Scritta da: Uno Qualunque
in Poesie (Poesie personali)
Abbandono
Vedo una via d'uscita,
ma è senza ritorno.
Ardua la scelta
del completo abbandono.
Commenta
Vedo una via d'uscita,
ma è senza ritorno.
Ardua la scelta
del completo abbandono.
Le mie gambe vogliono correre,
Come corre il vento.
Voglio scappare,
Con te accanto.
Ali angeliche,
su, di demone, il corpo,
senso non hanno,
o spirito assorto,
immobile,
solitario,
in cerca quasi di agognante conforto.
Son qui, a scrutarti,
sogno o son desta?
Se di sogno trattasi,
realtà non può essere...
muovermi non oso
e, al tuo avvinghiante sguardo,
rispondere, neppure provo.
Se, all'inverso, sei tu reale
qui esser non dovresti,
bensì nel tuo mondo irreale,
fatto di ghermente fuoco infernale?
Neri angeli ribelli?
Anime fosche e dannate?
O forse son tutte sbagliate?
Fatto di impalpabili nubi leggiadre?
Candidi angeli, eletti?
Esseri di luce coperti?
Rispondermi non vuoi?
Ebbene, allora oso
e, nei tuoi occhi,
seppur con trepido timor,
lo sguardo mio, poso.
Occhi non d'inferno plasmati,
né di azzurri cieli sconfinati.
Comprendere non so,
ma una cosa è certa,
quella lacrima che scruto scendere, lenta,
non è perversa, né insulsa
ibrida, fragile, confusa creatura.
Vederti così soffrire
tu che, da laggiù, vieni,
o da lassù.
È, la mia mente, ferire.
Sto cercando tra il fuoco ed il ghiaccio.
Sto cercando nel silenzio diverso.
Camminando sui piedi degli altri, scoprendo quei punti nascosti.
Ho acceso i sensi di note, una musica che non viene da te.
Sto cercando di dare un respiro, al fiato che mi esce di gola, a quello che poi si fa parola.
Diviene gesto, ilare e muto, in un questo contesto.
Pazzo, di che? Mi chiede qualcuno. Pazzo di me, senza nulla nel fondo.
Sto cercando in mezzo, ai lati, di sotto.
Sto cercando come un matto, o forse come uno stronzo.
Come uno qualsiasi, che non gliene frega niente.
Spazzatura usata, film già visto, attor che recita senza patente.
Eppure ci sono, o almeno, credo di credere.
Eppur quando suono attraggo la gente. Suono canto e poi lascio il luogo.
Come zingaro falso, ho un carro senza il cavallo.
Seguo ramingo essendo del posto. Mi chiedi il nome?
Sono solo un riflesso, un abbaglio, il numero di un posto.
Creato dal nulla, caduto in culla, tra mare e terra, son diventato nessuno.
Interpreto un canto, dettatomi dal di dentro.
Potrà sembrar fuoco, ghiaccio, fango, un verso stanco. Senza senso.
Sperso senza rotta, in un oceano di bianco.
Eppure ci provo. Busso a sta porta. Non risponde nessuno.
O forse ho sognato d’esser sveglio.
Ecco fatto. Mi son vestito, ho acceso il fuoco, ho acceso il vivo.
Spento la notte. Il mio sole dentro, già è sorto, e ancor
non sono morto.
Ti vedo un istante, macchia nera, su un foglio bianco.
Bianco, emergente, affascina, attraente,
mi spinge, mi respinge, solo vado incontro alla gente.
Vado incontro alla gente, fiocchi di neve sul volto, sparpagliati dal vento.
Zampilli neri, posati su un foglio.
Tormenta di neve, fuori è tutto bianco. qui dentro si scrive. Divampa il fuoco.
S'empie un foglio, una foglia si muove.
È tutto bianco, silenzio, muta la gente.
Chi balla, chi canta, ecco tuona il tamburo, sale alto un urlo.
Pensar che dal nulla è nata una festa.
L'uomo è un animale, progresso e scienza.
Ama e violenta.
Dal nulla è già tutto un silenzio. Tutto tace. Che pace, che guerra.
Ritorno al fuoco, il nero è più bianco.
La foglia tra la neve, le fiamme sul foglio.
.
A volte cerchi un posto
A volte cerchi un tempo
Vorresti sapere chi.
Ed immagini spiagge bianche
Giornate di sole
Poi ti ritrovi con lei
Alla pioggia e al vento.
Nell'ingresso di un'autogrill
E sai... Che una spiaggia incantata al sole non sarebbe tanto calda.
Laghi di polvere sono i nostri ricordi
Fosse la vita un fermaporta non la chiuderei
Le orecchie e gli occhi per ascoltare
Il vagito di un germoglio dal terreno
Fatto per diventare grano
Pensiero strano
Raccoglie le gocce delle nuvole
Le porta in grembo
Finché tornan dentro
A nutrirsi del battito del cuore
È ancora amore.
Fai sorridere i tuoi giorni
Libera il respiro dei pensieri
Sprigiona le emozioni
Fortezze alate
Roccaforte delle albe temprate
Fai sorridere l'animo
Prima che faccia sera
E nell'oscurità del cielo
Un stella con il tuo nome
Mi potrà dire che ci sei
Ci sei sempre stata
Con qualunque tempo
Qualunque giornata
A nutrire e scandire i battiti
Noi.
Pioggia all'indomani
del riflesso dei tuoi occhi
cheta e calda improvvisa
sulle cenge di un amore
da scalare per credere.
Su piani sfalsati e morbidi
l'eco delle tue forme è vita,
una sosta nel caldo intreccio
riposo ansimante nel tuo corpo.
Quando scoppia l'amore,
non c'è lontananza che tenga.
Non ci sono onde da superare,
ne barriere da saltare!
Non esistono paure,
non c'è tempo per pensare,
ai problemi e alle difficoltà.
L'unica cosa che vuoi sarà lei,
perché è lei l'amore.