Immaginazione
La mia immaginazione,
la voglia di sognare,
mi portano in posti
lontani,
posti meravigliosi,
posti sconosciuti
all'essere
ma non all'anima,
ed io volo,
e mi perdo in que posti
ove nessuno potrà
mai portarmi!
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La mia immaginazione,
la voglia di sognare,
mi portano in posti
lontani,
posti meravigliosi,
posti sconosciuti
all'essere
ma non all'anima,
ed io volo,
e mi perdo in que posti
ove nessuno potrà
mai portarmi!
Evanescenti stagioni
frutti caduti da un Tempo
avaro d'arpeggi.
Caducità del giorno
nel solenne incontro
con apolidi mari
trascina con sé
diafane radici,
vorticando appena
sui porti dell'Assenza.
È melodia
Amico mio.
A noi la burrasca
che ora torreggia impavida
dalle vette del ricordo.
E'il mestiere della vela
Amico mio.
A noi il lamento
di un vento indecente.
Saldo il timone,
impugna il sole che sorge
lasciati cullare ora
dal volo di queste carezze.
In questo viaggio temporale
l'illuso viaggiatore
ciecamente cerca
la verità di un altro mondo
in cui sa di poter appartenere.
Immagini sacre dell'angelo custode,
riaffiorate nella mente di un sognatore,
ricostruiscono il paradiso perduto
del vero amore
in chi non ha mai amato.
Perdonando la caducità del sé
per non aver realizzato al momento
il futuro da sempre sognato,
scompare l'insopportabile disperazione
che l'ha sempre accompagnato
nell'interminabile cammino spirituale.
Nel tenero cuore
come nel luminoso spirito
di un alternativo presente,
la realtà della sua fantasia
ha pertanto cambiato il passato.
Dove cade il mio ricordo...
... nel buio della notte, nel silenzio di Morfeo.
Mille vetri caddero in frantumi, mille sogni s'infransero di botto.
Nel buio della notte, mille fuochi s'accesero a rischiarar l'umana ignoranza.
Nel buio della notte, il fuoco divorò dell'uomo la coscienza e appese le ceneri grigie di un Dio troppo incline al perdono.
Nel buio della notte, fu costruito un muro, di filo spinato adornato per separar chi aveva separato.
Nel buio della notte, nel fragore delle genti, quel muro venne abbattuto.
Ma la notte, nel silenzio di Morfeo, odo ancora cristalli infrangersi e muri ergersi e nell'acre odore di fumo, dei libri non più letti cade il mio ricordo, ma non l'umana vergogna...
1938/1989.
Ore ed ore chino su cruenti tomi,
vaneggiando sulle auree soglie che il domani schiuderà.
Finché, un dì, l'odiosa contezza giungerà:
le soglie si restringon sempre più, sorde ai desìi più sommi,
e quand'anche nell'intento riuscirai d'esservi prossimo,
non starai che sbirciando da uno spiraglio minimo.
Dolce il sogno di una vita
portato a te dall'angelo terreno.
Sospiri attraversano il corpo.
Mentre baci
trasportati dal vento
si posano sulle tue labbra rosee.
Sarò immortale nella tua mente.
Vorrei esserlo nel tuo cuore.
La luna si spegne sul mare.
Dai tuoi occhi
nasce l'alba di un nuovo giorno.
I poeti sono
una specie strana,
individui un po' artisti,
un po' sognatori,
un po' illusi,
un po' fragili,
che hanno sempre il cuore in pezzi,
e scrivono di notte,
al rintocco delle ore piccole,
e pensano tanto,
guardano e osservano
i particolari,
i dettagli,
una foglia che cade,
una panchina vuota,
un viale pieno di fogliame ramato,
un tramonto d'autunno;
i poeti cercano umanità,
un sorriso,
una stretta di mano,
e guardano molto in se stessi.
Corresti esultante
incontro a uno spicchio di cielo terso
lasciando la pioggia proporsi esausta
tra i vigneti inermi dal triste spoglio.
La notte spazientì
concedendosi dai rivi traboccanti alle piane impervie
nell'autunno appena scorto.
Dalla veglia delle stanche mura
la luce graffiò gli specchi d'argento
quando supina il sonno ti sorprese.
E al contempo la luna si ribellò alle nubi
arrestandone l'inquieto pianto.
Non c'erano che i tuoi silenzi
a dipingere il volto della solitudine
in fondo alla stanza dove morivano i respiri
allorché sedettero in disordine
i colori ineleganti dell'acerbo inverno
un altro giorno passò
ferendo a piedi nudi
i campi innevati
inseguendo la tua dolce follia.
Voglio librare in cielo
come un aquilone,
dove l'aria mi darà
sostentamento.
Respirerò il vento,
il volo dei volatili
e l'ossigeno distillato
dalle nuvole,
e contemplerò il cielo
spensieratamente.
Perché è in aria
l'unico posto
dove rimarrei immoto,
anche per l'eternità.
Villaggio scozzese
in riva al mare,
le barche in secca,
i pescatori trafficano col pescato,
riparano le reti,
verniciano le imbarcazioni;
la battigia delle onde, poco lontano;
i marosi
e le curve dell'oceano;
Scozia,
laggiù,
in fondo ad un sogno.