Vorrei vivere in un mondo migliore, fatto solo di fiori e dolci carezze, di piume morbide che ti sfiorano la pelle... con il vento che ti mormora frasi armoniche mentre respiri il profumo del bosco... e intanto ti penso e ti guardo imbarazzata rifletto e ribadisco la tua umile personalità vorrei poterti risvegliare ogni giorno con un bacio pieno di fantasia. Ogni tua parola mi rende gioiosa, anche se un tuo sguardo mi paralizza, ma sei lontano pulcino... sei brioso allegro e matto... ma sei e sarai sempre solo tu!
Ritornano a danzare sotto la luna maschere africane scavate nella notte. Il silenzio è chiuso negli occhi il rumore del giorno alle caviglie le ombre non conoscono il sudore, i taburi hanno l'eco delle caverne, mentre le donne calpestano la terra, coi bimbi sognando sotto le stelle.
La danza matura il calore del giorno, lo dimentica dietro la capanna dove la donna partorisce il figlio e l'uomo conserva la sua barca. Ritornano a danzare sotto la luna le maschere di ieri e di oggi. I movimenti sono sempre gli stessi e il cuore è vuoto di tristezza.
Non si odono le voci della foresta, non rispondono i tamburi dei vicini. La nebbia cade sul fuoco, i corpi dormono sulla nuda terra. L'ultimo tamburo spegne anche il volo d'una farfalla notturna senza calore. Le maschere dormono con l'aurora spiando l'Africa e i suoi dolori.
Quanto è bello perdersi nel regno delle stelle, nei suoi pensieri che scorrono caldi come sangue nelle vene. Quanto è bello ascoltare la sua magnifica musica, il silenzio. Quanto è bello osservare qualcuno mentre dorme, e capire che nonostante le immense diversità che appaiono sotto la luce del sole, di notte, sembriamo davvero fratelli. Quanto è bello guardarle, le stelle, e pensare che sono come le persone sono così piccole se le guardi da lontano ma se ti avvicini solo un po' di più scoprirai che il loro cuore è molto molto più immenso.
E passeranno giorni, mesi, anni. Le nostre storie non cambieranno. Ci ripareremo dalle persone, frequentandone altre. Ci ripareremo dalla sofferenza, ridendo per le stronzate. Ci ripareremo dal caldo, buttandoci in acqua. Continueremo ad inseguire i nostri sogni, i nostri obiettivi. Continueremo a sperare, a pensare, a mangiarci i nostri sospiri. Ognuno vittima del proprio essere, sbagliato o non. Solo gli invidiosi vorranno giudicare. E continueremo entrambi così: tu nel tuo bastardo modo d'essere, io nel sperare che tu possa cambiare. E passeranno ancora giorni, mesi, anni. La vita è un'altra cosa, vorrei farti capire. La vita è un'altra cosa, forse me lo hai già dimostrato.
C'è qualcosa nell'aria, che ci unisce e ci riconduce l'uno all'altro, a dispetto di ciò che appare. È un pensiero costante e frequente che alimenta una quotidianità, latente ma costante. Questo qualcosa, non subisce né pioggia né vento e non muta espressione neanche al sole. Io lo chiamo amore, tu chiamalo come vuoi!
Una luce da lontano si avvicina. Corre verso di me! Ma cos'è? È una Stella. Oh, cara luce, è bello vederti. Troppo tempo ho trascorso al buio. Finalmente, di nuovo illuminato. Ti prego, stai vicina a me. Non andartene. Segna il mio percorso, Illumina il mio cammino, Uccidi il mio passato. Se accetti di rimanere, io farò di te la mia regina. La mia Stella polare. Adesso non ti rimane che darmi una risposta. Basta un Si Per dar vita ad un nuovo Universo.
Una luce che si accende nel buio un raggio di sole in mezzo a una tempesta, un sorriso in mezzo a un mare di lacrime, un bambino che nasce in mezzo a una guerra, un pezzo di pane in mezzo alla miseria, una faccia amica in mezzo a tanti nemici, un coperta calda in una notte gelida, un bicchiere d'acqua in mezzo al deserto, il sorgere del sole dopo ogni tramonto, la certezza che ci sarà un altro giorno per qualcuno. Tutto questo si chiama speranza.
Un giorno di primavera scrivendo e scherzando mi accorsi quanto sei vera ridendo e cantando. I tuoi dubbi e i tuoi difetti li confronto con i miei mi accorgo che son perfetti più che mai li rivivrei. Enigmi, codici e segreti non bastano per confortarti fra le tue pareti anzi intralciano. Non voglio farti del male preferisco disubbidire al mio cuore sprofondare nell'infinito mare e portare con me il tuo amore. Sei piccola, sei dolce mi lasci senza le tue parole hai rubato il mio cuore sei il mio Raggio di Sole.
Nell'anticamera del cuore vuoto, immobile una vetusta signora silenziosa ho visto aspettare. Strano, è incomprensibile non ha fretta di entrare! Uno sbirciare dalla toppa di tanto in tanto, poi quella assenza di impazienza, che tanto stride con il concitato correre della gente per la vita, va convincendomi che la nera velata che fuori sosta attender più non debba. Apro la porta e gentile con un mezzo inchino nella stanza dei miei silenzi l'accolgo. -Venga Signora, dica pure...- -Guardi se ha da fare non importa passerò altro giorno, sa, ho tanti impegni!- Lei, è stato molto gentile, non tutti, è vero, come lei, sono ben disposti a darmi udienza ed io ben so apprezzare il gesto suo! Molti vedendomi orribile e disadorna, fuggir vorrebbero, intimoriti e pavidi, inventano mille scuse per mandarmi via! I suoi occhi non vedo in fuga o rabbrividire, né pugno minaccioso a me rivolto dà spavento a questa Falciatrice sempre in pena per compito ingrato che il fato le ha assegnato. Si lo so, son buia e cupa, cieca, di mezze parole, nessuno mi parla se non con voce roca, solo cuori già impietriti io trovo; qualcuno, una volta..., ora ricordo, mi disse che ben più accetta sarei stata se depliant avessi distribuito pubblicizzando crociere per paesi dove le notti hanno sapore di risveglio e da mattina a sera sulle nuvole si vola. Io, in quei paradisi non sono mai stata e, se qualcuno, mi avesse chiesto garanzie sulla veridicità dell'offerta, onesta, non avrei saputo che dire. Ma non mi faccia essere prolissa, io non sono avvezza agli sproloqui, più trattenermi non posso, a malincuore... devo andare! Quando pur dovrò tornare ricorderò della sua accoglienza, lei è uno dei pochi che, nel vedermi, disumanamente non mi ha sul grugno la porta sprangata! Arrivederci, arrivederci...- Incredulo e stupito da un siffatto personaggio, richiusa l'altra porta ritorno con un sorriso alla vita.