I Sogni di Astrid


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...tranquillo, perché troppo vicino a casa. Quel giorno prese posto su una panchina, si era dimenticata la stuoia, e mangiò i suoi ravioli. Intanto tirò fuori la lista di libri, con rispettivi prezzi, che aveva compilato informandosi su internet, la somma era di 43 euro. Se ne era lasciati solo quaranta di quelli che le aveva portato il padre, ma aveva ancora qualche spiccio restante dalle altre settimane. Mise la lista in tasca, buttò la confezione vuota dei ravioli e si alzò diretta al motorino: due ore di idillio e libera scelta di libri l'aspettavano.
Non andò lontano, solo a un paio di chilometri di distanza dal parco: era la libreria meglio fornita della città! "Buongiorno Astrid!" La salutò la commessa. Era una cliente abituale, veniva tutte le settimane, per cui era bene accetta. "Buongiorno! Ci sono nuovi arrivi?" Si avvicinò al bancone. "Sì, guarda nell'ultimo scaffale in fondo, dovrebbero interessarti..." per le successive due ore Astrid fu assente, si perse nelle storie, belle o meno, giudicando inventiva e modo di scrivere dello scrittore. Quando uscì, aveva il portafoglio vuoto, le mani piene di libri e un lieve senso di spossatezza. Lo attribuì al contrasto fra l'ambiente tranquillo della ... [segue »]
Composto venerdì 11 novembre 2011

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