Poesie personali


Scritta da: Dario Maretti
in Poesie (Poesie personali)

Pensiero

E passeranno giorni,
mesi,
anni.
Le nostre storie non cambieranno.
Ci ripareremo dalle persone,
frequentandone altre.
Ci ripareremo dalla sofferenza,
ridendo per le stronzate.
Ci ripareremo dal caldo,
buttandoci in acqua.
Continueremo ad inseguire i nostri sogni,
i nostri obiettivi.
Continueremo a sperare,
a pensare,
a mangiarci i nostri sospiri.
Ognuno vittima del proprio essere,
sbagliato o non.
Solo gli invidiosi vorranno giudicare.
E continueremo entrambi così:
tu nel tuo bastardo modo d'essere,
io nel sperare che tu possa cambiare.
E passeranno ancora giorni,
mesi,
anni.
La vita è un'altra cosa,
vorrei farti capire.
La vita è un'altra cosa,
forse me lo hai già dimostrato.
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    Scritta da: Dario Maretti
    in Poesie (Poesie personali)

    Nell'aria

    C'è qualcosa nell'aria,
    che ci unisce e
    ci riconduce l'uno all'altro,
    a dispetto di ciò che appare.
    È un pensiero costante e frequente
    che alimenta una quotidianità,
    latente ma costante.
    Questo qualcosa,
    non subisce né pioggia né vento
    e non muta espressione neanche al sole.
    Io lo chiamo amore,
    tu chiamalo come vuoi!
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      Scritta da: Franco Insolia
      in Poesie (Poesie personali)

      Una luce da lontano si avvicina

      Una luce da lontano si avvicina.
      Corre verso di me! Ma cos'è?
      È una Stella.
      Oh, cara luce, è bello vederti.
      Troppo tempo ho trascorso al buio.
      Finalmente, di nuovo illuminato.
      Ti prego, stai vicina a me.
      Non andartene.
      Segna il mio percorso,
      Illumina il mio cammino,
      Uccidi il mio passato.
      Se accetti di rimanere,
      io farò di te la mia regina.
      La mia Stella polare.
      Adesso non ti rimane
      che darmi una risposta.
      Basta un Si
      Per dar vita
      ad un nuovo Universo.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie personali)
        Una luce che si accende nel buio
        un raggio di sole in mezzo a una tempesta,
        un sorriso in mezzo a un mare di lacrime,
        un bambino che nasce in mezzo a una guerra,
        un pezzo di pane in mezzo alla miseria,
        una faccia amica in mezzo a tanti nemici,
        un coperta calda in una notte gelida,
        un bicchiere d'acqua in mezzo al deserto,
        il sorgere del sole dopo ogni tramonto,
        la certezza che ci sarà un altro giorno per qualcuno.
        Tutto questo si chiama speranza.
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          Scritta da: Marco Teocoli
          in Poesie (Poesie personali)

          Raggio di sole

          Un giorno di primavera
          scrivendo e scherzando
          mi accorsi quanto sei vera
          ridendo e cantando.
          I tuoi dubbi e i tuoi difetti
          li confronto con i miei
          mi accorgo che son perfetti
          più che mai li rivivrei.
          Enigmi, codici e segreti
          non bastano
          per confortarti fra le tue pareti
          anzi intralciano.
          Non voglio farti del male
          preferisco disubbidire al mio cuore
          sprofondare nell'infinito mare
          e portare con me il tuo amore.
          Sei piccola, sei dolce
          mi lasci senza le tue parole
          hai rubato il mio cuore
          sei il mio Raggio di Sole.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Nell'anticamera del cuore vuoto

            Nell'anticamera del cuore vuoto,
            immobile una vetusta signora
            silenziosa ho visto aspettare.
            Strano, è incomprensibile
            non ha fretta di entrare!
            Uno sbirciare dalla toppa
            di tanto in tanto,
            poi quella assenza di impazienza,
            che tanto stride
            con il concitato correre
            della gente per la vita,
            va convincendomi
            che la nera velata che fuori sosta
            attender più non debba.
            Apro la porta e gentile
            con un mezzo inchino
            nella stanza dei miei silenzi l'accolgo.
            -Venga Signora, dica pure...-
            -Guardi se ha da fare
            non importa passerò altro giorno,
            sa, ho tanti impegni!-
            Lei, è stato molto gentile,
            non tutti, è vero, come lei,
            sono ben disposti a darmi udienza
            ed io ben so apprezzare il gesto suo!
            Molti vedendomi orribile
            e disadorna, fuggir vorrebbero,
            intimoriti e pavidi, inventano
            mille scuse per mandarmi via!
            I suoi occhi non vedo
            in fuga o rabbrividire,
            né pugno minaccioso a me rivolto
            dà spavento a questa Falciatrice
            sempre in pena per compito ingrato che il fato le ha assegnato.
            Si lo so, son buia e cupa, cieca,
            di mezze parole, nessuno mi parla
            se non con voce roca, solo cuori
            già impietriti io trovo; qualcuno,
            una volta..., ora ricordo, mi disse
            che ben più accetta sarei stata
            se depliant avessi distribuito
            pubblicizzando crociere per paesi
            dove le notti hanno sapore di risveglio
            e da mattina a sera sulle nuvole si vola.
            Io, in quei paradisi non sono mai stata
            e, se qualcuno, mi avesse chiesto
            garanzie sulla veridicità dell'offerta,
            onesta, non avrei saputo che dire.
            Ma non mi faccia essere prolissa,
            io non sono avvezza agli sproloqui,
            più trattenermi non posso,
            a malincuore... devo andare!
            Quando pur dovrò tornare
            ricorderò della sua accoglienza,
            lei è uno dei pochi che, nel vedermi,
            disumanamente non mi ha
            sul grugno la porta sprangata!
            Arrivederci, arrivederci...-
            Incredulo e stupito da un siffatto
            personaggio, richiusa l'altra porta
            ritorno con un sorriso alla vita.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Io ti parlo

              Io ti parlo,
              ma la voce
              devia e non ti tocca!

              Volo sulla tua bocca
              ma ritraendoti io cado.

              Come anello ti cerca il mio dito
              ma nel tuo cerchio non si infila.

              Luce, fuggi dai miei occhi
              lasciandoli all'oscuro.

              Ruscello che corri, in pozze
              ristagni le mie acque.

              Percorro le tue strade
              ma ai miei passi le sbarri.

              Ti vengo incontro
              ma non ti scorgo.

              Accatasto sogni
              e tu li bruci.

              Cerco il tuo pieno
              e mi offri il tuo vuoto.

              Ah... se per una volta sola
              il cuore mi toccassi:
              sentiresti, incredula,
              quanto un'ustione bruci!
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                Scritta da: Dario Maretti
                in Poesie (Poesie personali)

                Irraggiungibile

                "L'utente da lei chiamato,
                al momento non è raggiungibile".
                Al momento non sei raggiungibile?
                Forse per me
                non sei mai stata raggiungibile,
                o forse solo una volta,
                ma era tana la paura di farmi male...
                Sei la storia d'amore non vissuta
                più dolce che abbia mai vissuto.
                Resta sempre non raggiungibile...
                sono uno che vive di sogni...
                e sogni devono restare.
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Ci saremmo dovuti incontrare prima o poi

                  Ci saremmo dovuti incontrare
                  prima o poi da qualche parte,
                  era questo il nostro accordo.
                  Se saresti tu venuta da me
                  o io da te, non ricordo.
                  Creduli, a noi stessi l'avevamo promesso,
                  quasi a fugare il timore malamente celato
                  che forse ciò non sarebbe più potuto accadere.
                  Io lo pensavo e tu non lo dicevi
                  che se ogni falda è prosciugata
                  in pozza d'acqua morta
                  l'acqua non torna mai più chiara.
                  Estinta, or tu sei sotto una croce
                  io a temere per questa mia vita
                  che poco amo e a malincuore abbraccio
                  vuoto ad altro vuoto si aggiunge
                  vero e duro è: ammetterlo!
                  Si cresce di dolore se si scurisce
                  la linea all'orizzonte a cui guardi
                  e così si ruzzola ad ogni oscuramento;
                  viene un soffio gelido in una corte
                  vi passa e strappa foglie morte,
                  tu guardi e con il cuore in lacrime
                  ripensi ad ogni affetto perduto.
                  Appena ieri, con un nodo alla gola,
                  ho dovuto prendere atto
                  che ci saremmo riabbracciati
                  solo nel ricordo.
                  Oggi festosa ad altra vita,
                  tra volte stellate, anima tu torni.
                  Si apre un solco nel cielo e vi passi;
                  il virgineo tuo candore impallidisce
                  quello alato della schiera che ti aspetta.
                  Lassù, già addolcita e conquista
                  il tuo sguardo casto l'infinito indifferente.
                  Per intero percorso il calvario dei giorni,
                  distaccatasi da questo mondo,
                  colomba t'aggiri per elisie sfere
                  sgombra di pena e di dolore
                  dimentica dell'immeritato male
                  che la vita con accanimento ti addusse.
                  Ieri notte, sai io che così di rado
                  sono visitato dal sogno, tua madre
                  ho rivisto come se fosse stata reale:
                  con un sorriso, più ampio e solare
                  di quelli che in cuore conservo
                  da quando era viva, mi ha detto
                  che tu già preghi per noi,
                  per noi che canne al vento
                  frali e ondulanti restiamo, qui,
                  sul ciglio romito di un presente
                  che scoscende e tra indifferenza e stagioni
                  al sole e all'ombra si consuma.
                  Oh povere stente strozzate parole,
                  balbuzie che dir vorrebbero e... non sanno!
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                    in Poesie (Poesie personali)

                    Quando con le sue mareggiate

                    Quando con le sue mareggiate
                    uomo tristezza ti palleggia
                    venuto meno il pericolo di dire
                    parole indurite a chicchessia
                    accorrono e fanno ressa nugoli
                    di pensieri che non puoi fermare.
                    Progetti e ricordi, in gran pompa
                    sfilano e ti danzano intorno;
                    ti rivestono con le loro trame
                    li odi e ti mozzano il fiato:
                    tu, chiudi gli occhi e non dici parola.
                    Ieri, oggi, domani... gli sterili figli
                    della nostra vita mortale,
                    i fantasmi del nostro durare
                    che ci ricatturano con le loro storie!
                    Come lontani spari in giorno
                    di festa che l'occhio non vede
                    il cuore che batte e spera
                    il rimbombo ne ascolta.
                    Velleità, ideali pagliuzze accese,
                    faville che pur rivivono nelle pupille
                    espulse da neonati vagheggi
                    nel silenzio chi sa dove
                    frottole andranno a morire!
                    Cederesti del tutto. Poi,
                    improvviso si spezza il cerchio
                    attorno a cui giri senza saperlo
                    rinvieni e ritrovi il respiro.
                    Pacato, dentro più non ti guardi,
                    riprendi il tuo ritmo umano...
                    Ma lo scontento ben presto riparla,
                    allarga le braccia e ti viene incontro
                    di te ancora prende possesso, ti fa suo!
                    Cessa l'interiore sciabordio:
                    ozia l'ora e si annera il tempo;
                    spogliato rimani di ogni senso.
                    Dimesso, tra scherni di ombre
                    che covano fredde sere future
                    riarso ripensi alla vita che passa...
                    alla speranza che al limite
                    vana ti consuma rigonfio d'illusioni.
                    E mentre più accidiato temi
                    gli sfasci che il vuoto perpetua
                    riascolti i passi dei nemico che conosci
                    il niente e la morte.
                    Tra scaglie e pietre arse,
                    assetato di sereno essere
                    pure ritorni a cercare una polla
                    per dissetare la speranza
                    che domani ritrovi un altro te stesso.
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