Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Quando mie donn'esce la man' del letto

Quando mie donn'esce la man' del letto
che non s'ha post'ancor del fattibello,
non ha nel mondo sì laido vasello,
che, lungo lei, non paresse un diletto;
così ha 'l viso di bellezze netto;
infin ch'ella non cerne al burattello
biacca, allume scagliuol e bambagello:
par a veder un segno maladetto!
Ma rifassi d'un liscio smisurato,
Che non è om che la veggia 'n chell'ora,
ch'ella nol faccia di sé 'nnamorato.
E me ha ella così corredato,
che di null'altra cosa metto cura,
se non di lei: o ecc'om ben ammendato
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Grandi misteri abitano

    Grandi misteri abitano
    la soglia del mio essere,
    la soglia dove esitano
    grandi uccelli che fissano
    il mio tardivo andar aldilà di vederli.

    Sono uccelli pieni di abisso,
    come ci sono nei sogni.
    Esito se scandaglio e medito,
    e per la mia anima è cataclisma
    la soglia dove essa sta.

    Allora mi sveglio dal sogno
    e mi rallegro della luce,
    seppure di malinconico giorno;
    perché la soglia è paurosa
    e ogni passo è una croce.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Amor è uno desio che ven da core

      Amor è un[o] desio che ven da core
      per abondanza di gran piacimento;
      e li occhi in prima genera[n] l'amore
      e lo core li dà nutricamento.
      Ben è alcuna fiata om amatore
      senza vedere so 'namoramento,
      ma quell'amor che stringe con furore
      da la vista de li occhi à nas[ci]mento.
      Che li occhi rapresenta[n] a lo core
      d'onni cosa che veden bono e rio,
      com'è formata natural[e]mente;
      e lo cor, che di zo è concepitore,
      imagina, e piace quel desio:
      e questo amore regna fra la gente.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Avvento

        Affascinate, cieli, con la vostra purezza
        queste notti d'inverno
        e siate perfetti!
        Volate più vive nel buio di fuoco, silenziose meteore,
        e sparite.
        Tu, luna, sii lenta a tramontare,
        questa è la tua pienezza!

        Le quattro bianche strade se ne vanno in silenzio
        verso i quattro lati dell'universo stellato.
        Il tempo cade, come manna, agli angoli
        della terra invernale.

        Noi siamo diventati più umili delle rocce,
        più attenti delle pazienti colline.

        Affascinate con la vostra purezza queste notti di Avvento,
        o sante sfere,
        mentre le menti, docili come bestie,
        stanno vicine, al riparo, nel dolce fieno,
        e gli intelletti sono più tranquilli delle greggi che
        pascolano alla luce delle stelle.

        Oh, versate, cieli il vostro buio e la vostra luce sulle nostre
        Solenni vallate;
        e tu, viaggia come la Vergine gentile
        verso il maestoso tramonto dei pianeti,
        o bianca luna piena, silente come Betlemme!
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          Prima che asciughino quei due
          o tre baci

          Prima che asciughino quei due o tre baci
          sulla fronte
          e qui e lí,
          ti chinerai per bere
          acqua d'argento dallo specchio,
          e se nessuno ti starà a guardare
          ti toccherai le labbra con la bocca.

          C'è un tempo in cui piú svelto delle dita
          che lo scultore passa sulla creta
          il sangue impaziente ti modella
          il corpo dal di dentro.

          Forse stringerai tra le dita
          i tuoi giovani capelli
          e li solleverai sopra le spalle
          perché somiglino piuttosto ad ali,
          e davanti a loro prontamente correrai

          dove proprio davanti agli occhi
          e sul fondo estremo dell'aria
          sta il grande, erto, conturbante
          e dolce nulla,
          che splende.
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