Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz
Amore
parola semplice...
luce e buio
felicità... disperazione...
Lamore non chiede
l amore vuole
razionale a volte...
tormento ed estasi
ma tutto vince l amore.
Desideriamo l amore
ma a volte si affronta con
paura e riluttanza.
É' aria fresca del mattino...
fuoco di passione ...
l amore si puo avere
non si deve incatenare...
Ma quando l amore chiama
gli rispondi sempre si.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Canto di un fuggiasco

    Canto di un fuggiasco
    Lento in cammino andavo eremo
    Cercando pace dai gemiti
    Che or la vallata ornan
    E il core mio spauran.

    Di lontan vidi sorger il Canchero
    Mentre il buio e sì misera
    E povera luce brillante
    Il pensier mio reser cadente.

    Gli occhi piangon e lenti gemono
    Pel destin loro, avverso ordine
    Di un leggiadro divin spirto.
    E già è notte, e mi foggio irto.

    Or mi ritrovo alla vigilia
    Del dì temuto che or postero
    Mi accompagnerà all'incontro
    Col paese che più sarà uno scontro

    E temo forte il morir languido
    Che si propina or impossibile
    Da esser cauto ingannato
    E lento e insicuro superato.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Stremiz

      Un antico Borgo
      in mezzo ai monti,
      sulla sponda del Grivò.

      Pochi vecchi edifici
      crollati da tempo,
      altri messi a nuovo.

      Resti di tre antichi mulini,
      una vecchia fontana,
      un ponte ad arco,
      qualche casa ancora in sasso
      e una Madonna per pregare.

      Lì di fronte nonno,
      con i tuoi capelli bianchi,
      con le rughe in fronte,
      i segni del trascorso
      delle guerre passate,
      seduto, raccontavi la tua storia.

      Ora nulla è uguale,
      nemmeno i volti,
      turisti in vacanza
      in cerca di pace.
      Invariati sono solo i ricordi.

      Ogni tanto" io"
      a caccia di quei ricordi.

      Stremiz...
      Un cognome,
      un Borgo.
      Tante storie.
      Per chi lo porta,
      è un po' leggenda.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Un malinconico sorriso scriverà la parola fine

        Il freddo si sente quando arriva,
        penetra attraverso l'anima
        che si veste di ricordi
        per ripararsi dal grande gelo
        dell'ultima salita.

        Le lacrime inciampano
        tra le ferite donate e quelle subite
        che restano incastrate tra una ruga e l'altra
        di un'intera vita,
        mentre le rughe contano gli anni,
        sempre troppo pochi
        quando si arriva in cima.

        La vita ti percorre davanti,
        un fotogramma dopo l'altro.
        Si mescolano infinite emozioni,
        soddisfazioni, dolore e qualche sorriso.
        Spettatore rassegnato
        in attesa dell'ultima scena
        dinnanzi una pellicola
        che nessuno potrà cancellare.

        Mentre il freddo ti spezza l'anima
        un malinconico sorriso
        scriverà la parola Fine.
        Composta giovedì 4 settembre 2014
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          Arbor felice, aventuroso e chiaro.
          Onde i due rami sono al mondo nati,
          che vanno in alto, e son già tanto alzati,
          quanto raro altri rami unqua s'alzâro:
          rami che vanno ai grandi Scipi a paro,
          o s'altri fûr di lor mai più lodati
          (ben lo sanno i miei occhi fortunati,
          che per bearsi in un d'essi miraro),
          a te, tronco, a voi rami, sempre il cielo
          piova rugiada, sì che non v'offenda
          per avversa stagion caldo, né gelo.
          La chioma vostra e l'ombra s'apra e stenda
          verde per tutto; e d'onorato zelo
          odor, fior, frutti a tutt'Italia renda.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Origami

            Vince chi piega la luce
            da farne origami;
            e lo ammiri: si può.
            Carta, quei fiori carnivori
            diretti da dita veloci
            e dimentico che s'aprono
            a rischio di scelta
            scricchiolano musica spinosa
            e vorrei che la luce lasciasse
            il suo angolo lineare
            per dirsi curva perfetta,
            insinuarmi nel cerchio
            da sola: non posso.
            Impermeabile strumento
            fuori resto a dare il ritmo
            agli ingranaggi; scivola
            altrove il merito di figli.
            Solo ha forma qualche
            cosa che rischia di cadere.
            Continueranno le mani
            a piegare la carta
            e incartare la luce,
            a rilucere i muti origami
            lì sul ciglio della buca.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Inno alla Vita

              Mamma non farlo ti prego
              Sono qui ho voglia di esserci.
              Voglio la tua stessa possibilità
              Vedere il mondo con i miei occhi.
              Come tu lo vedi con i tuoi.
              Non lasciami vagare nella nullità.
              Voglio dei sogni un amore.
              Un vita vera, non respingermi.
              Voglio vivere come vivi tu.
              Voglio conoscerti stringermi a te.
              Se lo farai ti mancherò.
              La tua vita non sarà più la stessa.
              Amami fammi nascere non te ne pentirai.
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