Le migliori poesie inserite da Klara Erzsebet Bujtor

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Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

Brindisi (mille colori di fiori profumati)

Mamma dolce avventura nel tuo grembo,
fra le tue braccia tenera,
udire il tuo silente respiro
l'immenso cuore palpitante,
sommersa beata nel tuo amore e non avere paura dalla vita.
Asciughi le mie lacrime con un soffio d'affetto e riporti il
sorriso sul mio volto rattristito addolcendo la mia vita
inquieta.
Sei la sorgente della luce nella mia anima,
calore nel mio cuor dolente,
ed oggi,
io,
figlia tua smarrita nella lontananza,
ti mando, con un carro di stelle luminose,
questa ghirlanda annetata con i miei
profondi sentimenti,
per la tua festa nel cuore della primavera delle rose,
ed ancora una volta alzo verso l'infinito cielo
il calice colmo coi soavi tenerezze
per far brindisi col inaudito affetto,
per te
mia mamma!
Auguri.
Composta venerdì 6 maggio 2016
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    Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

    Dove finisce il cielo

    Il Tempo non si prende nella mano,
    non si può fermarlo, mandare avanti o dietro,
    solo starci dentro,
    nella sua misura
    fatta per noi.
    Solo il cielo non ha Tempo, esteso sereno nell'infinito,
    ed avvolge d'azzurro tutti gli astri.
    Giovane o vecchio,
    quante porte ha per oltrepassarle e trovare l'ultimo cielo?
    Ma dove porta la via celeste,
    dove vanno dormire gli angeli,
    vorrei chiederli,
    di raccontarmi prima che si sbriciola il mio Tempo,
    dove finisce il cielo.
    Composta domenica 1 febbraio 2009
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      Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor
      Morte!
      odi i lamenti che risuonano dolenti nella cella della mia vita,
      dove sconto la pena della Sorte,
      che sopprime la poeta in me,
      apri le sbarre e lasciami libera
      ed io vo a cercare i miei sogni perduti nella solitudine del carcere.
      Non sono contenta di me,
      non di altri, veri, consapevoli genti,
      indosso tutta la colpa di non vedere chiaro lontano,
      so solo sognare, rincorrere illusioni impossibili,
      che brillano sublime lontano dall'opaca realtà.
      Composta mercoledì 23 marzo 2011
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        Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

        Un pugno di anni

        Un pugno di anni,
        che mi son rimasti,
        vorrei spargerli bene nel tempo
        sulle candide nuvole
        sul ciliegio in fiore,
        sulle onde azzurre,
        e nei tutti venti, che li portano
        dove devo andare,
        per stare,
        per sempre.
        Un pugno di anni che mi son rimasti,
        non vorrei sprecarli ma donarli ai sogni
        di che sono nata,
        e dove voglio tornare
        per addormentarsi
        serenamente.
        Voglio aprire il pugno
        e guardare il fluire d'attimi della vita,
        che scompaiono poco a poco
        nell'orizzonte,
        è cosi vicino a me,
        che posso toccarlo con le mani
        e udire il silenzio
        dell'infinito.
        Composta venerdì 14 settembre 2012
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          Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

          Casa dolce casa

          Casa dolce casa è un rifugio
          nell'immenso,
          è un tetto sotto l'infinito
          e dentro le vecchie mura
          c'è il calore del focolare.
          E c'è la finestra dalla quale affacciarsi al mondo
          e una tavola profumata di pane e di vino,
          e l'acqua pura nella boccia,
          un letto morbido dove distendere e chiudere gli occhi
          mentre la luna con la sua magia
          incanta il sonno
          e le stelle illuminano argentea il volo libero
          della fantasia.
          Composta giovedì 29 ottobre 2015
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            Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

            Voglio che il mondo sappia di me

            Voglio che il mondo sappia di me,
            che ho vissuto una vita squallida,
            senza gloria,
            senza con un mio piccolo merito
            di essere umana.

            Ho camminato a lungo
            in me tutti i sogni del mondo
            e non ho visto il colore del cielo
            dal velo opaco del male
            sui miei occhi
            e con crudel ferite dolenti,
            che mai lottato per la libertà

            E mi viene da ridere,
            se c'è ancora qualcuno
            che crede negli angeli,
            quando la bomba che scoppia,
            e il mare inghiotte le speranze,
            l'amante uccide l'amorosa donna,
            e i bambini giocano con il telecomando,
            e l'ingiustizia inaudita
            senza timore può uccidere.

            Il mondo è come un cane randagio
            pieno di pidocchi e sanguisughe
            e muore lentamente
            davanti agli occhi indifferenti
            questa umanità demente.
            Composta domenica 10 aprile 2016
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