Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Per quanto sta in te

Per quanto sta in te
e se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Pianefforte 'e notte

    Nu pianefforte 'e notte
    sona luntanamente,
    e 'a museca se sente
    pe ll'aria suspirà.

    È ll'una: dorme 'o vico
    ncopp'a nonna nonna
    'e nu mutivo antico
    'e tanto tiempo fa.

    Dio, quanta stelle 'n cielo!
    Che luna! E c'aria doce!
    Quanto na della voce
    vurria sentì cantà!
    Ma sulitario e lento
    more 'o mutivo antico;
    se fa cchiù cupo 'o vico
    dint'a ll'oscurità...

    Ll'anema mia surtanto
    rummane a sta fenesta.
    Aspetta ancora. E resta,
    ncantannese, a pensà.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Il pugno

      Il pugno stretto intorno al mio cuore
      si allenta un poco, e io respiro ansioso
      luce; ma già preme di nuovo.
      Quando mai non ho amato
      la pena d'amore? Ma questa si è spinta

      oltre l'amore fino alla mania. Questa
      ha la forte stretta del demente, questa
      si aggrappa alla cornice della non-ragione, prima
      di sprofondare urlando nell'abisso.

      Tieni duro allora, cuore; così almeno vivi.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Povero Catullo

        Povero Catullo, smetti di vaneggiare,
        e quello che vedi  perduto, consideralo perduto.
        Brillarono un tempo per te giorni luminosi,
        quando andavi dovunque ti conduceva lei,
        amata da noi quanto non sarà amata mai nessuna.
        Lì allora si facevano quei tanti giochi d'amore,
        che tu volevi e a cui lei non si negava.
        Brillarono davvero per te un tempo giorno luminosi.
        Ora lei non vuole più: Anche tu non volere, benché incapace di dominarti.
        Non correre dietro a chi fugge, e non essere infelice,
        ma con cuore risoluto resisti, non cedere.
        Addio, fanciulla, ormai Catullo resiste,
        non ti verrà a cercare, non pregherà più te che non vuoi;
        ma tu ti dorrai se non sarai cercata.
        Sciagurata, povera te! Che vita ti aspetta?
        Chi verrà da te ora? Chi ti vedrà bella?
        Chi amerai ? Di chi dirai di essere?
        Chi bacerai? A chi morderai le labbra?
        Ma tu , Catullo, resisti, non cedere.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          Sono dolce
          a volte amara
          paziente o impaziente
          sono petali di rosa
          e spine pungenti.

          Dalle tue lacrime
          nascono le mie.
          I tuoi traguardi
          Sono condivisi

          Le tue sconfitte
          un dolore al cuore.
          Le tue gioie fanno
          sorridere l'anima.

          Le tue notte insonne
          per me lacrime,
          la tua serenità
          per me è la felicità.

          Perché in funzione
          di te vivo, respiro
          e sorrido.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            La Fede

            Il mare è grande. Se vuoi scandagliarlo, verrai travolto dall'impeto delle sue onde. Un'onda sola può strapparti via e sbatterti contro uno scoglio. Ti basti, o debole uomo, poter dedicarti ai tuoi commerci su una piccola nave. Ma la fede è meglio, per te, che una nave sul mare. Questa infatti è retta dai remi, tuttavia i flutti la possono far affondare; ma la tua fede non affonda mai, se la tua volontà non lo vuole. Come sarebbe desiderabile per il marinaio regolar il mare a proprio volere! Ma in un modo egli la pensa, e in altro modo agisce l'onda. Solo nostro Signore dominò il mare, tanto che quello tacque e si placò. Ma egli ha dato anche a te il potere di dominare, come lui, un mare, e di rabbonirlo. L'investigare è più amaro del mare, e il questionare è più tempestoso delle onde. Se si abbatte sul tuo spirito il vento della cavillosità, dominala, e appiana le sue onde! Come la burrasca mette sossopra il mare, così i cavilli conturbano il tuo spirito. Nostro Signore domina, il vento cessa e la nave scivola in pace sulle onde. Domina lo spirito capzioso, raffrenalo, e la tua fede sarà in pace. A ciò dovrebbero indurti anche le creature di cui conosci l'uso. Per esempio, tu non sei in grado di chiarire le sorgenti, pur tuttavia non smetti di bere da loro. E per il fatto poi di aver da loro bevuto, tu non pensi certo di averle comprese. Anche di comprendere il sole tu non sei in grado, pur tuttavia non ti sottrai alla sua luce. E per il fatto che questa scende a te (con i suoi raggi) tu non ti cimenti certo di salire verso la sua altezza. L'aria è per te un pegno, ma quanto essa sia estesa, tu non lo sai.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Scelte

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              La parola per cui opti impedisce l'uso di un numero
              indefinito di parole.
              Visiti un luogo perché altri luoghi restino ad aspettarti.
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              qualsiasi, una casualità.
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