Poesie personali


Scritta da: Luigi Totaro
in Poesie (Poesie personali)

Mattino a Bagnitiello (Ischia)

Il sole ogni mattino a Bagnitiello
Da gran pianista si mette a suonare
Della Vita l'eterno ritornello:
la sua tastiera? Il cielo e il mare!

Con i suoi raggi e la "sapienza dell'eterno"
Trasforma in Maraviglie luci e suoni.
Compenetra l'antico col moderno:
è tutto un concentrato di emozioni!

È sempre una stupenda sinfonia
Di luci, suoni e splendidi colori;
canti d'uccelli completano l'armonia
che tocca il sublime con gli odori

Dai nidi nelle rocce uno stridio!
Quanto son belli i voli dei gabbiani!
Son le bellezze che ci ha dato Iddio
Per ieri, per oggi e per domani.
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    Scritta da: Luigi Totaro
    in Poesie (Poesie personali)

    La rosa di maggio

    Il vento che soffia frizzante a primavera
    Passa sui fiori come una carezza
    Ruba i profumi al mattino ed alla sera
    Li rende con il venticello della brezza

    Il vento che soffia frizzante a primavera
    Impollina i fiori del ciliegio, del pesco
    Del mandorlo. Della nuova vita è la corriera
    E crea della natura il grande affresco

    È la cornice per sua Maestà la Rosa
    Che trionfante fa il suo ingresso a Maggio
    Voglio dire a te che sei mia sposa:
    Sei la più bella Rosa del mio Maggio.
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      Scritta da: Luigi Totaro
      in Poesie (Poesie personali)

      A Dotino

      Come è bello avere in casa un cagnolino
      Ti da tutto e non ti chiede niente!
      Noi ne abbiamo uno: lo chiamiam dotino
      Ci scodinzola intorno sempre allegramente

      Ora che sto male la sua espressione
      Nei mie confronti è molto cambiata:
      con lo sguardo mi mostra tanta comprensione
      "coraggio" me lo dice con la coda alzata

      Quando passeggia per il corridoio
      Alla mia porta fa sempre una fermata
      Pronto a scattare come un avvoltoio
      Se gli faccio un segnale di chiamata

      Allora entra dentro assai contento
      -lo si vede dal modo che cammina-
      viene vicino e per lui questo è il momento:
      porge la testa e vuol la carezzina.
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        Scritta da: Luigi Totaro
        in Poesie (Poesie personali)

        Immagini di Poesia

        Sei una splendida farfalla
        Un fremito d'ali è la tua vita
        Vedo posarti su una primula gialla
        Un battito d'ali e... sei sparita

        Sei una bolla di sapone iridescente
        Voli felice spinta da un vento malandrino
        Pluff... e non c'è più niente
        Non lasciar tracce è il tuo destino

        Sei un pensiero evanescente
        Dal contorno mutante, indefinito
        Appari e scompari nella mente
        Prima di capirti sei sparito

        Sei il mio attimo fuggente
        A cui vorrei dir: non andar via
        Sei così bello! Perché fuggi così velocemente?
        Fermati un poco a farmi compagnia

        Sei... sei... vorrei... Ma cosa sei?
        Sei realtà?... sei fantasia?
        Quello che affolla i pensieri miei
        Son solo immagini... di Poesia.
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          Scritta da: Luigi Totaro
          in Poesie (Poesie personali)

          Si fa sera... si fa giorno...

          Quando, rapida e leggera,
          l'ombra avanza e tutto oscura
          sulla terra qualunque creatura
          si ferma... ed è subito sera

          Da ogni casa sale la preghiera
          al cielo di stelle trapuntato
          a Dio che tutto ha creato
          ascolta... è la voce della sera

          Quando, rapida e leggera,
          la luce si spande tutt'intorno
          tutto si sveglia... ed è subito giorno
          canta l'allodola come messaggera

          Dio dal cielo vede e benedice
          ogni attività, ogni creatura
          del buio passa tutta la paura
          ... ed è subito un giorno felice.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)

            Pianure africane

            Nelle pianure africane nacque il vento
            quando il cielo s'innamorò della terra.
            Nacque il respiro dell'uomo
            adagiandosi in rugiada sull'erba.

            Respirò il mattino senza orizzonti
            saltellando con gazzelle vergini.
            Le ninfe furono ombre di palme giganti
            e bacco il folletto di sumo silvestre.

            Nelle pianure africane rinasce l'uomo
            quando abbandona il mondo occidentale.
            Rinasce l'Eden che portiamo dentro
            e la libertà sorride nelle mani.

            Camminiamo all'ombra degli alberi
            udendo il gemito dei millenni.
            Lottiamo con noi stessi e la bestia
            mordendo una bisaccia di desideri.

            Nelle pianure africane nacque il vento
            per sposare i fiori con gli insetti.
            Forse domani in quelle savane
            l'uomo riparlerà con gli animali!
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)

              Insieme alle ginestre

              Sono cresciuto insieme alle ginestre
              con i fiori gialli gettati al vento,
              i suoi fili secchi appesi in cantina
              aspettano i tralci pieni di vita.

              In vicoli stretti ed archi antichi
              in un paese della Lucania baronale
              ho sentito bisbigliare i secoli
              in una lunga storia senz'ali.

              Riconosco i muri di certe case
              per l'odore di vino cotto,
              le porte con croci di cera
              segni di un cristo non risorto.

              Lì sono sepolti i miei sogni tristi
              le carezze dei nonni novantenni
              gli amici d'infanzia senza più nome
              il bacio di una bimba amica di scuola.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)

                Arcobaleno

                Era rotto l'arcobaleno nel cielo
                dipinto con colori raschiati di rosso.
                La bambina lo guardava contenta
                gridando: "Papá, com'è bello!"

                Qualcuno ha gettato i colori nel cielo
                tracciando un arco senza sbagliare,
                forse voleva vestire un uomo
                che aveva vergogna di camminare.

                La bambina allungava la sua mano
                voleva afferrare i vivi colori
                in quell'orizzonte umido di pioggia
                conosciuto da suo padre nel ricordo.

                Fu il primo incontro con l'arcobaleno
                di una bambina con pochi anni:
                vedeva gli occhi del mondo
                in quei colori nati nel tramonto?

                Non so se la terra cambia la sua pelle
                ogni volta che nasce l'arcobaleno
                oppure festeggia le sue nozze
                con la pioggia che cade dal cielo.
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                  Scritta da: Luigi Totaro
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Alzo il bicchiere scintillante
                  Brindo alla vita da gaudente
                  Il sole mi bacia sulla fronte
                  nel cuore c'è il sorriso dell'amante

                  Vino dal profumo inebriante
                  Aiutami a dire all'attimo fuggente
                  Fermati, sei bello, sei un incanto
                  Vino tranquillo, vino spumeggiante

                  Ogni vino ha un suo racconto
                  ed inconfondibile è il suo accento
                  con le castagne al fuoco scoppiettanti
                  il frizzare del Novello... che bontà

                  Vino tranquillo, vino spumeggiante
                  im te che d'ogni piacere sei sorgente
                  in te che tutto dai e non chiedi niente
                  voglio annegare 'mbriaco di felicità.
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                    in Poesie (Poesie personali)

                    Amore, amore

                    Amore, amore
                    macigno o piuma
                    adagiata sul cuore
                    voluttà e perdizione
                    incrocio di desideri
                    rotta per quieta ansa
                    sei vita e sei morte!
                    Sbocci e rinsecchisci
                    tra le stagioni del cuore
                    l'animo risorgi e affossi
                    illudi e deludi un volto.
                    Mai pago, esigente
                    prendi dai e fuggi via
                    clamori e silenzi
                    nelle ore edaci fecondi.
                    Limpido un giorno
                    tempesta un altro
                    tra lenti e assidui flussi
                    aduli e rinfranchi
                    impaurite speranze.
                    Candore, impurità
                    mano aperta, pugno
                    stupore che candisci
                    promessa ti accompagni
                    ai passeggeri del mondo.
                    Mai voce morta
                    sveglio sempre ti ascolto
                    e pur nel sonno ti ritrovo!
                    Resta quanto puoi
                    sulla scena di questa vita
                    mia non immortale
                    altri palpiti scrivi
                    in una compiuta storia:
                    su un seccato legno
                    un po' di fresco verde
                    resti ancora odoroso.
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