Poesie personali


Scritta da: Simone Sabbatini
in Poesie (Poesie personali)

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Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
non c’è che un solo fiume, e l’ho chiamato tempo.
L’ho visto poche volte perché vive sotto terra,
ma so che è controvento. Lui non segue la corrente
quasi mai; può sembrare indifferente, e se lo è
non i sassi né il deserto son capaci di saperlo.
Cose grandi della gente sono melma rovinata,
come legni infradiciati grandi cose nella mente
date al mare, che qualcuno ha detto aria, qualcun altro
dice che scherzava. Ma qualche confusione, come briciola
provoca alluvioni, la roccia s’impaluda. L’acqua
s’insinua in ogni crepa, forse arriva, forse
s’asciuga in superficie.
Composta venerdì 25 giugno 2010
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    Scritta da: Simone Sabbatini
    in Poesie (Poesie personali)

    Deriva

    Nei deserti di fuoco del mio rosso rosso cuore
    non ci sono, questo è vero, grandi scogli cui aggrapparsi.
    Ciò non vuole certo dire che non si vede il mare:
    c'è una barca sgangherata ed io lì sopra a sballottare,
    non ho vela, non ho i remi, e i flutti spruzzano la vita
    sulla pelle. Fan marcire il legno ad ogni botta
    che mi spezza un altro pezzo. Ho sonno e mi masturbo.
    Composta mercoledì 23 giugno 2010
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      Scritta da: Simone Sabbatini
      in Poesie (Poesie personali)

      Abitudine

      Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore:
      e la città coi suoi dedali tentacoli,
      folle amplesso di agi e amenità,
      sta già assediando la semiurbanità.
      Oggi smetto e non so come si fa
      tenere un passo che non sia sbagliato:
      per ogni nuova bellezza marcio e vedo
      nuove rovine crepitare sotto il sole.
      Oggi smetto domani chi lo sa.
      Composta venerdì 25 giugno 2010
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        Scritta da: Simone Sabbatini
        in Poesie (Poesie personali)

        Sogno o destino

        Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
        non mi potrai svegliare dal mio sogno della vita,
        mai nemmeno dopo avermi conosciuto, e aver capito
        che non sento io le tue campane, o esserti chiesto
        se sei tu che invece non hai più galline. Ma chissà
        forse più semplicemente non si può.

        C'è concesso solo un giro sulla nave dei ricordi,
        non si vede ma si sa dov'è il giardino dei fantasmi
        seppellito in fondo al mare. L'importante è non uscire dai binari:
        forse allora riuscirei ad aprire gli occhi pochi istanti, uno soltanto
        per vederti. Ma ho paura a deragliare, tra le rocce c'è una crepa
        penso sempre di cadere o peggio ancora di volare.
        Composta sabato 22 ottobre 2005
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          Scritta da: Simone Sabbatini
          in Poesie (Poesie personali)

          Fiori

          Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
          cosa rimane di una giornata di merda?
          Forse solo il mio carattere e le sue pieghe delicate,
          merda sopra ad ogni cosa – sogni sassi e ispirazione.
          Solamente il mio carattere e le sue pieghe dolorose
          tanta merda a fermentare e fomentare nuovi inizi.
          Composta lunedì 5 settembre 2005
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            Scritta da: Simone Sabbatini
            in Poesie (Poesie personali)

            Pulsazioni

            Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
            c'è un problema e sono i gatti che si ostinano a morire,
            e i padroni che s'ingegnano e gli danno un nuovo nome.
            C'è un dottore e niente galli dove il Sole va a dormire:
            non è dato di sapere, ma tra i cretti corre un'eco
            il sonno è stanco e fa fatica, troppi raggi da legare.
            C'è un amico sconosciuto dentro quel furgone giallo
            corro sopra le sue tracce ancora calde sull'asfalto,
            ma la faccia sullo specchio non s'addice troppo bene
            alla mimica del braccio tra la leva e il poggiatesta.
            Poi di colpo s'impazzisce: questa notte subitanea
            è fatta a pezzi di dolore e malinconico disprezzo.
            Pazzesca la bufera impazza su impazziti tergi-vetri,
            spruzza e vomita e rimpiazza ciò che smezza, e caro è il prezzo
            d'ogni tessera spezzata in questo puzzle. La tempesta
            ancora spazza via ogni cosa da spiazzati frangi-nebbia.
            Anche le stelle come briciole sprizzata ormai la gioia,
            resta solo uno scocciare di cristalli sotto i piedi
            di chi ha stretto troppo il pugno con la bocca un po' frizzante,
            e oramai non cambia niente...
            Composta domenica 11 luglio 2010
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              Scritta da: Erika Baini
              in Poesie (Poesie personali)
              Il suo corpo sul mio era
              soltanto un viandante sperduto
              in cerca di un'oasi di piacere
              ma mi amava – anche solo
              per poco –
              con l'azzurro
              dei suoi occhi e l'umido
              delle sue labbra mature.
              Indifesa, mi scrutava,
              mi esplorava, mi scopriva
              nuda nella sua mente e
              sotto le sue mani calde.
              Mi toccava la pelle dell'anima,
              e nell'anima sfiorava il fiore
              della mia seconda giovinezza
              mentre le vie di Milano ci erano
              estranee e il vento di novembre
              mordeva il sole come la sua bocca.
              Composta mercoledì 26 novembre 2014
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                Scritta da: Michele Gentile
                in Poesie (Poesie personali)

                Lanterne

                Svellono sonno alla notte.
                Ingarbugliate,
                impigliate alla vita
                chiassose,
                disturbano
                infide stelle
                dottrine di speranza.
                Misurano il profondo drappo
                alla ricerca di uniformi destini
                amari e benedetti
                nel crepitio di muti sguardi.
                Già sanno di perdersi
                in quel disperato volo
                eppure
                vanno
                sorridendo.
                Composta mercoledì 26 novembre 2014
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                  Scritta da: Stefano Medel
                  in Poesie (Poesie personali, Poesie d'amore)

                  Per te

                  Per te,
                  rido ancora,
                  di tutto questo
                  brutto mondo;
                  per te,
                  esco di casa,
                  anche s e non mi va,
                  anche se di certa gente,
                  non mi frega niente;
                  per te,
                  guardo avanti,
                  e spero
                  nonostante tutto,
                  spero per noi,
                  per noi due,
                  per un futuro,
                  una speranza,
                  per te,
                  cammino ancora
                  fuori,
                  anche quando
                  del mondo,
                  non me n e fregava
                  più niente,
                  per te.
                  Composta mercoledì 26 novembre 2014
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