Poesie personali


Scritta da: Michele Gentile
in Poesie (Poesie personali)

Stagioni

Evanescenti stagioni
frutti caduti da un Tempo
avaro d'arpeggi.
Caducità del giorno
nel solenne incontro
con apolidi mari
trascina con sé
diafane radici,
vorticando appena
sui porti dell'Assenza.
È melodia
Amico mio.
A noi la burrasca
che ora torreggia impavida
dalle vette del ricordo.
E'il mestiere della vela
Amico mio.
A noi il lamento
di un vento indecente.
Saldo il timone,
impugna il sole che sorge
lasciati cullare ora
dal volo di queste carezze.
Composta lunedì 17 novembre 2014
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    Scritta da: ROBERTO POZZI
    in Poesie (Poesie personali)

    La realtà della fantasia

    In questo viaggio temporale
    l'illuso viaggiatore
    ciecamente cerca
    la verità di un altro mondo
    in cui sa di poter appartenere.
    Immagini sacre dell'angelo custode,
    riaffiorate nella mente di un sognatore,
    ricostruiscono il paradiso perduto
    del vero amore
    in chi non ha mai amato.
    Perdonando la caducità del sé
    per non aver realizzato al momento
    il futuro da sempre sognato,
    scompare l'insopportabile disperazione
    che l'ha sempre accompagnato
    nell'interminabile cammino spirituale.
    Nel tenero cuore
    come nel luminoso spirito
    di un alternativo presente,
    la realtà della sua fantasia
    ha pertanto cambiato il passato.
    Composta lunedì 17 novembre 2014
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      Scritta da: A. Rinaldi
      in Poesie (Poesie personali)

      Dove cade il mio ricordo

      Dove cade il mio ricordo...
      ... nel buio della notte, nel silenzio di Morfeo.
      Mille vetri caddero in frantumi, mille sogni s'infransero di botto.
      Nel buio della notte, mille fuochi s'accesero a rischiarar l'umana ignoranza.
      Nel buio della notte, il fuoco divorò dell'uomo la coscienza e appese le ceneri grigie di un Dio troppo incline al perdono.
      Nel buio della notte, fu costruito un muro, di filo spinato adornato per separar chi aveva separato.
      Nel buio della notte, nel fragore delle genti, quel muro venne abbattuto.
      Ma la notte, nel silenzio di Morfeo, odo ancora cristalli infrangersi e muri ergersi e nell'acre odore di fumo, dei libri non più letti cade il mio ricordo, ma non l'umana vergogna...
      1938/1989.
      Composta domenica 9 novembre 2014
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        Scritta da: Verena
        in Poesie (Poesie personali)

        Paura del futuro

        Ore ed ore chino su cruenti tomi,
        vaneggiando sulle auree soglie che il domani schiuderà.

        Finché, un dì, l'odiosa contezza giungerà:
        le soglie si restringon sempre più, sorde ai desìi più sommi,

        e quand'anche nell'intento riuscirai d'esservi prossimo,
        non starai che sbirciando da uno spiraglio minimo.
        Composta lunedì 17 novembre 2014
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          Scritta da: Valerio Varaldo
          in Poesie (Poesie personali)

          Dolce sogno

          Dolce il sogno di una vita
          portato a te dall'angelo terreno.
          Sospiri attraversano il corpo.
          Mentre baci
          trasportati dal vento
          si posano sulle tue labbra rosee.
          Sarò immortale nella tua mente.
          Vorrei esserlo nel tuo cuore.
          La luna si spegne sul mare.
          Dai tuoi occhi
          nasce l'alba di un nuovo giorno.
          Composta lunedì 17 novembre 2014
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie personali)

            I poeti

            I poeti sono
            una specie strana,
            individui un po' artisti,
            un po' sognatori,
            un po' illusi,
            un po' fragili,
            che hanno sempre il cuore in pezzi,
            e scrivono di notte,
            al rintocco delle ore piccole,
            e pensano tanto,
            guardano e osservano
            i particolari,
            i dettagli,
            una foglia che cade,
            una panchina vuota,
            un viale pieno di fogliame ramato,
            un tramonto d'autunno;
            i poeti cercano umanità,
            un sorriso,
            una stretta di mano,
            e guardano molto in se stessi.
            Composta lunedì 17 novembre 2014
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              Scritta da: Mirki75
              in Poesie (Poesie personali)
              Corresti esultante
              incontro a uno spicchio di cielo terso
              lasciando la pioggia proporsi esausta
              tra i vigneti inermi dal triste spoglio.
              La notte spazientì
              concedendosi dai rivi traboccanti alle piane impervie
              nell'autunno appena scorto.
              Dalla veglia delle stanche mura
              la luce graffiò gli specchi d'argento
              quando supina il sonno ti sorprese.
              E al contempo la luna si ribellò alle nubi
              arrestandone l'inquieto pianto.
              Non c'erano che i tuoi silenzi
              a dipingere il volto della solitudine
              in fondo alla stanza dove morivano i respiri
              allorché sedettero in disordine
              i colori ineleganti dell'acerbo inverno
              un altro giorno passò
              ferendo a piedi nudi
              i campi innevati
              inseguendo la tua dolce follia.
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