che ombre!
              Cuori, muti e sordi, interrogai
              nel solitario mio tragitto
              e fu sempre silenzio!
              Poi che il vano essere
              incontrai e mi avvidi
              che tutto muta e solo
              acuto dolor resta,
              tra metamorfosi avvilenti
              si spense ogni altra fiamma!
              Per atavico gioco di istinti
              in un abbandono di sensi
              a caso venuto al mondo,
              subii l'assurda sorte
              che la vita impone
              e al giogo del vortice
              poi l'abbandona!
              Ilota di me stesso
              al canuto traghettatore
              pagherò il riscatto
              per tornar presto
              su agognata riva
              avocando una libertà
              che negata è in vita!
              Altro non spero Thànatos!
              Conducimi Lì dove
              forse mi aspettano,
              riportami all'arcano lido
              da cui per il Quaggiù
              senza volerlo salpai.
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