Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

È un nuovo giorno, albeggia

È un nuovo giorno, albeggia.
Strisce di luci tenui emerse dall'orizzonte
annunciano e dischiudono un nuovo giorno.
Adagio, dai pendii, migrano nebbie mattutine;
i suoi giri perpetua la ruota degli eventi
senza posa. Su erbe intirizzite da brine,
calano e poi d'improvviso si involano
gazze e passeracei solitari;
di tanto in tanto, chissà da quale punto,
giunge un impeto di vento e si allontana,
si tinge l'azzurro di colori prediletti e rari.
Lontano dai ritmi imposti dalla città operosa,
con occhio gaio, in una radura di molli zolle,
già bivacco con i miei pensieri.
Non un blando brusio, non un fruscìo
corrompe la solennità del silenzio che dilaga;
spettatore resto di una quiete inusitata.
Ah il ricomporsi della semplicità delle cose,
il sollievo dell'orecchio dagli insulti rumorosi,
le fragranze dei profumi campestri, la quiete
dell'aria pura che altro respiro al petto dona!
Lieto sono di essere presto fuggito
dall'insolente erompere dell'aspro rullare
di umani strombettii scordati,
dall'invivibilità dei chiusi recinti di case,
dal timore di essere pressato
malamente da calca umana.
Starsene soli ogni tanto, riscoprire
un senso di vita smarrito,
affrancarsi da un sottile e celato affanno
che opprime il cuore, udire chiaro e secco
il richiamo misterioso dell'immanenza,
fermarsi per un poco su una piazzola
del ripido pendio della vita e ammirare
la terra e il cielo prima che un moto
ineluttabile mi precipiti senza avviso,
codesto tante volte
è baluginato tra le mie brame.
È solo nei brevi momenti
in cui ci riappropriamo di noi stessi
che avvertiamo l'infinito perdurare di un attimo,
che spezziamo i reticolati dei nostri confinamenti
e corriamo, corriamo tra distese di emozioni
con una dolcezza e un tepore nel petto
dimentichi di essere... atomi volatili del vivente!
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    Nello spietato specchio

    Nello spietato specchio,
    ogni mattina, da anni
    come bolli sul passaporto
    dei miei viaggi per la vita
    rughe fanno mostra
    ricordandomi
    che vivere è fatica
    che non c'è pace
    né tregua nell'esser vivi!
    Invisibili lacrime
    segrete a me stesso
    disperate scorrono mute
    per solchi d'anima
    nello strazio vivo
    di un pesante momento
    di verità spesso fuggito.
    Ancora, per altri giorni,
    in uno slancio stremato,
    affannato correrò per la vita
    agonizzando ad ogni passo
    dietro tramortiti sogni
    rimpianti e ingialliti.
    Continuerà il tumulto
    che stagna nelle radici
    sommerse dell'acre speranza
    che al niente conduce!
    La sera poi verrà
    e come in un assaggio
    di morte le sue ombre
    mi correranno incontro
    s'aprirà l'altra porta
    di un oscuro ingresso!
    Perdendomi in quel buio
    che si para innanzi
    svanirò in un infinito
    e disabitato silenzio.
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      Spesso e a lungo

      Spesso e a lungo,
      con vecchi e giovani ho conversato:
      le iperboliche scorribande
      di un pensiero inquieto e inappagato
      per un po', loro malgrado, hanno seguito.
      Sorretti da certezze, stabilizzati e ancorati,
      ad un dubbio non hanno oscillato,
      paventato un possibile sospetto
      all'insinuarsi che qualcosa pur non tiene
      hanno scartato l'idea
      che una bolla d'aria teme gli abbracci
      degli uomini senza dei o demoni
      e che mai poi arriveremo nel mezzo
      di una verità in cui si veda chiaro.
      Nessuna sorpresa, c'era da aspettarselo:
      non si differisce da ciò che si è,
      come paratie ermeticamente chiuse
      le convinzioni, tengono!
      Dopotutto, insidiare una mente
      per minare una radicata sicumera
      da tempo accreditata,
      agitare il frullino nella testa
      di un altro e costringerlo
      a domandarsi della vita
      non è buona cosa, né aggrada.
      Se si scuote dal sonno un acquario
      le turbolenze intorpidiscono
      ciò che è limpido
      e noi, vogliamo sempre vedere chiaro;
      godere la dolce ignoranza
      che ci fa felici, tenere a bada
      il fioretto invisibile che ci trapassa.
      E così tutto accade
      perché siffatto deve accadere;
      la ricognizione sulle cause
      del perché del nostro stare al mondo
      la si lascia ai pazzi o ai singolari,
      il tempo non impegnato,
      edace, è contingentato e...
      ben altro abbiamo da fare!
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        in Poesie (Poesie personali)

        Se per un disguido

        Quando tristezza
        come sinibbio
        l'anima sferza
        e il deluso giorno
        cade svanendo
        in remoto orizzonte
        non chiedere,
        al cuore vuoto
        che già si aggira
        tra ombre di fari,
        se la felicità
        o qualcosa che le assomigli
        pure esista.
        Conoscerla
        o l'umano privilegio
        di possederla
        non ci fu dato!
        Ma se un giorno,
        per un disguido
        dell'impossibile,
        da qualche parte
        io dovessi scovarla
        ridotta in fluido
        microscopico pulviscolo
        (pompandola
        col respiro dell'anima mia)
        come essenza per il mondo
        la spruzzerei su chi privato
        è di ogni sorriso.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Se prossima al mio cuore ti penso

          Se prossima al mio cuore ti penso
          non pronunciare parole che uccidono
          ma forte baciami e abbracciami
          come chi, caro e lontano,
          -vaga memoria destata-
          nel risveglio de ricordi,
          inaspettato un giorno ritorni.
          Alle voci del petto udienza accorda
          ora che ansio parla sommesso
          e sottace quanto l'anima grida!
          Indicibile aspra e spirale infinita
          è stata la distanza patita
          prima di giungere dove tu bramata
          più non sei ed io... ancor ti guardo!
          Oltre le aspre cime del silenzio,
          per greti arsi e strade semimorte,
          tra vociare di venti e fiammate di sole,
          seduto su un sasso a scrutar passi di nuvole,
          di respiro in respiro sempre ti ho sognato;
          apparizione inverosimile; diafana e muta,
          ti ho vista sbucare dai corridoi del nulla
          illudermi e abbandonarmi senza un saluto!
          Comincerà mai la nostra storia?
          Sotto una pensilina si fermerà
          questo treno di pensieri in fumo
          che in nessun posto mi porta?
          Lasciami guadagnare un raggio di luce
          scardinare l'ombra che mi rinchiude;
          affrancarmi dalla solitudine ricevuta
          quando per deserti, errabondo
          senza una compagna speranza,
          ho vaneggiato mari irreali oltre le dune.
          Ah sì, si nasce alati senza saperlo
          terreno, poi si consuma
          con poca convinzione un magro destino!
          Ti svegli con il giorno negli occhi
          candido per il mondo t'avventuri;
          frughi tra formicai e mercati di carne
          sognando un incontro senza imposture;
          fantastichi che un vuoto si colmi
          e una dolcezza trabocchi fino alle labbra,
          che un pallido domani, prima dell'occaso,
          si imbelletti con caldi e vivaci colori.
          Ma niente accade e bianche restano
          le pagine ove annoti passato e futuro:
          o povera vita che inosservata tra tedi fuggi,
          amore che muori e non torni
          e in mezzo agli altri solo ci lasci!
          Così tu vuoi che conduca questa battaglia
          aperta e il cui esito non rimuove dubbi?
          E allora sappi dirmelo quando ti guardo:
          si compirà il non senso dei miei giorni
          senza oppormi, mi farò distruggere
          dal vizio assurdo di pensarti.
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            Scritta da: Dario Maretti
            in Poesie (Poesie personali)

            San Lorenzo

            Ed eccoci qua,
            davanti a un caffè ristretto.
            Ristretto come sto rapporto,
            che non ha più significato.
            E rieccoci qua,
            come sempre traditi,
            traditi dall'irrefrenabile voglia di vederci,
            parlarci,
            ma di che?
            E si ripetono parole,
            gesti,
            sorrisi tristi.
            Siamo foto sbiadite di qualche anno fa.
            E rieccoci qua,
            a fare i conti con la vita,
            a fare i conti con noi stessi,
            a fare i conti con questa dannata malinconia,
            che, ancora una volta,
            ha ingannato entrambi.
            E ci verrà da ridere,
            quando penseremo
            che andrà sempre avanti così.
            Ma non lo farò mai davanti a te,
            perché forse,
            le mie,
            non sono risate.
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              Scritta da: Martinadst
              in Poesie (Poesie personali)

              Bel ricordo

              Tu sei come
              quelle stelle
              che non cadono mai,
              belle, luminose, uniche.
              Ce n'è pochi come te
              e per me sei e per sempre resterai
              l'unica persona capace di farmi sognare.
              Ti amo
              e ti amerò per sempre,
              non dimenticarlo mai
              e non scordarti mai
              quei bei giorni
              che sembrano un sogno,
              belli come il tramonto,
              e non scordarti
              quella luna
              che ci sorrideva
              e quelle stelle che ci illuminavano
              e ci illustravano il cammino,
              la giusta via
              che però non imboccammo
              mai...
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                Scritta da: Martinadst
                in Poesie (Poesie personali)

                Illumini le mie notti

                Già sei qui,
                che illumini la mia notte,
                che illumini i miei rancori.
                Mi sorridi,
                ma cerchi di non guardarmi,
                mi accarezzi
                ma cerchi di non toccarmi,
                mi ami,
                ma cerchi di non avvicinarti.
                O amore mio,
                che solo col potere degli occhi
                illumini le mie notti più della luna.
                O amore mio,
                al solo scontarsi dei nostri sguardi
                le stelle arrossiscono
                e sembrano lasciarci soli,
                noi due in un mondo bellissimo,
                noi due nell'immaginazione.
                Al sorgere del sole
                tutte le paure scappano con la notte,
                volano lontane e ci lasciano nei nostri sogni,
                grandi amanti, impauriti l'uno dall'altro
                e dal potere dell'amore.
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                  Scritta da: Martinadst
                  in Poesie (Poesie personali)

                  L'illusione

                  È strano pensarti ancora
                  come se il tempo trascorso
                  non avesse avuto alcun peso
                  sulla mia ragione e sulla mia esistenza.
                  Pensarti e vederti ma
                  solo nella mia mente, nei ricordi, nelle lettere,
                  nel testo di alcune canzoni, nelle foto,
                  solo in astratto
                  o ancor peggio...
                  averti vicino ma non poterti sfiorare,
                  non poter far parlare il cuore
                  al posto della mente.

                  È strano rileggere le tue parole,
                  suonano così profondamente false,
                  come se fossero semplicemente il copione
                  di un qualche film ben strutturato.
                  Ciò che sembra mai è...
                  e ora questo vento caldo
                  non mi lascia dormire
                  ma mi riscalda il cuore freddo
                  provando a scacciare
                  le tue bugie, le tue menzogne e la tua ipocrisia.
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