Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz
Ho sempre avuto l'impressione
che fossimo vicini, come due frutti
usciti dallo stesso ramo.
Il giorno si leva mentre ti scrivo,
il tuono brontola dolcemente,
la giornata sarà piovosa.
Ti immagino mentre ti raddrizzi
sul tuo letto.
Questa angoscia che senti, io la sento
allo stesso modo.
La notte ci abbandona
la luce delimita
di nuovo le persone
Le persone piccolissime.

Steso sulla moquette osservo
con rassegnazione l'alzarsi della luce.
Vedo dei capelli sulla moquette,
questi capelli non sono tuoi.
Un insetto solitario scala i fili di lana.
La mia testa ricade,
si solleva, ho voglia di chiudere
veramente gli occhi.
Non dormo da tre giorni, non lavoro
da tre mesi, penso a te.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    O Giorni Miei…

    Solo a sera m'è dato
    assistere alla deposizione
    della luce, quando
    la vita, ormai
    senza rimedio, è perduta.

    Mio convoglio funebre
    di ogni notte: emigrazione
    di sensi, accorgimenti
    delle ore tradite, intanto
    che lo spirito è rapito
    sotto l'acutissimo arco
    dell'esistenza: l'accompagna
    una musica di indicibile
    silenzio.

    Invece dovere
    ogni mattina risorgere
    sognare sempre
    impossibili itinerari.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Per lei

      Per lei voglio rime chiare,
      usuali: in -are.
      Rime magari vietate,
      ma aperte: ventilate.
      Rime coi suoni fini
      (di mare) dei suoi orecchini.
      O che abbiano, coralline,
      le tinte delle sue collanine.
      Rime che a distanza
      (Annina era cosí schietta)
      conservino l'eleganza
      povera, ma altrettanto netta.
      Rime che non siano labili,
      anche se orecchiabili.
      Rime non crepuscolari,
      ma verdi, elementari.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Quando mie donn'esce la man' del letto

        Quando mie donn'esce la man' del letto
        che non s'ha post'ancor del fattibello,
        non ha nel mondo sì laido vasello,
        che, lungo lei, non paresse un diletto;
        così ha 'l viso di bellezze netto;
        infin ch'ella non cerne al burattello
        biacca, allume scagliuol e bambagello:
        par a veder un segno maladetto!
        Ma rifassi d'un liscio smisurato,
        Che non è om che la veggia 'n chell'ora,
        ch'ella nol faccia di sé 'nnamorato.
        E me ha ella così corredato,
        che di null'altra cosa metto cura,
        se non di lei: o ecc'om ben ammendato
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          1000 anni...

          Vorrei vivere 1000 anni
          per ricominciare,
          Per vedere i posti che non ho visto
          per l'avverarsi dei sogni
          che ho sognato.
          Per vedere la vita,
          vederla come sarà.
          Per arrivare più in là.
          Vorrei vivere 1000 anni
          con lucidità,
          con gli occhi di oggi
          lo spirito che ho.
          Per vedere i miei nipoti
          e altre intere generazioni
          Conoscere la storia
          che scriveranno i miei figli
          e tutti quelli seguiranno.
          Vorrei esserci ancora.
          Per pura curiosità.
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