Poesie personali


Scritta da: Giulia Guglielmino
in Poesie (Poesie personali)

Quattordicesima luna

Che sensazione stupenda...
Ti osservo mentre dormi accanto a me su questo letto.
Unito per l amore, per la voglia di stare vicini,
anche quando nella dolcezza del sonno
si è distanti con gli occhi della mente.
Non ero mai stata così bene;
Tutto ad un tratto protetta, desiderata,
accarezzata e amata,
in una sola notte coccolata.
Dieci agosto una data da ricordare;
la prima notte di queste notti passate, consapevoli di risvegliarsi insieme.
Ora sono qui su uno di quei letti
che scrivo...
Uno di quei letti che aspettano una nuova luna per rincontrarsi.
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    Scritta da: Giulia Guglielmino
    in Poesie (Poesie personali)

    Confessioni

    Ti guardavo distratta per la per la prima volta...
    Ti ho visto lontano;
    tu che mi osservavi, io che ti ignoravo...
    Non volevo un altro sguardo, un altro cuore, ma non so perché nella mia mente
    scorrevano immagini diverse.
    È stato solo un attimo, lo so...
    Ma per quell attimo quella sera ti ho fatto stare male
    ed è proprio per quell attimo che io non mi potrò mai perdonare.
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      Scritta da: Giulia Guglielmino
      in Poesie (Poesie personali)

      Schiava nella via

      Ero solo una bambina, frutto di un amore...
      Ingenua sono caduta, mi sono rialzata...
      ho pianto, ho riso...
      ho perso la via...
      ho cercato tanto e ora...

      Sono solo una schiava dei suoi occhi... lavoro duramente, con impegno
      per provocargli emozioni;
      Ma non
      sono una schiava come le altre:
      non chiedo nulla in cambio... davvero...

      Sarò forse solo una donna...
      Sempre ingenua, sempre schiava di un cuore che
      se mi vorrà lo continuerò a seguire
      in quella via in cui credevo di essermi smarrita.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Taci stupido orgoglio

        Taci stupido orgoglio
        smorza l'insorta rancura
        che deluso come fuoco mi brucia!
        Inviperito non sospingermi
        abbuiato sull'orlo del pendio
        che scoscende fino alla fossa:
        abboniscimi, giungere là non voglio
        così infangarmi non posso...
        Pur se amor in petto infuria
        ma nulla lo cura o la carezza
        di una mano lo sfiora, ancora
        zitto zitto nell'ombra restiamo
        e facciamo finta di niente.
        Impietoso non ricordarmi
        che offrir volevo in dono
        a chi non sapeva che farsene
        l'oro colato dai miei sospiri.
        Luce non può raccogliere
        chi ha già occhi chiusi
        fragore di cuore non scuote il sordo:
        sasso egli resta agli scoppi di spolette
        d'amore tutto assorto nel suo torpore!
        Ah cuore, cuore immiserito
        come ieri non te ne sei accorto!
        Randeggiare, non approdare
        questo ci poteva essere concesso...
        quando avvistammo l'isola dei sogni!
        Dopo affondo per vortici d'assenza
        ora puro marame ogni riva ci respinge;
        sull'animo da inganno fatto diaspro
        un soffiar di giorni cosparge le spente
        ceneri di un ultimo ceppo di illusioni!
        Taci, taci impennato orgoglio
        attizzato e indignato non insorgere
        non inveire contro l'Invisibile
        o chiunque altro umano fariseo
        che appostato nel silenzio ci derida!
        Andiamo, proseguiamo pure...
        spogliati di miraggi e di speranze
        continuiamo il gravoso viaggio.
        Dalla prigionia del corpo
        sforziamo un sorriso;
        finti vivi e maschera, affettiamo
        un cordiale gesto di saluto
        rivolti al passante ignaro
        che incontreremo domani;
        a chi estraneo, al cuore
        mai appuntamento potrà dare.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Poiché si dice

          Poiché si dice
          che tutto venga dal mare
          e ognuno sempre torna dove è nato,
          taglia gli ormeggi
          e scosta cuore timoniere!
          Sotto voce abbandoniamo
          questo attracco di malinconie,
          via da questa terra ferma
          ricoperta di secce aride
          or che alta è la marea!
          Addio terra ferma,
          coste di tenebre
          montagne d'angoscia
          dinieghi di germogli
          acque morte
          mattatoio di sogni!
          Mare, primigenio nascere,
          se rigenerato ti solco
          mostrami i tuoi confini,
          dal vento mi giunga
          un soave eco qual ammalio
          di mitiche sirene;
          riflesso dal tuo specchio
          riappaia il biavo firmamento!
          Cuore, raccogli la bottiglia
          entro cui è scritto il tuo destino:
          pompa il mio sangue nelle vene
          al par di un rabido vortichio
          che s'avventi e speroni rocce,
          cavalca questi flussi,
          danza su queste crespe:
          tra le schiume e i fiocchi
          di neve degli spruzzi
          ritrova la felicità del sughero
          che sui marezzi fluttua!
          Abbacinato da scotoma
          scintillante, al risveglio
          di una luce mattutina,
          non ti smarrire:
          bussola e timone riprendi
          segui tra apriche volte
          la scia di raggi dorati
          naviga allo zenit e non voltarti!
          Procellarie, portatemi
          lontano dalle burrasche.
          Guidate la mia prima rotta
          diretta al sereno di altri giorni!
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            in Poesie (Poesie personali)

            La città del sole

            La ruota del tempo
            ne ha fatto di giri
            da quando lasciai
            la città del sole
            e delle canzoni!
            Il clamore delle voci
            nel budello dei vicoli
            che ti soffocano,
            la miseria che vi ha fissa dimora,
            i bassi angusti affollati da nugoli
            di fanciulli senza avvenire,
            una gioventù che sfiorisce
            per orditi di strade sconnesse
            lastricate di sogni stroncati,
            la tristezza che scolorisce
            il volto di chi non trova
            la mano tesa della speranza,
            dalla memoria, da allora
            che via me ne andai,
            più non si invola!
            Là, una canzone zittisce
            ogni dolore, una pizza sazia
            un pinzare di fame,
            un mandolino in dolcezze
            scioglie il cuore come il burro
            se esposto a calura eccessiva!
            Sotto il Parco delle rimembranze,
            il progresso e il tornaconto di pochi
            da tempo hanno dato un colpo
            di spugna all'altoforno e alle ciminiere!
            Effeminati ed esotiche clacson girls
            come cavallette, in una nuova apocalisse
            la notte hanno invaso; la polvere
            bianca con i suoi annessi dilaga:
            a venti anni la vita già si perde
            in un pronto soccorso finale!
            Neanche il mare
            è lo stesso dall'ultima volta
            che azzurro lo vidi!
            Da quei moli, quante navi
            sono salpate negli anni
            trasportando destini
            quante vite sono state traslate!
            I distacchi, le partenze forzate
            la malinconia di chi rimane,
            la nostalgia che addentella il cuore
            di chi va lontano, per ressa di ricordi,
            addosso mi ripiombano
            come una grandinata improvvisa!
            È vero, sulla collina,
            tra i quartieri buoni,
            là dove affacciandoti a un balcone
            il pino ripiantato, i panfili
            e uno scenario disegnato
            su un lenzuolo di mare
            si mostrano, tutto diverso
            e trasformato t'appare.
            Ma ciò appaga l'occhio e non il cuore:
            la bassura dove si affonda conosce
            l'indifferenza che viene dall'alto!
            Vorresti le cose diverse, una chiarìa
            che non fosse mero vaneggio;
            vorresti la gente tutta felice
            e che sotto il bistro e il belletto,
            sotto il sudore e lo sconforto
            tutti i sogni fossero uguali!
            Oh i guasti antichi del mondo,
            la pena che il cuore distilla
            e amara s'affolta nel tempo
            che fugge senza rinascimenti.
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              Scritta da: Alessandro Bonfanti
              in Poesie (Poesie personali)

              Tra la folla

              Attorniato da una miriade di persone normali
              puoi scovare in mezzo quella folla,
              magari un po' nascoste,
              delle anime speciali.
              Alcune ti regaleranno soltanto qualche splendido momento,
              altre diverranno i tuoi migliori amici
              e ti seguiranno in ogni passo della tua esistenza.

              Prego perché ognuno su questa terra
              abbia accanto a sé qualcuno di speciale
              che lo guidi e lo protegga durante la vita,
              così come io ho affianco a me
              voi, persone stupende
              che non finirò mai di ringraziare
              per tutto ciò che mi donate
              e l'unico modo che trovo io di sdebitarmi
              è scrivere queste piccole poesie
              sperando soltanto che vi piacciano
              e che altre anime nobili come voi
              le possano leggere e apprezzare.
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                Scritta da: *marta*
                in Poesie (Poesie personali)

                La croce rossa

                La croce rossa è la mia anima
                senza la quale non potrei vivere.
                La croce rossa è la tavolozza della mia vita
                dalla quale attingo i colori più belli.
                La croce rossa è il respiro,
                è il pneuma che mantiene ancora in vita gli uomini.
                La croce rossa è un altro mondo
                dove ti liberi dei tuoi problemi e ti diverti.
                La croce rossa è la tua famiglia
                con il tuo babbo e la tua mamma e...
                con i tuoi fratelli.
                La croce rossa è l'atomo,
                che compone la molecola,
                che compone la cellula,
                che compone la vita.
                La croce rossa è l'albero
                dal quale prendo i frutti più succosi.
                La croce rossa è l'energia
                data da una costante
                moltiplicata per la voglia di vivere e di donare al prossimo.
                La croce rossa è l'amore
                la croce rossa è la fiamma
                che accendi nel tuo cuore
                quando un tuo compagno ti tende la mano.
                La croce rossa è il fiore più bello
                tra tanti.
                La croce rossa è mille altre cose e molte di più
                la croce rossa è la lacrima
                che ti bagna le guance
                che ti rinfresca il viso.
                La croce rossa siamo noi
                noi siamo fatti d'amore e...
                la Croce Rossa è amore!
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