Note sfuggenti
ricamano il dolce
vento che sfiora la
mia pelle
mentre il tempo
che passa giace sul
mio volto
i pensieri si coricano
dolcemente su carta
mentre la luna ride con me
testimone di amori
senza tempo.
Di te il ricordo lambisce i miei sensi
mi lacera anima e cuore
le sere d'agosto volgo i miei
pensieri a te che sei
giostraio di menzogne
teatrante senza pubblico
un cavaliere con la macchia e
la paura stampati addosso
si paura di amare ancora...
resta così solo nel tuo mondo
di carta e chiacchiere...
Lontano dalla voce del vento
su una nuvola in viaggio
si innalza una preghiera
come un canto soave
racchiusa in un abbraccio di parole
mentre il sussurro dei gabbiani
ne fa eco
la vita è uno sfiorar leggero
di attimi fugaci di felicità.
Portami nel luogo della
nostra gioventù
mentre la città piena di
colori abbraccia la gente in festa
settembre giunge
sui nostri corpi
percorreremo la strada dell'infinito
ci specchieremo dentro di noi
noi piccole anime che parlano alle
stelle del loro amore
proiettate verso la felicità.
Con quel profumo di libertà
lascio che il vento giochi
con i capelli miei
quanti ricordi di come
ho consumato la gioia
nella stagione della mia giovinezza
in quel tempo
i fiori crescevano e non morivano
senza pensieri
scevri di disillusioni e disincanti
che la maggiore età ti sbatte sul muso
da qualche parte ci sarà qualcosa per me
un anima da incontrare con cui danzare
al ritmo dell'amore.
Sale il sipario, albeggia la scena,
a luce piena l'occhio è sul volto
m'inquadra il busto, segue le mani;
sarebbe giusto sfumare l'ombra,
sfasare i piani posti sul fondo,
ma rilassatevi, sarò spedito.
Grazie a tutti d'aver gradito,
il giorno e l'ora del mio invito.
Giusto sarebbe dirvi chi sono
l'identità, il tema del dire,
motivo o mai di mia presenza,
saper se tutti vorran sentire,
di poi l'inchino di riverenza.
Ma non fiaterò, sarò silente
non sfoggerò glorie e carriera,
rimarrò in voi solo un bel niente.
Ricorderete lo sconosciuto
venuto per dire parecchie cose,
ma sostò muto senza fiatare
e che scomparve nell'arrivare.
Forse uno spettro di proiezione,
inganno, un sogno, un'illusione?
O ripensando al quel suo miasma
fosse davvero stato un fantasma!?
Fuma l'erba del campo alla calura,
l'ultimo sole sulla terra muore,
su noi tutto s'oscura.
C'è rabbia di desideri;
il tuo corpo ingabbia strani piaceri;
con le moine se ne vanno
gli avanzi dell'inganno.
Ti trascini senz'alma
precarie storie provvisorie
di questo e quello,
chiedi non dai,
mordi l'ora affamata,
trascurando il bello.
Intanto, torna dal podere,
il tuo compagno stanco,
col piacere di portarti una rosa.
Qui oggi lascio ogni speranza
sono stato la prima esperienza
sicuramente un gran sentimento
ma di amore non si è mai trattato
sette anni ci son voluti
per capire che si era incatenati
ad un mondo ormai distante
che dell'oggi non ha più niente
resta un vuoto da riempire
con amore vero bisogna colmare
mi serve un gran pieno
dieci litri non bastano
sennò il mio motore non parte più
ed i giri restano giù
chissà se ce la farò
il mio pensiero è "dove lo troverò"
un distributore di amore puro
così che possa essere sicuro
di avere sufficiente autonomia
per imboccare la via
della mia vita
perché la fine la vedo lontana
e la voglia è diventata vana
mi manca già quel sapore
del mio amore.
Spesso ci troviamo soli,
soli in mezzo agli altri;
soli,
tra il disprezzo e la cattiveria
della gente,
o di chi ci vuol male;
e intorno a noi c'è una catena
di malvagità,
difficile da spezzare,
per cui andiamo avanti,
spesso denigrati e sminuiti;
e resistiamo da soli,
come possiamo;
anche se crediamo nell'amicizia,
nei valori veri,
nelle piccole cose;
e ci facciamo coraggio,
tra alti e bassi.
Vi sono
attimi in
cui vorrei non avere
un anima,
un cuore di pietra
e non sentire nulla,
dimenticare
per non ricordare,
dimenticare
anche il mio nome,
e vivere solo
perché ho vita,
pur sapendo
che vita non è,
e, vorrei
vivere senza saper
ne come ne perché!