I Sogni di Astrid
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...fuori e nel pomeriggio sarebbe andata a comprarsi dei libri, la madre le rispose con un breve e semplice messaggio'Ok'. Fu l'ultima a scendere, e s'incamminò verso casa lentamente, con un peso sullo stomaco. Davanti all'immacolata porta di casa, mentre prendeva le chiavi dalla tasca, pensò che quella casa era il più assurdo involucro, apparentemente perfetto, per un famiglia così divisa e disastrata come la loro. Entrò. "Sei in ritardo" le disse Philipp. Non era vero, ma le piaceva criticarla, lo lasciò fare, non aveva voglia di discutere. Pensò di non dargli motivi per prolungare la discussione, e mise lo zaino in corridoio, pronto per essere portato in camera, e la giacca sull'appendiabiti. Fece per prendere una porzione di ravioli congelati in frigo e salire in camera, ma Philipp non la lasciò fare. "Pranzi qui con noi Astrid, la tua camera può aspettare. Ci andrai più tardi, se proprio non potrai resistere alla nostra sgradevole compagnia" Era una provocazione, Astrid lo sapeva, ma non poté resistere. "Io invece penso che ci andrò adesso, fregandomene di te e dei tuoi stupidi paroloni senza senso!" Prese coltello e forchetta, un barattolino con del parmigiano grattugiato e corse su per le scale, afferrando ... [segue »]
Composto venerdì 11 novembre 2011
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