Poesie inserite da GIUSEPPE BARTOLOMEO

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Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Dice il profeta Isaia 51,6:

"Innalzate gli occhi verso il cielo
e guardate la terra di sotto,
poiché i cieli si dissolvono come fumo
e la terra si logora come una veste".

La conquista della terra e del cielo
è stata sempre una chimera assurda.
Molti nella storia umana sono nati
e morti con il sogno della gloria.

Violenza, guerre, soprusi, assassini,
solo per uccidere peggio di un virus.
L'uomo dominatore non ha più le ali:
vola nell'illusione di essere padrone.

Basta un piccolo virus per portarci
oltre i confini della stupenda vita.
Preghiamo affinché il cielo ci aiuti
se vogliamo ancora sussistere vivi.
Composta domenica 31 maggio 2020
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    Il mattino si è svegliato sonnolento
    in questo mese d'Aprile dai mille fiori.
    Gli uccelli sorvolano nel cielo grigio
    con la speranza che il sole splenda
    e le ombre della notte si perdano.

    La primavera e sbocciata da tempo
    aiutata dalla pioggerellina che cade
    sui bei campi arati da grandi trattori
    che rompono il silenzio sotto il sole.

    Ascolto il fruscio delle verdi foglie:
    è una delicata musica primaverile
    che saluta il mattino aperto alla luce
    mentre molti viventi ancora sognano.

    Penso che quest'anno la primavera
    pianga insieme a tante umane famiglie
    che hanno perso nonni, papà o mamme
    per il coronavirus ribelle e fulminante.
    Composta martedì 31 marzo 2020
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      Sono andato in cerca di asparagi silvestri
      sotto il cielo di aprile con tanti fiori freschi.
      I campi mi hanno offerto a piene mani
      il loro bel manto primaverile fatto di ricami.

      Il sole giocava con le ombre di alti pioppi
      mentre le foglie verdi danzavano allegre
      al ritmo delicato e sottile di un venticello
      che mi rincuorava in questo aprile contento.

      Lungo la riva del fiume Ebro ero solo col cane
      ammirando l'acqua che scendeva allegra al mare.
      Ogni tanto una cicogna batteva le sue grandi ali
      non per l'uomo ma per il cane che abbaiava.

      Nella solitudine di questi mesi di coronavirus
      il silenzio umano si nota quando passeggio.
      Parlo al mio cane e fischio imitando uccelli:
      So che non sono solo e ancora vivo contento.
      Composta domenica 31 maggio 2020
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        La terra in questa primavera non ha vita
        si è ammalata vedendo piangere il cielo
        pieno di un brutto virus che uccide tutti
        vecchi, uomini, donne e innocenti bambini.

        È una primavera scialba, triste e lacrimosa
        accompagnando nel pianto famiglie intere
        chiuse in casa come in una triste prigione
        affacciate a balconi per allontanare il dolore.

        Il nostro pianeta azzurro si sta purificando
        o siamo i suoi abitanti a chiedergli perdono?
        L'abbiamo maltrattato con veleni e sporcizia
        e lui si vendica con un invisibile assassino?

        Meditiamo in questi giorni chiusi nelle case
        cerchiamo di amare la terra nostra madre.
        Non la lasciamo piangere sola e con dolore
        cambiamo ritmo e abbracciamola con amore.
        Composta domenica 31 maggio 2020
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          Ascolto il fruscio musicale delle foglie
          salutarmi aprendo di mattina la finestra.
          Ascolto il canto mattutino degli uccelli
          che si chiamano per salutare il giorno.
          Ascolto il pianto triste dei bambini
          quando la mamma o papà vanno via.

          Sento la goccia dell'acqua che cade
          sui tetti delle case per poi pulire le strade.
          Ascolto il silenzio del povero anziano
          seduto sul marciapiede che stende la mano.
          Capisco il giorno che mormora solo
          in attesa che splendano i raggi di sole.

          Fuggo dai gridi della folla che chiacchiera
          cercando di riempire il giorno che passa.
          Ascolto nel silenzio il grido dell'anima
          Sento l'universo che segue il suo ritmo
          mentre la gente prega Dio che finisca
          il maledetto virus che ci seppellisce.
          Composta domenica 31 maggio 2020
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            Ho voglia di passeggiare
            sotto il cielo azzurro di primavera
            per ascoltare il canto degli uccelli
            il mormorio del fiume che scende
            la musica delle canne al vento
            la danza dei papaveri rossi
            il biancore delle margheritine
            su prati verdi di silenzio
            con il fruscio di foglioline verdi.

            Non posso muovermi
            sotto questo cielo che danza
            con le nuvolette bianche
            che mi chiamano e sorridono.
            Non posso uscire, lo ripeto,
            fino a quando non vi portate il virus
            che ci sta uccidendo sulla terra.
            Si fermano e cadono delle lacrime
            sulle mie mani aperte.

            Cielo e terra hanno ferite nel cuore
            nella primavera di quest'anno.
            L'umanità chiusa in casa
            con parenti vicini o lontani.
            Dai balconi si canta e si ringraziano
            tutti quelli che confortano i malati.
            Piangono soli i tanti deceduti
            senza un bacio di addio
            nell'ultimo loro viaggio.

            Passeggeremo di nuovo nei giardini
            ascolteremo le musiche dei boschi
            scaleremo le verdi montagne
            sorrideremo all'allegria e gridi dei bimbi.
            Ci guarderemo negli occhi con gli anziani
            ringraziando Dio che ancora siamo vivi
            sotto questo cielo azzurro
            con le nuvole che ci salutano allegre
            sorridendo ai colori del tramonto.
            Composta giovedì 30 aprile 2020
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              Copriremo il nostro volto con un velo
              fatto con fili neri strappati alle notti
              quando il sonno è appeso alla luna
              e la luna piange seppellendo i morti.

              Spingiamo la carrozza fragile della vita
              con mani spesso sporche di sangue
              di tanta gente che muore nei crocicchi
              con bombe lanciate da cuori infami.

              Distruggiamo le armi se vogliamo la pace.
              Abbracciamo le vedove, gli orfani e anziani.
              Non manipoliamo virus in laboratori di morte
              per eliminare anziani, malati e poveri umani.

              Siamo tutti fratelli in questo mondo stupendo.
              Amiamoci abbracciando la terra in girotondo.
              Guardiamoci sorridendo senza vergogna:
              cantiamo come fratelli al suono di zampogna.
              Composta giovedì 30 aprile 2020
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                Il giorno si è aperto alla luce
                come il cuore alla speranza.
                I sogni si sono liquefatti
                ai primi baci dell'alba.

                Riprendo i sogni lasciati soli
                sul guanciale notturno
                dove si nascondono attenti
                i sospiri del giorno.

                Ascolto voci perdute nel tempo
                che mi chiamano nel silenzio.
                Sono voci familiari svanite
                nell'azzurro del cielo infinito.
                Composta domenica 31 maggio 2020
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  Il verde dei prati e delle piante
                  hanno perduto la maschera
                  eliminata dall'acqua piovana.

                  La natura respira con gioia
                  gli uccelli svolazzano allegri
                  i bimbi pestano la pozzanghera
                  rompendo le nuvole
                  che avanzano.

                  Lavarsi sotto la pioggia che canta
                  la sua lenta melodia sui mortali
                  è come ritornare a essere bimbi
                  pieni di innocenza e incanto.

                  Ringraziamo la madre natura
                  che ogni tanto ci fa gioire
                  dimenticando che la facciamo
                  spesso soffrire.
                  Composta giovedì 30 aprile 2020
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    Aggrappiamoci ai messaggi caduti dal cielo
                    con le gocce della pioggia che ballano
                    sul selciato bagnato di lacrime
                    di tanta gente chiusa nelle case.

                    Anche il vento si è nascosto nelle tane
                    dove le voci dei tanti morti sorridono
                    alla nuova aurora della propria vita
                    cambiata d'improvviso da un virus.

                    Inizia un'era nuova di nostalgia umana
                    su questa nostra terra martoriata
                    da veleni di motori e di cuori rotti
                    in attesa che cambi il mondo
                    su nuovi orizzonti.

                    Baciamo il silenzio dopo anni di follia
                    cambiamo il ritmo dei nostri sogni.
                    Ascoltiamo più il cuore che ama
                    e la mente liberiamola dal male.
                    Composta giovedì 30 aprile 2020
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