Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Si dispera e pesticcia il bambino

Si dispera e pesticcia il bambino
il palloncino appena ricevuto in dono
sfuggitogli dalle dita è volato via
-di che colore era? - ancora si chiede.
Attaccate ad un filo, transienti
quante cose in un niente
la vita con uno strappo ci sottrae.
Pulsa il tempo e complotta sparizioni,
del pensiero dell'attimo prima
nulla ci resta, non una minima traccia
persiste sui sedimenti del ricordo,
molti estinti annovera la memoria
allo scroscio dei giorni e delle ore,
silenzi di sincope s'immillano
al muto distaccarti da ombre.
Si buccina che nessun possesso
sia sicuro, che ogni certezza sia momentanea
che la speranza fugga prima di essere degustata
che l'illusione sia piuma al vento.
Finché si può, tra fiotti si galleggia
un vortice, poi, inesorabile, nient'altro.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Se è in bianco e nero e non a colori

    Se è in bianco e nero
    e non a colori che ti ho ritratta
    sul frontespizio da quattro soldi
    della silloge che ti ho dedicato
    che importa: acceso e smagliante
    il tuo sorriso per me mai muta:
    mirando la donna amata,
    rapido giunge e riparte
    fischiettando e svaporando
    sempre un treno
    strapieno di emozioni!
    Magnificata dal cuore,
    solare e bella più che mai
    incessante in me amor t'effonde
    nessun spessore ci separa:
    la tua pelle è la mia. Anime fuse
    in uno stesso corpo chi può disunirle!
    Lievitate e alate, in volo
    su nel cielo azzurro
    se abbiano insieme un peso
    poi è ancora da vedersi!
    Amore, ultima corda della mia cetra
    bisogna pure che ti persuada del tutto
    che non nel sonniloquio
    ma è nel giorno che sei il mio pensiero,
    il mio necessario, il fuso su cui avvolgo
    la speranza, la mano che allontana
    le forbici di Atropo dall'invisibile filo
    a cui tremante è sospesa ogni vita
    la gattona senza unghie con occhi dolci
    che accarezzo e invispita mi fa le fusa.
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      Un'auto al primo appuntamento mi portava

      Un'auto al primo appuntamento mi portava,
      quante raffiche di dubbi feroci spiravano
      sul mio cuore mentre alla meta mi avvicinavo.
      Giunto che vi fui, stordito da emozione,
      la tua figura poco distante mi additavi.
      Il tempo di guardarti, due baci
      veri sulle tue guance scoccai
      Mi si strinse il cuore:
      anche per me nel mondo
      qualcuno c'era che mi cercava!
      Non disagio, non stupore
      al primo abbraccio quasi nell'ombra:
      se vero fosse il sogno più non dubitai!
      Ah qual trapasso di gioia
      al batticuore che al tuo si accordava!
      Occhi addolciti i tuoi e i miei,
      inteneriti ascoltavano stupiti
      il cuore cantare a squarciagola:
      un attimo cancellò anni amari da ricordare
      l'aria curante della vita ricevemmo in viso
      si scrostò il dolore e pentito scappò via.
      Labbra mute da anni divennero ciarliere
      aride si inumidirono per scrosci di baci.
      Nell'attesa di un giorno d'amore autentico
      si può morire di illusione molti dicono:
      noi lo smentimmo, fu lo sguardo
      della gente su noi rivolto a dirlo
      quando la mia e la tua mano si strinsero
      e in una intuizione ci mossero ad altra vita.
      Licenzierò per sempre la serva illusione
      or che da sogno ti sei fatta carne viva.
      Ti tocco ti vedo ti ascolto:
      bella più di un sogno
      ti percorrono i miei sensi
      più non lotta l'ammalata speranza
      tra vita e la morte. Seduci il mi corpo,
      accarezzalo con l'anima tua amore,
      non volger la pupilla altrove,
      fissa l'uomo che ti sorride
      con occhi abbelliti e grati
      che come rugiada brillano
      quando le tue labbra posi sulle mie!
      Muori e scompari menzogna, via
      all'incedere dei passi dei nostri cuori.
      Nessuno più ci riconosca qual fummo
      e si soffermino su quel che ora siamo.
      Vieni diletta, svaghiamoci tra i colori
      del mare e del cielo, oltrepassiamo
      il limite in cui si incontrano baciandosi
      il cielo e il mare, andiamo
      là dove l'orizzonte non arriva mai.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Non so cosa io sia o sembri

        Non so cosa io sia o sembri
        non mi congratulo con me stesso
        né mi infirmo o mi confermo
        appena mi riconosco
        talvolta fuscello trasportato
        dal vento sui pendii del tempo.
        So, a mie spese, che il vivere
        è un grattacapo da vertigini
        e distinguere, se sei stato
        fosti o diverrai è impresa
        impossibile e avventata.
        Senza orientamento si ondeggia
        tra intrighi di supposizioni
        con altri te stessi mai compresi.
        Imperfetti o perfetti ci si declina
        a secondo del momento
        e il distinguersi nella chiarità
        è solo l'ameno artificio
        per raggirare un nulla opaco
        che senza fisionomie ci ritrae.
        Se ritrovi e fissi il verso
        della tua vita svalutata
        c'è sempre poi qualcuno
        pronto a mostrarti il recto
        e così tra conversioni
        per riapprezzarti ti esamini;
        ma il titolo non cambia
        a seconda del contesto
        e per la precarietà pregnante
        non ci sono cure salvifiche
        né le parole ancor dispongono
        dell'obiettivo con cui scattare
        l'istantanea che mostri integre
        le luci, le ombre e i colori
        dei paesaggi attraversati dal cuore.
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          in Poesie (Poesie personali)

          All'appello dei vivi

          All'appello dei vivi
          già da tempo molti risultano assenti.
          Un giorno, anch'io di sicuro
          sollevato dall'onere di apparire
          riceverò un biglietto di solo andata
          e certo non potrò rifiutarlo.
          Afferrati per fato
          nella rete strapiena dei vivi
          reclamati da chissà chi
          bisognerà andare non so dove.
          Alla lotteria della terrenità
          nessun numero finito
          può evitare di essere estratto:
          è solo questione di indovinare
          quanto prossima o remota
          sia la probabilità dell'evento:
          cabala non vi è che lo escluda!
          Pure è da scartare che abbia un senso
          ma, ineluttabile, prima o poi
          il boomerang della vita ritorna
          al punto da cui venne lanciato.
          Il corpo, ossia il Tutto
          alla stracca, costretto sarà
          a varcare l'atra linea
          che lo separa dalla morte:
          nulla scongiura il benservito del tempo
          ed evita lo sbarco sul molo delle ombre.
          Almeno per questo e per una volta
          finalmente non potremo non dire
          di non essere tutti uguali.
          Per un frangente, rinsaviti
          smetteremo di azzuffarci
          per sostenere, falso, il contrario.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Vita flagellante

            Vita flagellante, placa e sospendi
            la furia delle spume di agro-oscuro
            che martellano assidue e furiose
            le deboli fiancate del mio cuore!
            Riposami, non ne posso più
            di vivere nella tempesta
            con mille falle, incagliato, impedito
            a poche miglia dal bagnasciuga
            ove forse vano mi aspetta un amore.
            Su frangiflutti d'incomprensione
            troppe volte la prua del destino
            è sbattuta e pur sono stato
            risparmiato dal gorgo:
            ne rammento l'inferno attorno!
            Ah riverso, inane fossi affondato
            in quello sbattimento di acque intorte
            annegata anche sarebbe l'illusione
            di una scialuppa di salvataggio
            svanita la linea dell'orizzonte
            da dove estenuato la luce di un faro
            tante volte invocai e mi promise salvezza.
            Vita, vita vestimi di ali o di vele
            ingaggiami nell'impresa di essere
            per intero, un istante rendimi pace
            nel convulso tempo che scorre fugace!
            Malasorte che t'avventi mai stanca
            su me ridotto a ben poco
            non scandire più gli istanti che vivo:
            troppo langue il cuore smarrito
            un uomo senza futuro né ricordi
            si tramuta a fantoccio senza volto
            al mesto avvicendarsi dei giorni!
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              Scritta da: Luca Cordaro
              in Poesie (Poesie personali)

              Che triste mondo

              Si arriva ad un punto
              in cui è difficile tornare indietro
              tu lotti
              ma vai contro corrente
              contro tutto
              contro un muro invisibile
              ti colpisce, ti stona
              non capisci
              continui a sbattere
              cerchi di sfondare la barriera
              fino a quando hai forza
              fino a quando ti dice il cuore
              ma la forza diminuisce
              il cuore non regge lo sforzo
              decidi di rinunciare
              ed è lì che...
              ed è lì che hai perso
              hai perso la voglia di continuare
              di sperare in un mondo migliore
              ti arrendi
              non puoi fare più nulla
              la verità è che sei stanco
              stanco di lottare
              stanco di sbattere contro un muro
              che non vuole cedere
              e allora cedi tu
              e li tutto finisce
              tutto si spegne
              è la fine...
              il mondo ti volta le spalle
              un mondo triste
              tu non capisci
              ci tenti, ma non capisci
              hai dato tutto te stesso
              ed il dolore è più forte
              devi solo accettare
              senza più combattere
              senza più credere
              di poter migliorare
              un mondo così...
              che triste mondo.
              Devi solo...
              girarti e continuare
              proseguire per altre vie.
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                Scritta da: Luca Cordaro
                in Poesie (Poesie personali)

                Ho la chiave del tuo cuore

                No, non smetterò mai di cercarti, dovessi andare in capo al mondo;
                sono io, sono io che ho la chiave,
                la chiave del tuo cuore...
                Ti cerco in lungo, ti cerco in largo,
                la speranza di trovarti
                non svanirà mai
                e quando finalmente
                i nostri sguardi si incrocieranno,
                le nostre mani si sfioreranno
                i nostri cuori batteranno,
                allora, solo allora,
                potrò aprire il tuo cuore
                e liberare l'amore
                che tieni rinchiuso gelosemente,
                e finalmente amarti,
                amarti con l'amore che accumulo
                da anni in tua attesa...
                Ti sto aspettando,
                con le chiavi in mano,
                mostrati e rendimi la persona più felice a questo mondo,
                mostrati e ti regalerò momenti indimenticabili,
                mostrati e ti regalerò il sole, la luna e le stelle,
                mostrati e ti renderò orgogliosa come non mai,
                mostrati e ti amerò per sempre.
                Ma non farmi soffrire, mai...
                io farò lo stesso,
                ma non mancarmi di rispetto, mai...
                io farò lo stesso,
                ma non mentirmi, mai...
                io farò lo stesso...
                Ti sto aspettando,
                portami il tuo cuore,
                portami il tuo amore...
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Aveva accorto scandagliata

                  Aveva accorto scandagliata
                  tutta la sfera cupa
                  il tuo cuore impietrito
                  cercando pertugi e fessure
                  da cui traspirasse una luce.
                  Or sguscia e riappare il sereno
                  dallo squarcio inatteso dietro
                  fioccose trame di ragnatele.
                  Disgregati, diffusi nembi
                  si sfilacciano, già lontani
                  si disperdono senza tracce:
                  al chiaro si converte lo scuro
                  neonate immagini ti ridono.
                  Camminante, pur solo
                  ricolmo sei d'infinito!
                  Alacre ti si spiana l'illusione
                  fermenti risalgono dal cuore;
                  ti racconti, fatto diverso.
                  Vivere vuoi e ti ritempri,
                  come posseduto ti scagli
                  sulla vita, ne spii gli atti
                  per impedirle di rimordere
                  di sciabordarti ancora!
                  Ai polsi alacre preme
                  la volontà primordiale
                  che accalda e avvampa;
                  il tuo volto, disteso è or
                  al par di quello arrossato
                  di divertito invitato
                  che goda una festa in atto.
                  E quando pur l'ombra fluisce
                  e ritorna allo sgranar
                  di mesti ricordi
                  ancor barlumi scoccanti scorgi
                  dalla radura ove bivacchi
                  se scruti la sorella notte
                  che sentinella del cielo
                  fiduciosa come or tu
                  fraterno cambio aspetta
                  dal puntuale giorno.
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                    in Poesie (Poesie personali)

                    Disvela gli umori del tuo cuore

                    Disvela gli umori del tuo cuore
                    e sulle labbra umettati li sparge
                    il bacio improvviso che mi dai.
                    È in quell'atto, nella frescura
                    che giunge, che si disincaglia
                    la mia vita, chiglia in avaria
                    arenata tra sirti di malinconie.
                    È la tua bocca: ampia, sensuale,
                    ineffabile dolcezza colta
                    nel protrarsi di un abbandono,
                    che mi sospinge fuor dalla secca
                    e per il petto diffonde aromi
                    e tintinnio di emozioni,
                    che l'anima insuffla all'esaurirsi
                    di ansanti frammenti di respiro.
                    Non più vago sfuggente precario
                    un amor di essere ritrovo,
                    al suo braccio forte mi avvinghio
                    per lasciarmi condurre festoso
                    nel piazzale della meraviglia
                    alla sagra di nuovi sapori di vita.
                    Insaturo di te, non potrò mai dirti:
                    arresta i tuoi baci. Bagnami di essi!
                    Rovescia il mare del tuo amore
                    sulla secchezza delle mie pieghe
                    allegra conduttrice del mio destino.
                    Trasvoliamo, cogliamo sogni per noi
                    allo sfiorare soave di labbra
                    che anelano albe di focosi baci.
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