Poesie personali


Scritta da: Antonio Sangervasio
in Poesie (Poesie personali)

Aggrappato ad uno scoglio

Passo,
ad un passo da una scogliera,
l'aurora non viene
o non esiste.
Il tempo è un'acqua senza meta,
perpetua il suo moto incessante,
la luce da un presagio di uno scatto di immagine.
Nell'incerto mio quadro,
mio mondo davanti,
plano,
cerco l'assoluto
nel mio mare opaco,
segno i confini mobili che mai saranno invasi,
afferro la montagna per parlare,
per ore,
per anni,
di quei discorsi spenti ormai dismessi,
cercando la risposta tra le onde.
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    Scritta da: Antonio Sangervasio
    in Poesie (Poesie personali)

    Come bloccati

    Siamo inganni,
    metamorfosi di immagini
    intagliate nei ricordi,
    ferite non chiuse
    di un amore oscurato dall'autunno,
    chiodi in un muro maestro,
    orologi privati di un giro di ago,
    fermi immagine del sempre continuo incessante sperare,
    l'ingresso vietato
    per chi non sa desinare
    vizi e virtù di una vita scomposta in tasselli,
    bloccati dal vento
    nelle eclissi di ogni
    promessa sfumata.
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      Scritta da: Rex Akragas
      in Poesie (Poesie personali)

      Non ho paura

      Non ho paura.
      Non ho paura del buio... farà giorno
      non ho paura dell'uomo nero... è soltanto nella mia mente
      non ho paura di perdermi... ritroverò la strada
      non ho paura di cadere... mi rialzerò
      non ho paura di partire... ritornerò
      di una cosa soltanto ho paura... di perderti.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)

        Gioco infantile

        "Giochiamo per ridere"
        - disse la bambina.
        Tu dici: "La casa cammina",
        io dico: "L'albero piange".
        Cominci tu - dissi -
        tu sei la più piccola devi sognare.
        Chiuse gli occhi con le dita e continuò:
        "La casa è sulla torre e la luna dorme,
        i pesci camminano sotto l'ombrello,
        la balena entra nell'autobus,
        schiaccia una vespa e si sgonfia.
        Il semaforo è viola, passano tutti
        sui fili della luce e nessuno cade,
        nessuno piange e guardano avanti.
        I cani portano le cravatte,
        le scarpe parlano con le foglie
        insieme a Babbo Natale senza sonno".

        Perché non ridi più - disse la bambina.
        Adesso tocca a te. Chiudi gli occhi.

        "Era notte e c'era il sole,
        gli uccelli erano liberi senza timori,
        gli uomini volavano senz'ali,
        le macchine erano giocattoli di pane.
        Tutti mangiavano, nessuno comprava
        era il mondo di molti regali.
        Non c'era bisogno di fare gli esami
        tutti sapevano senza studiare".

        Ho vinto io - disse la bambina
        e dormì contenta
        continuando a sognare...
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)

          Sera zambesiana

          Vennero anche le stelle quella notte
          sulla fonte dei miei sogni.
          Inseguivano gazzelle africane
          sotto la luna piena di fumo.
          Un macigno silenzioso guardava la montagna
          parlando dolcemente al cuore.
          Era una sera africana
          con batuques, varimba e sudori,
          danze e grida di donne senza uomo.

          Valeva la pena sognare sulla spiaggia
          vicino a una barca senza pescatore.
          Scesero le stelle sulle acque,
          caddero molte in una rete
          appesa a quei sogni accesi
          quando il cuore si rintana senza parole.

          Vennero anche le stelle quella notte
          ma l'uomo era solo a meditare,
          sciogliendo nodi fatti da ragazzo
          in un mattino aperto al sole.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)

            Il geranio

            Un geranio rosso pende dal balcone
            guardando l'uomo correre nel giorno:
            lo guarda, gli parla, lo ascolta
            gettando i suoi petali al vento.
            Solo un uccello si ferma a giocare
            con la chiazza rossa nata nella notte.

            Oggi i fiori nascono e muoiono
            feriti da occhi indiscreti.
            I raggi di sole
            non sono gli stessi di ieri.

            Un geranio rosso pende dal balcone
            si spezza e cade.
            Nessuno lo raccoglie, viene calpestato.
            Un cane lo fiuta
            gli strappa l'odore.
            È morto anche oggi
            un geranio rosso
            nato per vivere la bellezza
            poche ore.
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              Scritta da: mcfreud
              in Poesie (Poesie personali)
              Ho bisogno di uscire,
              finalmente dopo tanto tempo
              dopo tante sofferenze,
              ho avuto la fortuna di trovarti,
              tu amico mio,
              ho bisogno di te,
              e ho bisogno di essere, essere, essere
              senza subire pregiudizi altrui,
              grazie amico mio che vivi, e che insieme a te,
              riesci a farmi vivere per quel che sono. Grazie.
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