Poesie personali


Scritta da: Fragolosa67
in Poesie (Poesie personali)

Pace dopo di te

Silenzio.
Non lasciare che il rumore della vita entri nei tuoi pensieri.

Fai che le tue orecchie ascoltino il vibrare della foglia
quando vi cade una goccia.

Soffermati a vegliare mentre la terra imita
i piccoli rintocchi del tuo cuore.

Posa i tuoi piedi sul suolo che ti accoglie e
ad ogni passo lascia un'orma.

La tua pace sarà germoglio che dà frutto per chi
dopo di te giungerà.
Composta venerdì 12 settembre 2014
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Carlo Peparello
    in Poesie (Poesie personali)

    Come dovrebbe essere e non essere

    Voglio che lei prenda le sigarette dal tavolo quando io mi dimentico
    Che si ricordi le chiavi della macchina attaccate al gancio
    Che mi dia ragione incondizionatamente
    Che mi veda come un punto di riferimento
    Che consideri i miei difetti delle caratteristiche
    Voglio che lasci a me decidere le sue scelte
    Poi, che ignori tutte queste cazzate.
    Ed ecco la mia donna.
    Composta giovedì 11 settembre 2014
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Sir Jo Black
      in Poesie (Poesie personali)

      Crosta di sale (2)

      Tutti i sogni cadono,
      cristalli d'anima,
      infranti,
      tagliano il cuore,
      di dolore scoppia.

      Sussulti alla gola
      scivolano sul viso
      da occhi salati,
      persi nel tempo,
      assenti nello spazio,
      assenti di volontà,
      svuotati...

      Vuoto d'amore ha segnato il mondo,
      sul viso crosta di sale
      cadrà:
      fuori dal cuore cocci,
      pelle sana,
      rimarginato taglio,
      stelle accese.

      (15/09/2010 => 11/09/2014)
      Composta giovedì 11 settembre 2014
      Vota la poesia: Commenta
        in Poesie (Poesie personali)

        A mio zio

        Riposa nel freddo d'estate
        e ride dei fumi invernali
        del mortaio alleato
        la scheggia
        che crudamente additavi.

        Mi sfiorano soavemente,
        son alito sempre presente,
        come ali,
        le gote
        che con saggezza t'intalcavi
        di mattina.

        Le carte sempre uguali
        pitturavi di colore diverso,
        monotoni giorni autunnali,
        ghirlande di tempo perso.

        Ti penso e ti sento vicino,
        ti sento già mio e vivace,
        nel sangue che non è più tuo,
        nel fiore che sfioro veloce,
        rimani,
        rimane la voce.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: giorgio3.
          in Poesie (Poesie personali)

          Se fosse altrimenti

          Se fosse altrimenti forse a fin più basso
          guarderei, capirei meno cose,
          sentirei meno voci.
          O troppo in alto, e non vedrei mai
          gli sforzi, i soccorsi di chi sostien
          che la vita e più di quanto vorrei.

          Mi chiedo allor: se fosse altrimenti
          sarei più felice?
          Dirlo non so, perché la luce
          talvolta nemica, corre feroce,
          mostra qualcuno che esser vorresti
          e invece non sei.
          Composta sabato 5 luglio 2014
          Vota la poesia: Commenta
            in Poesie (Poesie personali)

            La statua

            Il velo degli occhi,
            insanabile erma
            sitibonda, opaca,
            rivolge
            di tanto in tanto
            una speranza vacua.

            E affonda nel tatto,
            stride,
            la cenere brilla,
            di colpo sfavilla
            la morta risacca.

            Nasce il lume e divampa,
            marina tempesta,
            carbone nel petto
            che inizia a fumare,
            ad ardere,
            a calare,
            a calare.

            Il lume io vedo,
            che illumina teso:
            mi spiana la via.
            Che vedo? Che vedo?

            Son gesso e son calce,
            all'anima brucio,
            rimane per me
            una statua di marmo.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Lucio Bassi
              in Poesie (Poesie personali)

              In riva

              Un passo segue l'altro,
              a volte veloce, a volte più lento,
              mentre la sabbia mi massaggia la pianta dei piedi!
              Odo il ritmato rumore delle onde, sospinte dal vento,
              quello stesso vento che, leggero, carezza la mia pelle.
              Voli di gabbiani, a volte radenti sopra la mia testa,
              accompagnano il mio andare;
              mentre mi osservano coppie d'anatre,
              tranquillamente adagiate in quel dolce dondolio del mare!
              Entro coi piedi a godere del fresco dell'acqua,
              che completa, con la sabbia, il piacevole massaggio!
              Spauriti, scappano, piccoli pesci al mio passare.
              Scritte di innamorati sulla spiaggia,
              alcune semicancellate dal mare,
              fanno tornare alla mente antichi e nuovi amori...
              Il sole mi bacia in fronte, ed io rispondo col sorriso;
              sento tutto il suo tiepido calore del mattino
              e lente scendono le mie gocce,
              salate come le infinite gocce che formano il mare!
              Questo amato mare che ormai mi sta chiamando...
              il suo è un irresistibile richiamo,
              entro discreto,
              quasi non volessi disturbare quel perfetto equilibrio...
              e mi lascio cadere, e cullare da quest'acqua amica,
              che mi accoglie nell'abbraccio delle sue onde.
              Quando esco è di nuovo il sole ad accudirmi,
              Sono i suoi dorati raggi ad asciugarmi!
              E sto bene!...
              Natura mia, ti amo!
              Composta lunedì 11 agosto 2014
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Ada Roggio
                in Poesie (Poesie personali)

                Si consuma la candela della vita

                Ah, se i muri potessero parlare.
                Ah, se il mondo potesse cambiare.
                Ah, se vedessimo tutti i giorni i colori dell'arcobaleno.
                Dopo una tempesta tornerebbe il sereno.
                Ma, ahimè, la vita non è quella che tutti vorremmo.
                Ci riserva ogni giorno sorprese.
                Parli, parlano, parlate, parliamo, parlo.
                Parole, paroline, parolacce.
                Ma i muri hanno orecchi.
                Le persiane chiuse, ma chi c'è dietro e ascolta?
                Gente, gente,
                guarda, osserva, ascolta, non sa niente,
                non ha visto, non ha sentito,
                C'è il muro del silenzio;
                piano, piano, si consuma la candela della vita.
                Composta domenica 27 febbraio 2011
                Vota la poesia: Commenta