Poesie personali


Scritta da: Rosy Zangala
in Poesie (Poesie personali)
Dove vorrei essere?
Proprio lì,

dove i sogni non hanno fine,
dove tutto può accadere,
dove si sorride al nuovo giorno
e si vive di tenere emozioni,
dove i colori sono nitidi
e le persone vere,
dove si decide sempre la cosa giusta
e sei fiero di essere vivo.
Vorrei tanto trovarmi nel tuo regno:
re del sorriso.
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    Scritta da: Rosy Zangala
    in Poesie (Poesie personali)
    Possono i ricordi vivere per te?
    E possono le scelte decidere della tua vita?
    Ed i sogni, i sogni che posto hanno nella nostra quotidianità?
    Ho accantonato il sorriso,
    perché passano i giorni e sempre le stesse domande restano ancora senza risposta.
    Sorridere per continuare a vivere?
    O continuare a vivere per sorridere?
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      in Poesie (Poesie personali)

      Si dispera e pesticcia il bambino

      Si dispera e pesticcia il bambino
      il palloncino appena ricevuto in dono
      sfuggitogli dalle dita è volato via
      -di che colore era? - ancora si chiede.
      Attaccate ad un filo, transienti
      quante cose in un niente
      la vita con uno strappo ci sottrae.
      Pulsa il tempo e complotta sparizioni,
      del pensiero dell'attimo prima
      nulla ci resta, non una minima traccia
      persiste sui sedimenti del ricordo,
      molti estinti annovera la memoria
      allo scroscio dei giorni e delle ore,
      silenzi di sincope s'immillano
      al muto distaccarti da ombre.
      Si buccina che nessun possesso
      sia sicuro, che ogni certezza sia momentanea
      che la speranza fugga prima di essere degustata
      che l'illusione sia piuma al vento.
      Finché si può, tra fiotti si galleggia
      un vortice, poi, inesorabile, nient'altro.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Se è in bianco e nero e non a colori

        Se è in bianco e nero
        e non a colori che ti ho ritratta
        sul frontespizio da quattro soldi
        della silloge che ti ho dedicato
        che importa: acceso e smagliante
        il tuo sorriso per me mai muta:
        mirando la donna amata,
        rapido giunge e riparte
        fischiettando e svaporando
        sempre un treno
        strapieno di emozioni!
        Magnificata dal cuore,
        solare e bella più che mai
        incessante in me amor t'effonde
        nessun spessore ci separa:
        la tua pelle è la mia. Anime fuse
        in uno stesso corpo chi può disunirle!
        Lievitate e alate, in volo
        su nel cielo azzurro
        se abbiano insieme un peso
        poi è ancora da vedersi!
        Amore, ultima corda della mia cetra
        bisogna pure che ti persuada del tutto
        che non nel sonniloquio
        ma è nel giorno che sei il mio pensiero,
        il mio necessario, il fuso su cui avvolgo
        la speranza, la mano che allontana
        le forbici di Atropo dall'invisibile filo
        a cui tremante è sospesa ogni vita
        la gattona senza unghie con occhi dolci
        che accarezzo e invispita mi fa le fusa.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Un'auto al primo appuntamento mi portava

          Un'auto al primo appuntamento mi portava,
          quante raffiche di dubbi feroci spiravano
          sul mio cuore mentre alla meta mi avvicinavo.
          Giunto che vi fui, stordito da emozione,
          la tua figura poco distante mi additavi.
          Il tempo di guardarti, due baci
          veri sulle tue guance scoccai
          Mi si strinse il cuore:
          anche per me nel mondo
          qualcuno c'era che mi cercava!
          Non disagio, non stupore
          al primo abbraccio quasi nell'ombra:
          se vero fosse il sogno più non dubitai!
          Ah qual trapasso di gioia
          al batticuore che al tuo si accordava!
          Occhi addolciti i tuoi e i miei,
          inteneriti ascoltavano stupiti
          il cuore cantare a squarciagola:
          un attimo cancellò anni amari da ricordare
          l'aria curante della vita ricevemmo in viso
          si scrostò il dolore e pentito scappò via.
          Labbra mute da anni divennero ciarliere
          aride si inumidirono per scrosci di baci.
          Nell'attesa di un giorno d'amore autentico
          si può morire di illusione molti dicono:
          noi lo smentimmo, fu lo sguardo
          della gente su noi rivolto a dirlo
          quando la mia e la tua mano si strinsero
          e in una intuizione ci mossero ad altra vita.
          Licenzierò per sempre la serva illusione
          or che da sogno ti sei fatta carne viva.
          Ti tocco ti vedo ti ascolto:
          bella più di un sogno
          ti percorrono i miei sensi
          più non lotta l'ammalata speranza
          tra vita e la morte. Seduci il mi corpo,
          accarezzalo con l'anima tua amore,
          non volger la pupilla altrove,
          fissa l'uomo che ti sorride
          con occhi abbelliti e grati
          che come rugiada brillano
          quando le tue labbra posi sulle mie!
          Muori e scompari menzogna, via
          all'incedere dei passi dei nostri cuori.
          Nessuno più ci riconosca qual fummo
          e si soffermino su quel che ora siamo.
          Vieni diletta, svaghiamoci tra i colori
          del mare e del cielo, oltrepassiamo
          il limite in cui si incontrano baciandosi
          il cielo e il mare, andiamo
          là dove l'orizzonte non arriva mai.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Non so cosa io sia o sembri

            Non so cosa io sia o sembri
            non mi congratulo con me stesso
            né mi infirmo o mi confermo
            appena mi riconosco
            talvolta fuscello trasportato
            dal vento sui pendii del tempo.
            So, a mie spese, che il vivere
            è un grattacapo da vertigini
            e distinguere, se sei stato
            fosti o diverrai è impresa
            impossibile e avventata.
            Senza orientamento si ondeggia
            tra intrighi di supposizioni
            con altri te stessi mai compresi.
            Imperfetti o perfetti ci si declina
            a secondo del momento
            e il distinguersi nella chiarità
            è solo l'ameno artificio
            per raggirare un nulla opaco
            che senza fisionomie ci ritrae.
            Se ritrovi e fissi il verso
            della tua vita svalutata
            c'è sempre poi qualcuno
            pronto a mostrarti il recto
            e così tra conversioni
            per riapprezzarti ti esamini;
            ma il titolo non cambia
            a seconda del contesto
            e per la precarietà pregnante
            non ci sono cure salvifiche
            né le parole ancor dispongono
            dell'obiettivo con cui scattare
            l'istantanea che mostri integre
            le luci, le ombre e i colori
            dei paesaggi attraversati dal cuore.
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              All'appello dei vivi

              All'appello dei vivi
              già da tempo molti risultano assenti.
              Un giorno, anch'io di sicuro
              sollevato dall'onere di apparire
              riceverò un biglietto di solo andata
              e certo non potrò rifiutarlo.
              Afferrati per fato
              nella rete strapiena dei vivi
              reclamati da chissà chi
              bisognerà andare non so dove.
              Alla lotteria della terrenità
              nessun numero finito
              può evitare di essere estratto:
              è solo questione di indovinare
              quanto prossima o remota
              sia la probabilità dell'evento:
              cabala non vi è che lo escluda!
              Pure è da scartare che abbia un senso
              ma, ineluttabile, prima o poi
              il boomerang della vita ritorna
              al punto da cui venne lanciato.
              Il corpo, ossia il Tutto
              alla stracca, costretto sarà
              a varcare l'atra linea
              che lo separa dalla morte:
              nulla scongiura il benservito del tempo
              ed evita lo sbarco sul molo delle ombre.
              Almeno per questo e per una volta
              finalmente non potremo non dire
              di non essere tutti uguali.
              Per un frangente, rinsaviti
              smetteremo di azzuffarci
              per sostenere, falso, il contrario.
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                Vita flagellante

                Vita flagellante, placa e sospendi
                la furia delle spume di agro-oscuro
                che martellano assidue e furiose
                le deboli fiancate del mio cuore!
                Riposami, non ne posso più
                di vivere nella tempesta
                con mille falle, incagliato, impedito
                a poche miglia dal bagnasciuga
                ove forse vano mi aspetta un amore.
                Su frangiflutti d'incomprensione
                troppe volte la prua del destino
                è sbattuta e pur sono stato
                risparmiato dal gorgo:
                ne rammento l'inferno attorno!
                Ah riverso, inane fossi affondato
                in quello sbattimento di acque intorte
                annegata anche sarebbe l'illusione
                di una scialuppa di salvataggio
                svanita la linea dell'orizzonte
                da dove estenuato la luce di un faro
                tante volte invocai e mi promise salvezza.
                Vita, vita vestimi di ali o di vele
                ingaggiami nell'impresa di essere
                per intero, un istante rendimi pace
                nel convulso tempo che scorre fugace!
                Malasorte che t'avventi mai stanca
                su me ridotto a ben poco
                non scandire più gli istanti che vivo:
                troppo langue il cuore smarrito
                un uomo senza futuro né ricordi
                si tramuta a fantoccio senza volto
                al mesto avvicendarsi dei giorni!
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                  Scritta da: Luca Cordaro
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Che triste mondo

                  Si arriva ad un punto
                  in cui è difficile tornare indietro
                  tu lotti
                  ma vai contro corrente
                  contro tutto
                  contro un muro invisibile
                  ti colpisce, ti stona
                  non capisci
                  continui a sbattere
                  cerchi di sfondare la barriera
                  fino a quando hai forza
                  fino a quando ti dice il cuore
                  ma la forza diminuisce
                  il cuore non regge lo sforzo
                  decidi di rinunciare
                  ed è lì che...
                  ed è lì che hai perso
                  hai perso la voglia di continuare
                  di sperare in un mondo migliore
                  ti arrendi
                  non puoi fare più nulla
                  la verità è che sei stanco
                  stanco di lottare
                  stanco di sbattere contro un muro
                  che non vuole cedere
                  e allora cedi tu
                  e li tutto finisce
                  tutto si spegne
                  è la fine...
                  il mondo ti volta le spalle
                  un mondo triste
                  tu non capisci
                  ci tenti, ma non capisci
                  hai dato tutto te stesso
                  ed il dolore è più forte
                  devi solo accettare
                  senza più combattere
                  senza più credere
                  di poter migliorare
                  un mondo così...
                  che triste mondo.
                  Devi solo...
                  girarti e continuare
                  proseguire per altre vie.
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