I Sogni di Astrid
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...sua vita se fosse nata in un mondo fantastico, uno di quelli di cui tanto leggeva. Si vedeva a compiere le gesta dei suoi eroi ed eroine, a vivere in boschi e savane, e quella distesa di alberi davanti a lei, le faceva spesso sperare che se mai si fosse addentrata fra gli alberi più grandi e fronzuti, sarebbe successo qualcosa che le avrebbe cambiato la vita, che l'avrebbe fatta entrare in un mondo diverso e migliore di questo che tanto disprezzava. Ma non si era mai spinta tanto in là, si diceva che non né aveva avuto l'occasione, ma era perché finché non ci avesse provato, avrebbe sempre avuto quella assurda, remota, ma importantissima speranza.
La mattina dopo la svegliarono i crepitii di foglie della quercia a fianco al balcone. Si era addormentata sulla sdraio lì fuori, accarezzata dalla calda brezza primaverile. Era una calda primavera: erano a inizio maggio e già le temperature toccavano i 25°. Ad Astrid non dispiaceva, adorava il caldo, era più adatto per leggere in giardino. Si alzò insonnolita, col sorriso sulle labbra, ripensando alla sera prima e a come i suoi pensieri si erano abilmente trasformati in sogni in uno strano intreccio. Di ... [segue »]
Composto venerdì 11 novembre 2011
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