Poesie personali


Scritta da: Simone Sabbatini
in Poesie (Poesie personali)

Reali intimità

Il movimento sforza pensieri e addominali,
che si contraggono al ritmo che nell'aria
sta originando quest'allegra disco music.
E intanto l'anima prega il nome di Maria.

Mentre nuoto in questa vasca coperta
giro la testa per riuscire a respirare,
e intravedo oltre la palpebra socchiusa
tra gli sbuffi gli schizzi gli spruzzi
ed i raggi di sole alla sera
la schiuma bianca che inonda ricordi sogni e fobie.
E intanto il vento suona forte l'inquietudine
dell'ombra che s'avanza sempre prima del tramonto
e sempre prima dell'inverno
che il mio cuore già si sforza a sopportare:
sotto le nuvole il mio mare è già in tempesta.

Poi mi abbronzo nella luce delle stelle
e perdo dita per i morsi di famelici piraña:
il sangue sparso attira squali – vedo già la prima pinna.
Non c'è tempo di fuggire, è un tempo strano
fatto solo per dormire. Son già sveglio, ed è un bel posto
m'incammino e non so più se lo conosco, se è reale
quella pietra nel tramonto ha un non so che di familiare.

Comincia il sogno della veglia partorito
in quali sonni, in quali letti, con che ali.
Composta venerdì 25 giugno 2010
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    Scritta da: Pasquale Laurenza
    in Poesie (Poesie personali)

    Ricordi di vita

    L'alba del dì che viene
    ricordi antichi conduce all'uomo.
    Induce la mente
    pensieri di vecchi amori
    mai sopiti,
    lunghi momenti di intense emozioni.
    Gioie e dolori
    alterna il cuore
    mentre la vita scorre
    e gli anni fuggono.
    Deboli e vaghi ricordi
    si affacciano,
    senza che la vita
    li faccia rivivere.
    Ricordi di vita.
    Composta martedì 25 novembre 2014
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      Scritta da: Simone Sabbatini
      in Poesie (Poesie personali)

      Senza tempo

      Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
      vo' cercando cristalli di tempo dove vedere
      piovere stelle lontane sul mio prossimo cielo di paglia.
      Ma la pietra spesso scivola e la nebbia s'infittisce
      o forse sento un gran dolore e tutto intorno sembra uguale
      forse è la vita, solo la vita che me lo fa credere.

      Vado a caccia di zanzare chiuse dentro a gemme d'ambra
      goccia il tempo, trasparente, dentro a fossili ibernati
      e potrei scorgere stelle come diamanti nevicare,
      cadere giù sul mio povero cielo di paglia.
      Ma la roccia è troppo irta, non riesco a camminare
      cosa sono queste sbarre, un'illusione? Dove scelgo di restare
      anche se non c'è custode e c'è la chiave.

      Tra tante pietre ci sarà qualche granello, prima o poi,
      per riempire la mia clessidra vuota? Mi piacerebbe proprio
      vedere la nube di stelle cadere,
      tuonare immensa sul mio piccolo cielo di paglia.
      Composta mercoledì 7 settembre 2005
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        Scritta da: Simone Sabbatini
        in Poesie (Poesie personali)

        Cambiamenti climatici

        Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
        non è facile capire se fa bello o brutto tempo:
        si vedono le nuvole ma hanno mille e più colori
        mentre il vento spira sempre da ogni dimensione
        del presente. La pioggia poi non bagna,
        senti solo il suo rumore sulla pelle.
        Ogni giorno una sorpresa, ogni istante meraviglia
        e spavento. Incertezza, ogni istinto t'assomiglia.
        Composta venerdì 25 giugno 2010
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          Scritta da: Simone Sabbatini
          in Poesie (Poesie personali)

          Sorprendere

          Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
          dove la parola d'ordine è deludere
          non ho che un'arma ed è sorprendere.
          Ma non sempre la mia mente è libera:
          alberi di polvere si alternano a sentieri,
          finché quell'oasi camuffata perde novità
          e si scopre il miraggio:
          la miccia era bagnata e ha fatto tanto tanto fumo,
          anche il botto è stato grande ma sono cose che non restano.
          Il disgregarsi dell'immagine lascia una mummia in bianco e nero
          d'imbarazzo vergogna colpa insicurezza.
          Paura e solitudini nel caos dei potrebbe
          che abbandono con concretezza
          nell'unica certezza di sbagliare.
          Composta martedì 12 luglio 2005
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            Scritta da: Fabio Marinaro
            in Poesie (Poesie personali)

            Infinito profondo

            La vita ti comprende,
            tu ne fai parte come al giorno segue la notte.
            Tutti ti temono tranne gli eroi, eppure anche loro segretamente ti sanno.
            Tu rendi tutti uguali, perché su di te nessuno può sentenziare.
            Sei potente più di mille battaglie, più di mille sogni o mille milioni di parole.
            Sei il buio per chi non ti comprende,
            la luce per chi ti ha visto arrivare.
            Quando arrivi non ci è dato sapere, forse è questo il tuo grande potere.
            Mi strazi l'anima nel ricordo,
            ma come un pazzo provo un bene profondo.
            Un giorno anche me verrai a trovare e per quel giorno qualcuno dovrà imparare
            che il tuo passaggio è cosa naturale.
            Composta martedì 25 novembre 2014
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              Scritta da: Simone Sabbatini
              in Poesie (Poesie personali)

              In sua movenza

              Dal mio vagone
              ascolto le voci che viaggiano sopra i binari,
              dialogo sereno con questo bellissimo ciarlare.

              Se ti dicono che parlo da solo
              ridi se vuoi ma non ti stupire,
              e prima di crederci ricorda di scegliere
              tra chi mi vede, tu che puoi,
              e confonderti in quel sonoro mare.
              C'è sempre una nave che porta al deserto:
              ma forse nemmeno ti serve,
              forse qui sai nuotare e non lo sai.
              Composta domenica 6 agosto 2006
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                Scritta da: GioViola
                in Poesie (Poesie personali, Poesie d'amore)

                Amore

                Sono quei gesti inaspettati
                Totalmente impreparati
                Che mi fanno emozionare
                Tanto da non riuscire a parlare
                Da non riuscire a ringraziare

                Non ci sono parole per descrivere l'amore
                Se non protezione e scomparsa del terrore
                Perché quando amo perdo il tempo
                Ma mi sento felice dentro
                Sento il cuore palpitare
                E le mani congelare
                E alla ricerca del tuo calore
                Sto attenta ai gesti e alle parole
                Per non farti soffrire
                Per non farti sparire

                Perché è facile cadere in uno sbaglio
                E nascondere l'unico spiraglio
                Che penetra nella buia stanza
                Della lontananza

                Più mi avvicino più tremo
                Ti dono della mia barca un remo
                Per navigare sul fiume della vita
                Con emozione infinita.
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                  Scritta da: Alessandro Lemucchi
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Ode alla musa

                  Che cos'è la musa?
                  Un alito di vento
                  ghibli che attraversa il deserto
                  modellando piccoli granelli di sabbia
                  in armoniosa visione sotto un cielo sempre terso.
                  Ella ti avvolge nel suo caldo abbraccio
                  e sussurra alla mente
                  con un eco lontano di ancestrale ricordo.
                  Sia Calliope osannata nei secoli
                  o dolce donna al cuore cara non importa.
                  Ella sempre trova la chiave dell'anima
                  che non è sorda al suo richiamo.
                  Essenza pura aleggia nell'etere
                  ispira fraseggi rubati alle stelle
                  al suo spaurito discepolo
                  che al suo consiglio tanto anela
                  prende l'incerta mano sul bianco foglio
                  da voce al pensiero
                  guida le parole con diesi perfetta
                  e fa che l'emozione di un sogno
                  al mondo egli trasferir possa.
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