Poesie personali


Scritta da: Iris Vignola
in Poesie (Poesie personali)

Ibrida creatura

Ali angeliche,
su, di demone, il corpo,
senso non hanno,
o spirito assorto,
immobile,
solitario,
in cerca quasi di agognante conforto.
Son qui, a scrutarti,
sogno o son desta?
Se di sogno trattasi,
realtà non può essere...
muovermi non oso
e, al tuo avvinghiante sguardo,
rispondere, neppure provo.
Se, all'inverso, sei tu reale
qui esser non dovresti,
bensì nel tuo mondo irreale,
fatto di ghermente fuoco infernale?
Neri angeli ribelli?
Anime fosche e dannate?
O forse son tutte sbagliate?
Fatto di impalpabili nubi leggiadre?
Candidi angeli, eletti?
Esseri di luce coperti?
Rispondermi non vuoi?
Ebbene, allora oso
e, nei tuoi occhi,
seppur con trepido timor,
lo sguardo mio, poso.
Occhi non d'inferno plasmati,
né di azzurri cieli sconfinati.
Comprendere non so,
ma una cosa è certa,
quella lacrima che scruto scendere, lenta,
non è perversa, né insulsa
ibrida, fragile, confusa creatura.
Vederti così soffrire
tu che, da laggiù, vieni,
o da lassù.
È, la mia mente, ferire.
Composta mercoledì 19 marzo 2014
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    Scritta da: Nicola Antonicelli
    in Poesie (Poesie personali)

    Da Locos


    Sto cercando tra il fuoco ed il ghiaccio.
    Sto cercando nel silenzio diverso.
    Camminando sui piedi degli altri, scoprendo quei punti nascosti.

    Ho acceso i sensi di note, una musica che non viene da te.
    Sto cercando di dare un respiro, al fiato che mi esce di gola, a quello che poi si fa parola.
    Diviene gesto, ilare e muto, in un questo contesto.

    Pazzo, di che? Mi chiede qualcuno. Pazzo di me, senza nulla nel fondo.
    Sto cercando in mezzo, ai lati, di sotto.
    Sto cercando come un matto, o forse come uno stronzo.
    Come uno qualsiasi, che non gliene frega niente.
    Spazzatura usata, film già visto, attor che recita senza patente.

    Eppure ci sono, o almeno, credo di credere.
    Eppur quando suono attraggo la gente. Suono canto e poi lascio il luogo.
    Come zingaro falso, ho un carro senza il cavallo.

    Seguo ramingo essendo del posto. Mi chiedi il nome?
    Sono solo un riflesso, un abbaglio, il numero di un posto.
    Creato dal nulla, caduto in culla, tra mare e terra, son diventato nessuno.

    Interpreto un canto, dettatomi dal di dentro.
    Potrà sembrar fuoco, ghiaccio, fango, un verso stanco. Senza senso.
    Sperso senza rotta, in un oceano di bianco.

    Eppure ci provo. Busso a sta porta. Non risponde nessuno.
    O forse ho sognato d’esser sveglio.
    Composta giovedì 5 marzo 2015
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      Scritta da: Nicola Antonicelli
      in Poesie (Poesie personali)

      Zampilli neri

      Ecco fatto. Mi son vestito, ho acceso il fuoco, ho acceso il vivo.
      Spento la notte. Il mio sole dentro, già è sorto, e ancor
      non sono morto.
      Ti vedo un istante, macchia nera, su un foglio bianco.
      Bianco, emergente, affascina, attraente,
      mi spinge, mi respinge, solo vado incontro alla gente.
      Vado incontro alla gente, fiocchi di neve sul volto, sparpagliati dal vento.
      Zampilli neri, posati su un foglio.
      Tormenta di neve, fuori è tutto bianco. qui dentro si scrive. Divampa il fuoco.
      S'empie un foglio, una foglia si muove.
      È tutto bianco, silenzio, muta la gente.
      Chi balla, chi canta, ecco tuona il tamburo, sale alto un urlo.
      Pensar che dal nulla è nata una festa.
      L'uomo è un animale, progresso e scienza.
      Ama e violenta.
      Dal nulla è già tutto un silenzio. Tutto tace. Che pace, che guerra.
      Ritorno al fuoco, il nero è più bianco.
      La foglia tra la neve, le fiamme sul foglio.
      .
      Composta giovedì 5 febbraio 2015
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        Scritta da: Forloc
        in Poesie (Poesie personali)

        Nonostante tutti

        Laghi di polvere sono i nostri ricordi
        Fosse la vita un fermaporta non la chiuderei
        Le orecchie e gli occhi per ascoltare
        Il vagito di un germoglio dal terreno
        Fatto per diventare grano
        Pensiero strano
        Raccoglie le gocce delle nuvole
        Le porta in grembo
        Finché tornan dentro
        A nutrirsi del battito del cuore
        È ancora amore.
        Composta martedì 17 marzo 2015
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          Scritta da: Forloc
          in Poesie (Poesie personali)

          A Marastar

          Fai sorridere i tuoi giorni
          Libera il respiro dei pensieri
          Sprigiona le emozioni
          Fortezze alate
          Roccaforte delle albe temprate
          Fai sorridere l'animo
          Prima che faccia sera
          E nell'oscurità del cielo
          Un stella con il tuo nome
          Mi potrà dire che ci sei
          Ci sei sempre stata
          Con qualunque tempo
          Qualunque giornata
          A nutrire e scandire i battiti
          Noi.
          Composta martedì 17 marzo 2015
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