Un geranio rosso pende dal balcone guardando l'uomo correre nel giorno: lo guarda, gli parla, lo ascolta gettando i suoi petali al vento. Solo un uccello si ferma a giocare con la chiazza rossa nata nella notte.
Oggi i fiori nascono e muoiono feriti da occhi indiscreti. I raggi di sole non sono gli stessi di ieri.
Un geranio rosso pende dal balcone si spezza e cade. Nessuno lo raccoglie, viene calpestato. Un cane lo fiuta gli strappa l'odore. È morto anche oggi un geranio rosso nato per vivere la bellezza poche ore.
Te ne sei andata via, lontana da me... Ma dovunque tu sia... Guarda la luna, ed io farò lo stesso... Ma se nn ci dovessimo vedere lì... Dai un "bacio" ad una stella, che poi lo porterà da me, e mi dirà che mi hai pensato...
Ho bisogno di uscire, finalmente dopo tanto tempo dopo tante sofferenze, ho avuto la fortuna di trovarti, tu amico mio, ho bisogno di te, e ho bisogno di essere, essere, essere senza subire pregiudizi altrui, grazie amico mio che vivi, e che insieme a te, riesci a farmi vivere per quel che sono. Grazie.
Quando hai appena finito una storia che tu definivi seria... Rimane in te una grande ferita, come il tuo amore... Ma sarà una ferita che non si cicatrizzerà mai.
PRIMA (Marzo 1963) Dopo cena Accosto al fuoco, la pipa in bocca immerso nei pensieri, sembrava la statua della saggezza! Socchiude gli occhi. Ogni tanto Segue i cerchi di fumo. Sogna! Sogna la giovinezza ch'è fuggita troppo presto, come i suoi cerchi di fumo! Rivive giorni di fatica e di piacere. Rivive il tempo Quando giovane, lavorava per un pezzo di pane. E questi di oggi… Questi irrequieti! Questa gioventù a cui nulla basta! Nonno, Nonno! Oggi non basta più: non può bastare solo un pezzo di pane! Oggi, nonno, si prepara il mondo… Oggi si lavora per domani! Perché oggi vogliamo che domani non più dicano, come a te, eccoti questo pezzo di pane: noi dobbiamo dire voglio. Voglio questo o quel pezzo di pane!
DOPO (1979) E giunse il sessantotto… Il nonno ancora in vita Ma non poteva più fumare: non poteva più inseguire i ricordi tra i cerchi di fumo! Scuoteva la testa! Anche a noi toccò ridimensionare i sogni di pretese assurde, per chi non ha potere!
OGGI (2005) Effettivamente, nonno, potrai vedere dal sonno eterno, che qualcosa abbiamo cambiato! Il disoccupato di lusso, che firma cambiali per fare vacanze con industriali!
CAGLIOSTRO (2005) Cagliostro! Almeno davi l'illusione di guarire la gente! Inchiostro! Oggi se ne spreca a profusione, per non far niente!! Riforme! Fatte di malavoglia, ti lasciano morire! Deforme! Davanti alla soglia dell'ospedale rimani a soffrire! Analisi! Richieste per controllare la vista che stai perdendo! Però bisogna aspettare Mutato tu essendo! Si è in crisi! Costa un occhio, non si può fare: rimane il miracolo del reverendo!
Vorrei aprire gli occhi e vederti... qui, davanti a me! Vorrei poterti accarezzare, baciare dolcemente, stringerti forte a me per donarti il mio calore... Vorrei appoggiare il tuo viso sul mio petto e dedicarti il battito del mio Cuore... Vorrei prenderti per mano e tenerti nel mio mondo, un mondo chiamato Amore... Vorrei cullarti teneramente tra le mie braccia, e coccolarti nel più dolce dei modi... Vorrei far parte dei tuoi pensieri, dei tuoi ricordi... del tuo passato, presente e futuro... Vorrei Amarti di quel Amore che solo io potrei darti, un Amore sincero e senza confini... Vorrei fare l'Amore con te per Amarti nel modo più intenso e profondo... Vorrei essere l'aria che respiri per farti vivere di me ed essere parte di te... Vorrei essere il vento che con la sua brezza ti carezza il viso e si inebria del tuo profumo... Vorrei essere la pioggia per cadere su ogni centimetro del tuo corpo ed essere assorbito dalla pelle... Vorrei essere un fulmine per accecarti col mio Amore per te, e un tuono per urlarti un fragoroso Ti Amo! Vorrei essere una stella cometa per essere un tuo desiderio e precipitare nel tuo Cuore... Vorrei essere un supereroe per stupirti con ogni mio gesto e per darti la sicurezza di cui hai bisogno. Vorrei essere la tua felicità, la tua serenità, la tua gioia, il tuo buonumore, il tuo sorriso... Vorrei, Vorrei, Vorrei... Vorrei tante altre cose, ma la cosa che Vorrei di più è che tu esistessi!
Nell'infinito nulla, ho incontrato i tuoi occhi e in quell'armonia d'intenti il vento m'ha mosso il cuore animando di luce il creato; e il nostro correre nel tempo, è stato colorato da un bacio.
Con te accanto vorrei trascorrere il tempo così effimero e veloce come pioggia d'estate
con te accanto vorrei vivere il silenzio di questa notte che ci avvolge amorevole e fredda con mani invisibili ci accarezza rigando i nostri volti con raggi di luce alla luna rubati
con te accanto vorrei percorrere questa strada persa fra gli alberi grondanti rispetto e vita e fermarmi ad osservare ciò che distruggiamo come impietoso cancro della terra
e ti cullerei con parole vecchie come la polvere dei secoli eppur vive come frecce miranti al cuore e parleremo d'amore della luce che riscalda i cuori della gioia del mondo di volti felici di occhi lucenti come diamanti del tesoro di un re
Salute a te o vento armonia vagabonda di mormorii, musicale voce lamentatrice che vieni da lontano e animo ridai a moribonda aria! Hai mugghiato tra i portici, trasportato polline, agitato ciuffi di canne, spettinato chiome e salici, attraversato contrade, scompigliato mucchi di sabbia, corrugato il ponto, soffiato su lapidi e vivi! Ora raccogli le tue forze, trova un varco nel mio cuore, increspa l'acqua stagna del mio lago, insuffla un alito da i vetri infranti della finestra delle mie speranze! È lontano ma non obliato il ricordo di quando, aspettandoti con ansia, liberavo nel cielo aquiloni colorati o sfidandoti, disarmato di abiti, nei tuoi momenti di veemenza imperterrito ti venivo incontro! Altri venti ho incontrato, altri soffi, hanno scosso gli arrugginiti cardini della porta dei miei anni, altri petali ho visto strappare al bocciolo prima che fiorisse pendie e secche foglie mulinare tra turbini di sogni; altri perduti giorni ho visto stramazzare, senza luce.
Thànatos, insopportabile vita disfatto mi trascina per giorni cupi e tristi deportandomi in funerei pensieri ove consunta anima, smarrita si aggira te invocando che, impietosa, ti attardi e più acerba e lunga fai la pena mia! Sono qui Thànatos, prendimi per mano e conducimi sulla strada da cui viene e va ogni vivente cosa! Oltre non indugiare! Non indurmi stanco... a venirti incontro! Liberami da questo fardello di uman dolore che misera fa la vita quando null'altro avanza se non malinconia che, pungente abbracciando, trafigge l'inconsistente guscio a strenua difesa opposto contro mortali insidie! Sai... fui vivo un tempo: gladio impugnai nella cruente arena di ideali battaglie! Sentii i possenti fremiti che scuotono il cuore e fanno grande l'occhio con cui penetri le cose cercando amor di vita! Tra tramonti ed albe, il cielo e le stelle scrutai nelle mia lunga notte ma non scorsi che ombre! Cuori, muti e sordi, interrogai nel solitario mio tragitto e fu sempre silenzio! Poi che il vano essere incontrai e mi avvidi che tutto muta e solo acuto dolor resta, tra metamorfosi avvilenti si spense ogni altra fiamma! Per atavico gioco di istinti in un abbandono di sensi a caso venuto al mondo, subii l'assurda sorte che la vita impone e al giogo del vortice poi l'abbandona! Ilota di me stesso al canuto traghettatore pagherò il riscatto per tornar presto su agognata riva avocando una libertà che negata è in vita! Altro non spero Thànatos! Conducimi Lì dove forse mi aspettano, riportami all'arcano lido da cui per il Quaggiù senza volerlo salpai.