Poesie inserite da Andrea De Candia

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Scritta da: Andrea De Candia

Lasciando adesso che le vene crescano

Lasciando adesso che le vene crescano
in intrichi di rami melodiosi
inneggianti al destino che trascelse
te fra gli eletti a cingermi di luce.
In libertà di spazio ogni volume
di tensione repressa si modella
nel fervore del moto e mi dissanguo
di canto "vero" adesso che trascino
la mia squallida spoglia dentro l'orgia
dell'abbandono. O, senza tregua più,
dannata d'universo, o la perfetta
nudità della vita,
o implacabili ardori riplasmanti
la già morta materia: in te mi accolgo
risospinta dagli echi all'infinito.
Composta giovedì 17 marzo 2016
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    Scritta da: Andrea De Candia

    Se avess'io

    Se avess'io levità di una fanciulla
    invece di codesto, torturato,
    pesantissimo cuore e conoscessi
    la purezza delle acque come fossi
    entro raccolta in miti-sacrifici,
    spoglierei questa insipida memoria
    per immergermi in te, fatto mio uomo.

    Io ti debbo i racconti più fruttuosi
    della mia terra che non dà mai spiga.
    e ti debbo parole come l'ape
    deve miele al suo fiore. Perché t'amo
    caro, da sempre, prima dell'inferno
    prima del paradiso, prima ancora
    che io fossi buttata nell'argilla
    del mio pavido corpo. Amore mio
    quanto pesante è adducerti il mio carro
    che io guido nel giorno dell'arsura
    alle tue mille bocche di ristoro!
    Composta giovedì 17 marzo 2016
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      Scritta da: Andrea De Candia
      Sapete di me
      voi morti?
      Sapete le voci
      come domestici satelliti astrali
      con arte avvolgono
      il sonno intorno alle loro spade notturne
      portano alla luce luoghi di sepoltura -

      sapete voi amati
      che mi braccano sempre più da vicino
      nella vostra assenza dalla voce di mare -
      conchiglia espulsa
      in cerca della lingua nativa
      all'inizio delle parole -.
      Composta domenica 13 marzo 2016
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        Scritta da: Andrea De Candia
        Non sempre l'uomo è in grado
        di vivere nel rosso della sera -
        il sangue trapela nei sogni
        e guerra è anche nella notte

        questo lungo morire
        con lo spazio cavo del mistero
        dove la morte in attesa conchiude il dramma
        dentro non c'è nessuno

        così bene occulta è la luce
        quando l'anima si torce nel suo sudario
        in quest'epoca di stelle cadenti
        dove ogni lucore si spegne
        se la terra alfine l'accoglie.
        Composta domenica 13 marzo 2016
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